notizie, paure, scomparsa

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Come ogni settimana, mi tocca la visita dal ginecologo, infondo tra pochi mesi arriverà il nostro bambino, da poco abbiamo scoperto che sarà proprio un maschietto, Claudio ne è entusiasta.
Ci accomodiamo nello stanzino come ogni volta e il dottore mi sparge il solito liquido sulla pancia per poi cominciare ad esaminare. Che succede? Ha uno sguardo diverso dalle altre volte...
"Dottore, tutto bene?" domanda Claudio preoccupato
"Datemi un secondo" risponde uscendo dalla stanza per poi tornare poco dopo con un'altra dottoressa
"Ci vuole spiegare che succede? Siamo dottori anche noi!" insiste Claudio
"Alice ho bisogno di farle un prelievo dei villi coriali, in seguito le spiegherò perché" continua lui
"Perchè ha bisogno di queste analisi?! Il bambino sta male?" insiste ancora Claudio
"Vede, c'è una possibilità che vostro figlio sia malato e per verificare se sia davvero così, abbiamo bisogno di fare ulteriori esami" spiega il dottore.
Non ci posso credere. No, non un'altra volta, non posso soffrire ancora. Claudio mi stringe la mano per farmi conforto mentre trattiene qualche lacrima, io mi affido al dottore e ci promettiamo di rivederci appena concluso.

Mi hanno sistemato in una stanza che divido sempre con una ragazza incinta, dicono che è meglio se riposi e attenda lì gli esami, così li ho assecondati. Claudio arriverà tra poco, deve passare a prendere Ida all'asilo per poi portarla da Cordelia.
"A che mese sei?" Chiede la ragazza incuriosita
"Quasi a fine del sesto..." spiego
"Ah...io fine dell'ottavo, speriamo si sbrighi ad uscire, non ce la faccio più!" ironizza lei sdraiandosi sul letto
"Alice?" Eccolo. O meglio, eccoli. Sono arrivati gli esami. Il dottore mi accompagna in un luogo più appartato, ci accomodiamo e per fortuna Claudio ci raggiunge in tempo.
"Come prevedevamo, vostro figlio presenta un disturbo, più che una malattia..."
Il mondo mi crolla addosso.
"Vostro figlio, è down."

Uscendo dall'ospedale non esce parola. Claudio fuma una sigaretta, non riesco a capire che cosa stia provando, ma non riesco a capire neanche me stessa.
"Se solo lo avessimo saputo prima! Lo sapevo che questo dottore non era abbastanza qualificato!"
"Claudio, cosa stai dicendo?! Se solo lo avessimo saputo prima? Ma come parli? Tu mi avresti fatto abortire?!"
Non ci credo, stiamo ancora litigando.
"Alice ti rendi conto di quello che dovremo affrontare?!"
"Lo so, Claudio, ma pensavo che insieme"
"Che insieme cosa Alice? Non siamo pronti!" mi interrompe
"Fermati"
"CLAUDIO FERMATI!" urlo
"Cosa vuoi fare, Alice?!"
"Stare sola, io amo questo bambino, lo amo anche con questo disturbo, se tu hai paura Claudio non mi interessa, io lo crescerò anche senza di te" concludo per poi sbattere lo sportello e incamminarmi verso casa di Cordelia. Il cielo si fa scuro, pian piano le gocce di pioggia cominciano a scendere, ma per fortuna sono già sotto casa di Cordi.
Durante il corridoio per raggiungere l'appartamento della mia amica, incontro mio fratello Marco.
"Alice, che ci fai qui? Sei tutta bagnata...dai entra ti dò qualcosa per cambiarti, facciamo veloce" esordisce preoccupato, così entriamo in casa.
"Lara?" chiedo mentre cerca qualcosa da prestarmi
"È fuori con Camilla, ad un compleanno di una sua amichetta..." spiega mentre mi passa un pantalone della tuta e una t-shirt premaman di Lara.
"Tu? Perché sei venuta a piedi? È successo qualcosa?"
Crollo. Non posso tenermi tutto dentro sopratutto con Marco.
"Alice, hey, che succede? Vieni qui" era tanto che non mi abbracciava così
"Il mio bambino...ha la sindrome di down...Claudio non lo vuole, come farò? Come farò da sola? Perché a me? Marco cos'ho che non va?" mi stringo forte a lui mentre continuo a piangere
"Alice, non sei sola, ci sono io, c'è Lara, Cordelia, la nonna, Claudio ci ripenserà, vedrai, siete fatti l'uno per l'altra"
"Forse non così tanto...Ad ogni modo, grazie, adesso devo andare..." mi riprendo per poi alzarmi e raggiungere l'appartamento di Cordelia in buone condizioni.
"Ida! C'è la mamma!" esulta leí chiamando la piccola
"Amore! Vieni, adesso andiamo, grazie mille Cordi"
"Figurati, quando vuoi ci sono" conclude richiudendo la porta.
"Mamma, dov'è papà?" chiede Ida
"amore, papà per un po' non lo possiamo vedere, staremo un po' noi due, va bene?" lei annuisce.
Trovo la macchina di Marco, dentro i pantaloni riesco a trovare anche un paio di chiavi, così ne approfitto, si arrabbierà, ma ora ne necessito. Per fortuna ho trovato un ostello alla seconda uscita dell'autostrada, andrà bene per qualche notte. Non voglio tornare a casa, non voglio vedere nessuno se non la mia bambina. Spengo il telefono per non essere disturbata.
"mamma, pelò a casa ci torniamo vero?" chiede la piccola preoccupata sdraiandosi nel lettone accanto a me
"certo, amore però non adesso" le spiego.
Mi alzo per raggiungere il bagno, ma non riesco più a pensare, tutto si fa scuro attorno a me, non vedo più nulla, dove sono finita?

[Claudio's pov]
Provo a chiamare Alice ovunque. Cordelia continua a ripetere che é venuta prendere la bambina e poi non l'ha più vista o sentita. Busso anche a casa di Marco, più arrabbiato che mai.
"Te lo credo che sia scappata! Guarda cosa le hai fatto!" mi spintona
"Marco, dobbiamo ritrovarla, avverti Silvia, io provo ad andare in Istituto o a casa" lo convinco
"vengo con voi" insiste Cordelia
"va bene, tu vai in istituto, io a casa" ci dividiamo, nel frattempo arriva anche Lara, ma sono troppo di fretta per spiegare, ci penserà Marco.
Uscendo dalla casa, trovo ancora Marco.
"la mia macchina é sparita"
"E se l'avesse presa Alice?" suppongo
"probabile, Silvia sta arrivando, stanno provando ad agganciare l'ultima cella del suo cellulare, speriamo bene" spiega
"Bene, fammi sapere se hai notizie"
Raggiungo casa nostra. Salgo velocemente le scale, la chiave non si vuole infilare, così riprovo. Cerco in ogni stanza, ma nulla.
Squilla improvvisamente il cellulare, é Silvia.
"Silvia? Hai notizie?"
"L'ultima cella é stata ad un ostello alla seconda uscita dall'autostrada, stiamo andando"
"Va bene, vi raggiungo subito"
I battiti del mio cuore aumentano e se le fosse successo qualcosa? Ida dov'è? Perché non é venuta da me? Perché mi sono comportato così da stronzo?
Raggiungo in men che non si dica l'ostello, ma Silvia, Marco e la polizia sono già arrivati.
"Silvia! Avete notizie?"
"Sì, le abbiamo trovate, ho lasciato Ida a Marco, vai in ospedale, Alice é stata portata lì"
Corro in ospedale, perché? Perché ho reagito così? Perché faccio così quando ho paura?
Resisti, resisti amore mio, sto arrivando.
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Ciao a tutti, spero vi piaccia anche questa piega che sta prendendo la storia, volevo mettere un po' in difficoltà la nostra coppia, ma vedrete che questo bimbo porterà tanta felicità in tutta la famiglia. Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate❤️

Perdersi in un bicchier d'acqua.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora