Erano le quattro del pomeriggio, Alice era appena rincasata, tra poco sarebbero tornati i suoi bambini da scuola, così decise di preparargli un bel panino con la nutella accompagnati da un succo alla pesca. Solo quando sentì squillare il cellulare e lesse sullo schermo il nome "scuola" capì che qualcosa era andato storto.
Ida aveva fatto a botte con dei ragazzini all'uscita da scuola. Ma perché?
Alice e Claudio si incontrarono davanti all'ingresso dell'edificio per poi entrare ancora ignari dell'accaduto.
"Signori Conforti, prego" li accolse la preside facendoli accomodare nel suo ufficio dove sostavano già Ida ed Edoardo.
"Cosa hai combinato?" Chiese Alice istintivamente rivolgendosi alla figlia, ma fu la preside a risponderle
"vede vostra figlia ha picchiato dei compagni di classe del fratello, due per l'esattezza"
"ci sarà stato un motivo" si intromise Claudio
"lei crede signor Conforti? Anche se ci dovesse essere stato un motivo, lei crede che risolvere con le mani sia giusto?" Claudio odiava quando qualcuno lo psicanalizzava
"Non ho detto questo" controbatté
"A me sembra proprio di sì, invece" non mollava proprio la presa
"Ora possiamo andare?" intervenne Alice per mettere fine a questo
"Sì, ma vostra figlia è sospesa per tre giorni"
Uscendo dalla scuola cominciarono a sorgere le domande.
"Ida, perché l'hai fatto?"
"Hanno dato del ritardato ad Edoardo, dovevo lasciarli fare secondo te?"
Alice non sapeva cosa dire, Ida aveva fatto bene a difendere il proprio fratellino, ma usare le mani non era la scelta migliore
"Amore, tu stai bene?" chiese poi rivolgendosi al figlio
"Sì! Lo sai che nessuno si siede vicino a me perché dicono che sono problematico, mamma? Cosa vuol dire problematico?" Era così contento nel dirlo, Alice stava per crollare così Claudio...
"Edo,tu non devi farti trattare così, ok? Quella è una brutta parola, se qualcuno torna a dirtela lo dici alla maestra, va bene?"
il piccolo annuì
"E tu signorinella, da domani vieni in Istituto con noi, mi farai da assistente, intesi?"
Perché Claudio era così bravo, perché sapeva trovare sempre le parole giuste? Ecco cosa si chiedeva Alice ogni medesima volta che lui interveniva.
"papà, ma secondo te ho fatto male?"
"Gli hai dato una lezione"
"Una lezione? Claudio spero che questo non sia un modo per complimentarti con tua figlia! Diamine, ma non si usano le mani, neanche quando insultano un amico, un fratello, chiunque, ci sono altri modi per aiutare le persone Ida!" Alice era infuriata
"Senti, Alice, adesso tu ti prendi un po' di tempo per te, ok? Ti vedo stressata, prima hai frainteso se mi avessi lasciato finire avresti capito che ero pienamente d'accordo con te" le disse Claudio prendendola in disparte mentre is avvicinavano alla macchina
"Non ho bisogno di tempo per me" rispose lei freddamente raggiungendo la sua auto
Qualcosa era successo e per Alice, era assolutamente colpa di Claudio.
Rincasando i ragazzi raggiunsero subito le loro stanze, mentre Claudio avanzò in quella sua e di Alice, trovandola stesa sul letto a fissare il vuoto.
"Ma che ti prende?" le chiese
"mi prende che io sbaglio sempre tutto, mentre tu invece, sei così bravo in tutto!"
"Spero tu stia scherzando Alice, lo sai che io non sono un ottimo padre, non lo sarò mai, ma ci sto provando. Io invece so per certo che tu sei un'ottima madre per i nostri figli che ti amano alla follia"
Non si accorsero però che qualcuno li stava spiando dalla porta
"siete tutti e due degli ottimi genitori, scusatemi per quello che ho fatto" si intromise Ida venendo coinvolta in un caloroso abbraccio a cui si aggiunse pure il fratello.La mattina seguente, dopo aver accompagnato Edoardo a scuola, Ida, Alice e Claudio si recarono in Istituto. La ragazza si sentiva a suo agio, era un po' come la sua seconda casa, ricordava ancora il giorno in cui disegnò sulla parete delle scale per raggiungere il piano superiore e quando la zia Manes la scoprì reagì sorridendo senza sgridarla, o quella in cui per poco non fece cadere un prezioso manufatto nell'ufficio di suo padre, per fortuna che c'era Alice! Insomma si sentiva bene.
Claudio le disse di raggiungere il piano di sotto per stampare qualche scartoffia così lei obbedì, sul posto di lavoro, il padre rimaneva sempre serio e concentrato.
"Ida! Amore di zia! Che ci fai qui?" le chiese Lara intravedendola
"Ieri mi hanno sospesa e papà mi ha obbligata a fargli da assistente, come sta Cami?"
"Bella domanda tesoro! È partita qualche giorno fa con lo zio Marco, sai? Sono andati a fare un servizio fotografico in Francia, ma ahimè io sono dovuta restare qui"
"Lara con chi...Ida! Ma cosa ci fai qui?!" si aggiunse Paolone
"Papà mi ha obbligata a fargli da assistente perché mi hanno sospesa..." spiegò ancora
"Allora adesso starai un po' con noi, devo dire che la cosa mi rallegra, tua mamma sta diventando vecchia sai?" ironizzò lui
"ti ho sentito sai?" aggiunse Alice dall'altra stanza.
Ida capì, a lei piaceva quel lavoro, lei era quello che voleva trovare, un uomo che l'amasse, degli amici fedeli con cui sentirsi a casa ed è proprio quello che vedeva nella sua mamma, l'unica cosa che le restava da fare ora era proseguire con la sua. ita e cercare di viverla al meglio proprio come stava facendo Alice.
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanfictionÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.