Nonna Amalia e Claudio confabulano da ore in cucina. Io e Ida attendiamo il loro ritorno il salone mentre la nutro, ma che si staranno dicendo?
"Nonna? Claudio? Che succede?" Li richiamo, loro corrono a rapporto
"Cosa? Alice, nulla, riposati..." continua a ripetere lui, poi fanno ritorno nel luogo dove sostavano poco prima, al che non posso fare altro che origliare.
"Dici che le piacerà?"
"Dottorino, ma che domande sono? Certo che le piacerà! Sopratutto ne sarà felice"
Ida, ancora fra le mie braccia, commette un errore insormontabile, starnutisce. Uno starnuto silenzioso, ma udibile anche alle orecchie della nonna.
"Ecco! Te pareva che non origliasse!" Comincia Claudio
"Alice, bambina mia, perché non torni di là?" Cerca di dissuadermi la nonna
"No! Cosa mi state nascondendo?" Chiedo diretta
"Ho capito, adesso andiamo a casa..." risponde CC facendo segno del telefono alla nonna, ciò vuol dire che dopo si chiameranno, ma cosa vogliono organizzare?
***
"Claudio? Dai! Vieni qui!" Lo acclamo dalla stanza da letto
"Che c'è?" Chiede nervoso attaccato al cellulare
"Dai stai un po' con noi..." continuo
"Tu ti stai approfittando dei miei giorni di ferie,signorina Sacrofano" risponde appoggiando il cellulare sul comodino
"Hai visto Ida? Che bravo che è il tuo papà!"
"Senti, domani ti porto a fare un giro, va bene?" Domanda scostandomi una ciocca di capelli con il suo solito maledetto sorriso
"Solo io e te?" Replico
Annuisce
"E perché questa grande proposta? Sarà mica frutto della conversazione con la nonna?"
"Sei troppo curiosa..." continua massaggiandomi il collo, che combini CC?
Il giorno seguente, Claudio mi sveglia presto dice che dobbiamo partire, anche se non ho capito ben di preciso per dove.
"La bimba ve la tengo io" si è offerta nonna facendogli l'occhiolino, il loro piano prosegue bene.
Mi sarò addormentata per qualche ora durante il viaggio, ma quando mi sveglio, siamo già arrivati.
"Claudio, ora me lo puoi dire dove siamo?" Chiedo un po' frastornata
"Mi devi promettere che non ti arrabbierai però..." mi stringe la mano
"Perché dovrei?" Domando sorridendo, usciamo dalla macchina, ma lui ancora non mi ha dato una risposta.
"Me lo vuoi dire dove siamo o no?" Chiedo un po' più nervosa
"Ti fidi di me?" Domanda
Annuisco cercando di non diffidare
"E allora stai tranquilla, arriveranno a minuti" aggiunge blaterando
"Ma chi?"
Alle porte della casa dove abbiamo parcheggiato escono due signori alquanto famigliari, ma non riesco a capire chi possano essere, quando si avvicinano sì, i miei genitori.
"Alice!" Esordisce la donna che suppongo sia mia madre aprendo le braccia per unirci in un tenero gesto famigliare, ma io non acconsento, anzi torno proprio in macchina
"Alice, dai..." mi rincorre Claudio, i miei genitori si fanno in disparte mentre noi discutiamo
"Perché? Perché mi hai portata a Ravenna?" Piagnucolo
"Alice, pensavo fosse una buona idea rivedere i tuoi dopo tanto..."
"Non lo è stato! Non hanno neanche avuto il tempo di vedere Camilla, di venire al nostro matrimonio e sopratutto di vedere Ida, per l'amor del cielo!" Rispondo infuriata
"Tu adesso Alice, non puoi capire...ma devi parlarci, magari un giorno li perderai e non potrai più averne l'opportunità" continua
"Claudio, io apprezzo il tuo gesto, penso che nessuno abbia mai fatto una cosa del genere per me, mi dispiace, ma non posso. Non so neanche se posso più definirli i miei genitori..." rispondo allacciandomi la cintura e rimanendo ferma alla mia decisione, Claudio annuisce e raggiunge la coppietta, dal finestrino non riesco a capire cosa si stiano dicendo, ma suppongo che Claudio si stia scusando e stia spiegando il motivo di questo mio rifiuto. I due tornano poco dopo nella loro umile dimora e il mio consorte fa ritorno da me.
"Senti, adesso che siamo a Ravenna, possiamo farcelo comunque un giorno al mare?" Domanda mettendo in moto
"E il costume?" Chiedo
"Te ne ho preso uno io, allora che dici?" Continua
Annuisco, infondo perché no? Non posso rovinare del tutto questo suo bel piano.
Arriviamo ad una spiaggia libera, non c'è nessuno a parte un vecchietto steso a terra che riposa e la moglie che fa le parole crociate. Claudio e io, dopo esserci cambiati, ci stendiamo sui teli, aveva proprio calcolato tutto.
"Non potevi prendere un altro costume?" Domando ironicamente
"A me piace il blu, stia bene con il blu addosso, o forse il blu sta bene con te...chi lo sa" continua con la sua voce da vero corteggiatore
"Signor Conforti, oggi siamo in vena di complimenti?"
"Se vuole smetto immediatamente!" Controbatte, ad un tratto però mi prende la mano
"Mi dispiace Alice...non pensavo reagissi così..."
"E come pensavi che reagissi?" Domando incuriosita
"Non lo so, tu hai un modo tuo, tu sei diversa. Pensavo ti saresti comportata diversamente da come ho fatto io , pensavo che avresti superato tutto il dolore che ti hanno fatto passare per provare a capirli, cosa che tu fai spesso con tutti" risponde lui
"Ma non voglio obbligarti, ti capisco, comunque adesso che facciamo? Di bagno non se ne parla, siamo solo a maggio!" Aggiunge
"Claudio...io credo di volerci provare, voglio provare a parlarci..." il suo viso cambia completamente forma, forse aveva messo anche questo in conto sul suo terribile piano?
Torniamo così a casa dei miei genitori. Claudio mi stringe la mano e continua a ripetermi che se voglio possiamo anche tornare indietro, lui vuole solo la mia felicità, ma sento che devo suonare questo campanello, devo parlare con loro.
"Sono io" Ammetto dopo aver suonato, Claudio fa per lasciarmi entrare sola, ma lo trattengo per la mano, capisce, ormai è dentro anche lui. L'interno della casa dei miei genitori è molto simile a quella di Sacrofano, che poi hanno lasciato.
"Venite, mettiamo qui" incita mia madre dal salotto, così ci accomodiamo tutti sul divano beige ancora un po' impolverato, attimi di silenzio vengono interrotti dalla voce di mio padre
"Allora, Alice, Claudio ci ha detto che avete una bimba, Ida!" Dice entusiasta, perché deve toccare proprio questo argomento?
"E come state? Com'è stato il parto?" Si aggiunge mia madre
"Sentite, perché piuttosto non parliamo del perché non vi siete fatti sentire? Del perché non siete venuti al nostro matrimonio, quando é nata Camilla e poi quando è nata Ida?" Butto lì, Claudio mi stringe la mano per trattenermi
"Hai ragione, ma Alice, non parliamo del passato e sopratutto di cose brutte, parliamo della vita che hai ora" continuano
"No. Se avete intenzione di parlarmi di ciò senza spiegarmi il perché della nostra assenza,x non vi soddisferò"
Io e Claudio finiamo per andarcene sconfitti, almeno lo vedo più contento, però non sono del tutto soddisfatta pensavo che sarebbero crollati e invece...chissà quale casino stanno nascondendo, chissà magari hanno rapinato una banca, oppure ucciso un uomo? Di questo ne dubito, mia madre non ce la vedo proprio!
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanfictionÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.