Prendere o lasciare

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Sfreccio per le strade di Madrid, voglio tornare a casa e buttarmi sotto la doccia, non so davvero che fare, non voglio che le mie scelte si ripercuotano su mio marito e certamente non mi stanno chiedendo di interrogare amichevolmente il rapinatore. Tutto questo stress non starà neanche facendo bene al bambino. D'altra parte sarebbe la mia occasione per far parte del caso, per trovare il professore e sbatterlo in carcere e anche per trovare Raquel e... sbatterla da altre parti. ALICIA! Adesso mi rimprovero anche da sola, mi sto davvero esaurendo. In più se non accettassi l'incarico farei la parte di una che molla, che non va fino in fondo e che non sa misurarsi con sfide più grandi di lei, la mia carriera ne risentirebbe. Dio mio, non può davvero andare peggio. Mi squilla il cellulare, lo afferro velocemente per rispondere cercando di non fare un incidente
ALICIA: pronto?
X: parlo con l'ispettrice Alicia Sierra?
ALICIA: si, chi è lei?
chiedo impaziente
X: sono una dottoressa dell'ospedale universitario Quironsalud Madrid, suo marito è stato ricoverato d'urgenza
mi crolla il mondo addosso e quasi non vado a schiantarmi contro un albero, non riesco a crederci, a quanto pare poteva andare peggio
ALICIA: cosa?!
DOTTORESSA: è svenuto a causa di una forte nausea e conati di vomito, lo hanno portato qui i suoi colleghi, ora stiamo eseguendo alcuni esami
ALICIA: grazie, arrivo immediatamente
chiudo la chiamata e inverto la direzione di marcia, torno in dietro cominciando a guidare come una forsennata verso l'ospedale.

Salgo le due rampe di scale e arrivo finalmente alla stanza che mi hanno indicato, trovo German disteso al letto incosciente, completamente collegato a macchinari. Gli occhi mi diventano lucidi, vederlo così mi distrugge, è la persona che mi ha dato di più in tutta la mia vita e non posso perderlo. Mi passo una mano sul viso asciugandomi le lacrime quando arriva la dottoressa
DOTTORESSA: buongiorno io sono la dottoressa Lopez
dice tendendomi la mano
ALICIA: piacere mio, Alicia Sierra
DOTTORESSA: suo marito è stabile, tra poco si sveglierà ma abbiamo fatto degli accertamenti e purtroppo gli esiti non sono quelli che speravamo...
dice con voce sommessa
ALICIA: cos'ha mio marito?
chiedo preoccupata, la dottoressa abbassa lo sguardo
ALICIA: avanti conosco quell'espressione, mi è capitato centinaia di volte di dire ai familiari delle vittime del loro decesso e la pietà nella sua voce non attutirà il colpo, è meglio dirlo di getto come quando si toglie un cerotto
DOTTORESSA: suo marito ha un cancro al pancreas ed è ad uno stadio molto avanzato
dice dopo un po' di esitazione
DOTTORESSA: dovrà rimanere sempre qui collegato a dei macchinari e in osservazione, è qualcosa che ancora non conosciamo a fondo e l'aspetto peggiore è che non è operabile
ogni singola parola della sua diagnosi si scaglia contro di me cercando di abbattermi e quando pronuncia l'ultima mi lascio cadere inerme sulla sedia dietro di me portandomi una mano al viso
DOTTORESSA: sono davvero molto dispiaciuta, saranno necessari altri esami nei prossimi giorni, sei ha bisogno di qualcosa io-
ALICIA: solo di qualche minuto per assimilare
rispondo interrompendola, il mio sguardo è vuoto, il dolore è talmente forte da portarmi ad uno stato di apatia. La Lopez esce dalla stanza
ALICIA: dottoressa
la richiamo
DOTTORESSA: si?
dice tornando indietro
ALICIA: quanto gli resta?
DOTTORESSA: non lo sappiamo con certezza, a questo servono le altre analisi, ma in queste condizioni non durerà più di due mesi
la ringrazio con un cenno del capo, mi avvicino al corpo disteso di German, gli sposto i capelli dal viso e appoggio la mia testa sul suo petto voglio sentire il suo cuore battere finchè posso.

I giorni passano, German si è svegliato dopo qualche ora dal mio arrivo e gli abbiamo spiegato tutto, era devasto, sconvolto, deve essere terribile vivere con una data di scadenza. La sua stima di vita è di due mesi, due mesi da passare in ospedale per non ridurli ulteriormente, ho preso una settimana libera e sono sempre stata qui. È davvero angosciante, il reparto di oncologia è straziante, vedi decine di persone, anche bambini, che lottano per sconfiggere un mostro come il cancro. Non avrei mai voluto vivere un'esperienza simile, non sono mai stata più di tanto in ospedale, solo una frattura del radio da piccola, e le uniche conoscenze che ho sono quelle acquisite guardando Grey's Anatomy. Lì però fanno sembrare tutto meraviglioso, medici in gamba, felici, con delle splendide vite e ogni giorno è "un bel giorno per salvare delle vite" ma la realtà è un'altra, non c'è positività, non ci sono dottoresse che sfrecciano sui pattini nei corridoi o che si innamorarono tra un intervento e l'altro, qui l'unico sentimento che si prova è la paura di non rivedere più il sole.
Stringo la mano di German per più tempo possibile, non voglio farlo sentire solo e vengo qui ogni volta che me lo consentono, rimango immersa nei miei pensieri quando mi squilla il telefono: "Colonnello Prieto". Cazzo, me ne ero totalmente dimenticata, è successo tutto così in fretta e non ho pensato a nulla. Lascio la mano di mio marito e prendo la chiamata uscendo dalla stanza in cerca di un po' di privacy.
ALICIA: Prieto, che piacere
PRIETO: ciao Sierra, è passata una settimana ormai, aspettiamo una tua risposta: sei dei nostri o no?
Mille pensieri continuano ad invadermi la testa, non so cosa pensare, adesso non ho più nulla da perdere, mio marito sta morendo e quindi le mie azioni non si ripercuoteranno su di lui. Non riuscirò a sopportare questo periodo, vederlo pian piano spegnersi sotto i miei occhi, non ce la farò a meno che io non mi tuffi a capofitto nel lavoro. Poi è dalla prima rapina che voglio partecipare attivamente alla ricerca e questa è finalmente la mia occasione
PRIETO: Alicia? Ci sei?
dice riportandomi alla realtà
ALICIA: ci sono, ad una condizione però, un giorno si e un giorno no dovrò tornare a Madrid la sera, ritornerò sul posto la mattina dopo
PRIETO: Alicia... come faremo a scarrozzarti da uno stato all'altro così frequentemente? È im-
ALICIA: volete me? Volete che partecipi a questa operazione e che faccia dire tutto quello che sa a quel figlio di puttana? Bene, accettate queste condizioni, i fondi dei servizi segreti sono infiniti non sarà un problema trovarmi un volo. Prendere o lasciare, la mia offerta non è trattabile
facendo in questo modo potrò seguire il caso e allo stesso tempo stare con mio marito, la mia presenza continua in ospedale non serve a più di tanto e starò la notte con lui. Dormirò in aereo o dove capita, ma non voglio tornare a casa
PRIETO: andata
dice senza pensarci
PRIETO: si comincia domani, una macchina ti porterà all'aeroporto e da lì ci raggiungerai con un aereo privato. Ti manderemo una busta top secret con tutte le istruzioni e il compenso, assicurati di essere a casa per poterla ritirare tu stessa
chiudo la chiamata e tiro un sospiro profondo, sarà dura

SPAZIO AUTRICE
ciao ragazz*! Scusate la lunga assenza non odiatemi, spero che il capitolo vi piaccia, love you all
hugs and kisses
Elena🤍

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