Capitolo 19

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Natale ormai è alle porte, mancano solo tre giorni e per la prima volta da quando sono nata, lo passerò senza la mia famiglia e ammetto che questa cosa mi porta a provare un po' di malinconia.
Fin da quando sono piccola la vigilia e il giorno di Natale stesso li passavo a casa di nonna, a mangiare dalla mattina alla sera, a cantare, ballare e giocare a
Tombola e ad altri giochi in scatola, mentre quest'anno le cose andranno diversamente.
Seppur ormai con tutti ho stretto un bellissimo rapporto, la famiglia è famiglia e non vederli mi fa soffrire.
" che hai Lola? " domanda per l'appunto Martina, entrando nella nostra stanza e sedendosi sul letto accanto a me.
" nulla "
" sei triste? "
" un po' "
" come mai? Che succede amore? "
" è che si avvicina Natale e mi manca la mia famiglia"
" cucciola...Ti capisco anche a me manca mamma, non è facile! Però guarda il lato positivo, non sei sola, lo passeremo tutti insieme e vedrai che ci divertiremo "
Annuisco e lei mi abbraccia.
Spero davvero possa essere comunque un bel Natale.
Appena Marti se ne va in camera da Aka, prendo il telefono e decido di chiamare la mia migliore amica, Chiara.
Per fortuna per le vacanze la produzione ci ha permesso di usare il cellulare più tempo durante il giorno e così ne approfitto subito per sentirla in videochiamata.
" amaaa " grido appena compare nello schermo.
" amaaaa " risponde lei, facendomi scoppiare a ridere quando presa dall'euforia di vedermi cade dal letto.
Siamo entrambe così buffe e scoordinate nella vita di tutti i giorni, mentre poi nella danza diventiamo totalmente altro, ci trasformiamo come dicono tutti. Come me, lei balla fin da quando è piccola e proprio grazie a questa nostra passione ci siamo conosciute.
L'adoro.
Lei è la prima persona che è riuscita a farmi sentire a mio agio e a non far nascondere nessun lato di me. Mi accetta per la persona che sono, con tutte le mie pazzie e non mi giudica mai.
" come stai Chià? " le chiedo
" tutto bene Giù... te? Mi manchi da morire ama "
" anche tu! Comunque, sono un po' così "
" ti vedo dagli occhi che sei triste, è successo qualcosa? "
" mi mancate e basta "
" lo so ama, tieni duro! Stai spaccando non arrenderti"
" non mollo "
" brava! Allora che mi racconti? Come va con occhi belli? "
" occhi belli? "
" si! Occhi belli o bei capelli ... vedi tu cosa preferisci"
" parli di...Sangio? " domando a bassa voce per non farmi sentire dagli altri, dato che qua i muri sono più sottili di una galletta di riso.
" esatto! Ci sono stati dei cambiamenti? "
" stiamo sempre insieme..." confesso imbarazzata
" lo vedi preso? "
" che ne so Chià! A me piace tanto "
" quello lo so, basta parlare di lui che ti si illuminano gli occhi"
" l'altra sera ero con Leo e mi diceva di stare attenta a non fare la sottona... "
" ha ragione! Fatti desiderare "
" non so come fare! È la prima volta che mi trovo in queste situazioni, già solo che passi del tempo con me, mi fa strano "
" semplicemente non andare sempre tu a cercarlo, magari ignoralo a volte, così se viene da te vuol dire che ti vuole vedere"
Continuiamo a parlare per altri dieci minuti, poi quando si fa orario di cena ci salutiamo e decido nonostante essendo ancora un po' giù di morale solitamente in questi momenti preferisco stare per conto mio, di raggiungere gli altri che già da un paio d'ore stanno insieme.
" Giulietta! " esclama Deddy, appena mi vede entrare in salotto.
" sei uscita dalla tua tana? " domanda Ric sorridendomi.
" ti stavamo per venire a chiamare perché è pronto da mangiare! " afferma Leo venendomi incontro.
" stai bene? " continua lui
" si Checco tutto apposto "
Gustiamo il piatto di pasta cucinato da Kika e Arianna e per fortuna grazie ai caratteri solari dei ragazzi che convivono con me, riesco a ritrovare un po' il buon umore e a sorridere come sono solita a fare.
Sangio, seduto dalla parte opposta, continua a scherzare con Evandro e Deddy.
Non so di che stiano parlando, perché Riccardo e Rosa, affianco a me stanno facendo tanto di quel casino che è impossibile riuscire ad origliare la conversazione di quel ragazzo, che è stato il centro dei miei discorsi, prima con Chiara. 
È incredibile come qualunque cosa faccia, dica mi attragga così tanto. Non riesco a smettere di guardarlo e non solo perché è bello, ma perché mi sembra un sogno pensare che si sia così avvicinato a me. A volte credo si tratti di uno scherzo, perché non può essere vero che stia capitando a me.
" Giulia! Devi andare in sala 6 " irrompe la produzione ad un tratto, parlando con me.
" ora? "
" si "
Confusa e anche un po' preoccupata, perché non ho la più pallida idea del motivo per il qualche alle otto di sera devo andare verso la scuola, metto la prima giacca che trovo appesa, che penso sia di Esa, la indosso e dopo aver salutato Enula e Arianna che sono fuori a fumare, mi dirigo da sola verso la sala 6.
Quando entro scoppio a ridere per non iniziare a piangere.
Dall'altra parte del plexiglas, c'è la mia dolce nonnina.
Lei è un po' una mamma per me, infatti tantissimi momenti della mia infanzia li ho passati con lei, perché i miei genitori lavoravano.
Mi mancava così tanto!
Le corro incontro e appena siamo l'una di fronte all'altra, proviamo in maniera buffa ad abbracciarci nonostante questo muro trasparente ci divida.
" cucciola mia "
" nonna! Ti sei pure truccata! "
" dammi un bacetto "
" e come faccio? Che stai a piagne? " domando vedendo i suoi occhi lucidi.
" non ti vedo da un pezzo, sei contenta? "
" guarda che bella che sei! "
" bella di nonna "
Continuiamo ad abbracciarci e a sorriderci.
" senti la nonna, sei brava siamo tutti orgogliosi di te. Mamma, papà, tutti orgogliosi, nonno, oh il nonno...lui sta sempre a guardarti "
" che strano vederti! " esclamo, ed è davvero così.
Dopo mesi che non la vedevo fisicamente, averla qui davanti, fa una strana sensazione.
" ah e poi non dire che sei brutta, che sei bellissima "
" eh vabbè, tu lo dici perché so tua nipote "
" non è perché sei mia nipote, sei bella e basta. Bella e brava "
" qual è il tuo pezzo preferito? "
" quello con Sebastian " dice riferendosi alla coreografia che avevo ballato davanti a lui.
" ti porto Sebastian a casa nonna? Ti va bene? "
" pensa a ballare adesso! Hai fatto tanto per entrare qua dentro e ci sei riuscita ora "
Continuo a raccontarle alcune cose che facciamo in casetta e a rassicurarla sul fatto che sto bene e sono felice. Lei d'altra parte mi tranquillizza su come vanno le cose a casa e sapere che tutti sono sereni e fieri di me, mi da quella carica di cui avevo bisogno oggi.
Quando arriva il momento di doverci salutare a nonna scende una lacrima e senza riuscire a mantenere il controllo, pure io incomincio a piangere.
" cucciolina mia bella... la mia patatina! Dai un ultimo bacione a nonna, dai "
Poi ci dividiamo e tra una lacrima e una risata torno
verso la casetta.
Appena rientro, la prima persona che vedo è Sangio che è seduto fuori insieme ad Aka e Deddy.
" Giù che sono quegli occhi lucidi? " mi chiede quest'ultimo.
" ho visto nonna " confesso e Sangio rendendosi conto, che sto per scoppiare a piangere si alza e viene ad abbracciarmi, fregandosene del fatto che non siamo soli e che proprio in questo momento due dei nostri amici ci stanno guardando.
" non piangere " mi sussurra
" no, ma sono felice è che è stato bello vederla, perché mi mancava " rispondo io
" lo so! Ti va di andare dentro? Magari ci facciamo quella serata film che non siamo riusciti a fare l'altra volta "
Annuisco felice e lui mi prende così per mano e dopo aver salutato Aka e Deddy, che ci guardano ridendo entriamo e ci dirigiamo verso la sua camera.
" sei troppo cucciola quando piangi, sai? "
" sono imbarazzante volevi dire "
" no, sembri ancora di più una bimba, una bimba bellissima " e ancora una volta viene verso di me e mi stringe a sé.
Non so che succeda oggi, ma sembra voglia starmi più vicino del solito; non che le altre volte non ci abbracciamo, ma solitamente sono io a ricercare questo contatto, invece stasera è lui a farlo e sono super felice di questo.
Stare tra le sue braccia, mi fa sentire al sicuro ed essendo inoltre, lui più alto di me riesce ad avvolgermi del tutto.
" dai sdraiamoci così ci vediamo il film " afferma ad un tratto staccandosi da me, ma sempre comunque vicini ci mettiamo comodi sul suo letto e dopo aver appoggiato senza nessuna esitazione, la mia testa sul suo petto, con il computer sulle gambe, fa partire il film e passiamo così il resto della serata:
io, lui e i nostri cuori che battono all'unisono.

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