Non scappare

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RAQUEL: che c'è? che cos'hai?
chiede preoccupata
ALICIA: mi si sono rotte le acque cazzo

mi accascio sulla sedia e porto la testa all'indietro per il dolore, non poteva scegliere tempismo migliore questa bambina.
RAQUEL: Professore c'è un letto qui o un posto dove può sdraiarsi?!
chiede frenetica e non riceve risposta
RAQUEL: dobbiamo farla partorire, Stoccolma prendi il kit medico, Manila, Tokyo aiutatemi!!
rimangono tutti immobili guardando Raquel confusi
RAQUEL: mi spiegate che cazzo state aspettando?
TOKYO: Lisbona ma tu sai chi è?
domanda retorica e con tono incazzato
TOKYO: ha torturato Rio per quattro mesi e tu adesso vuoi aiutarla?
RAQUEL: devo ricordarti grazie a chi siamo usciti dalla banca?
le risponde, sta prendendo le mie difese, sta andando contro tutti per me e questo mi basterebbe per andare in capo al mondo
RIO: okay, ci ha aiutato, ma ha torturato me, fatto sparare a Nairobi e noi adesso dovremmo portarla via con noi? Approfittiamo del momento e andiamo via, lasciamola qui
soffio una risatina
ALICIA: porti rancore eh Rio?
dico con le poche forze che mi rimangono, devo ricordargli che sono qui anche io e che sto ascoltando tutto? Raquel mi lancia un'occhiata di rimprovero, esattamente come faceva anni fa, quando parlavo troppo o litigavo senza motivo con qualcuno, non è cambiato niente. Cerca di reagire in qualche modo ma Raquel lo blocca
RAQUEL: professore?
lo chiama per cercare appoggio
PROFESSORE: non lo so
dice scuotendo la testa, sbuffo, non ho tutto questo tempo per sentirli discutere.

RAQUEL: bene, mettiamola ai voti. chi vota per lasciare una donna che sta per partorire e non ha nessuno, senza la quale saremmo ancora nella banca qui alzi la mano
DENVER: se non ha nessuno un motivo ci sarà
commenta freddo a denti stretti
RAQUEL: non credo suo marito abbia scelto volontariamente di morire
rimangono tutti in silenzio, abbassando lo sguardo, sentendosi, forse, un po' in colpa
ALICIA: la storia della vedova funziona sempre
dico ridendo quando arriva un'altra contrazione che mi fa contorcere dal dolore
PALERMO: ascoltatemi, non ha sbagliato più di me e ci ha aiutato alla fine, ha fatto il suo lavoro mentre era contro di noi, non possiamo lasciarla qui per questo
RAQUEL: esattamente
dice dandogli ragione e ringraziandolo con lo sguardo
STOCCOLMA: sono d'accordo
risponde una di loro, di cui ignoro il nome, e che era stata in silenzio fino a questo momento
TOKYO: ma io dico siete impazziti? Io non resto qui un minuto di più
Raquel avanza sempre più verso di lei
RAQUEL: e io non me ne vado, chi pensi che seguiranno gli altri?
questa è la mia donna, un sorriso mi sorge spontaneo sul volto, la amo cazzo e questo è un problema
RIO: perchè ti importa così tanto di lei?!
sospira e sono davvero curiosa di quello che dirà
RAQUEL: perchè c'è stato un tempo in cui è stata la persona più importante della mia vita e nonostante le cose siano cambiate, non posso ignorarlo
si gira verso di me, le sorrido, mi sorride, se avessi la forza di alzarmi andrei per baciarla in questo momento
RAQUEL: e posso assicurarvi che quello che ha fatto non lo ha fatto per pentimento o per voi ma per me, se non ci fossi stata io lì dentro lui sarebbe finito in carcere
dice indicando il professore
RAQUEL: e voi crivellati di colpi, quindi, anche se non le volessi ancora bene, glielo dovrei a prescindere
cosa vuol dire che "mi vuole ancora bene"? che mi ama? che tiene a me? non lo so e non ho nemmeno la mente lucida per pensarci
RAQUEL: siete con me?
annuiscono o meglio lo fanno tutti tranne i fidanzatini che tanto mi adorano
TOKYO: da non credere
esclama
TOKYO: avevi come "persona più importante della tua vita" una torturatrice
dice scimmiottandola
TOKYO: ottima scelta
le arriva un ceffone in pieno viso e Denver interviene per separarle
RAQUEL: non sai un cazzo Tokyo, abbiamo fatto tutto questo perché tu non sai badare a quella che dovrebbe essere la persona più importante della tua vita. E sei l'ultima a poter giudicare me o lei quindi se vuoi andartene levati dal cazzo
lo sta facendo per me? non credo ai miei occhi sul serio. Tokyo fa per uscire incazzata nera ma la voce del professore la ferma, è l'unico a cui dia ascolto
PROFESSORE: Tokyo aspetta, abbiamo quattro ore prima che l'aereo arrivi e potremo partire per le Filippine, se te ne andrai ora sarai spacciata
riluttante si siede poco lontano seguita da Rio.

RAQUEL: bene, Stoccolma, Manila ho bisogno di voi andiamo
si avvicina a me e prima che parli la tiro verso il mio viso
ALICIA: grazie
sussurro e le sorrido, lei fa lo stesso accarezzandomi la guancia, in questi pochi istanti ci siamo lasciate tutto alle spalle, perchè, entrambe, non possiamo permettere che all'altra sia fatto del male. Perchè il sentimento che ci ha unite, nonostante tutto, non si è mai totalmente spento.

Mi spostano su un letto in un'altra piccola stanzetta aiutandomi a camminare, Raquel è sempre al mio fianco, si siede accanto a me e mi stringe la mano per darmi conforto. Faccio respiri profondi cosciente di quanto tempo ci vorrà prima che mi dilati e sia pronta al parto.

Passano ore e finalmente è il momento, sento che non ce la faccio più, che sto per esplodere
RAQUEL: Alicia puoi farcela
ALICIA: porca puttana
sono in preda al dolore
ALICIA: ma voi siete convinte di sapermi far partorire, avete visto almeno grey's anatomy o qualcosa di simile?
STOCCOLMA: vedo che il sarcasmo non ti manca neanche adesso
commenta quella che ho capito essere Stoccolma, non si fida di me, si vede, ma almeno ci prova, perchè lei, a differenza mia, è una brava persona
RAQUEL: non le è mai mancato
mi giro verso di lei ma l'ennesima fitta mi fa urlare
RAQUEL: Alicia guardami, ricordi quando ci scambiavamo i bigliettini in aula e il professore voleva quasi cacciarci?
annuisco ridendo a stento
RAQUEL: pensa a quello, ad un ricordo felice e pensa che tra un po' avrai il tuo bambino
ALICIA: bambina
sussurro
RAQUEL: allora lo sai!
mi risponde ridendo e io faccio altrettanto
MANILA: bene, tua figlia è prontissima, Alicia spingi, è l'unica cosa che puoi fare
faccio come dice ed è qualcosa di atroce, molto peggio di come lo descrivono, mi chiedo se ne valga la pena. Uno, due, tre, dieci spinte e posso sentire la mia bambina piangere tra le braccia di Manila che dopo averla lavata me la passa.

È mia figlia, ancora non posso crederci, io madre? non credevo che queste due parole potessero mai essere nella stessa frase e invece eccomi qui, in una situazione a dir poco assurda. Con due delle rapinatrici che ho cercato di uccidere o mandare in galera che mi fanno da infermiere e la mia ex, nonché l'amore della mia vita, che mi ha stretto la mano per tutto il tempo.
RAQUEL: è bellissima
commenta
RAQUEL: ha il tuo stesso taglio degli occhi
sorrido a quel fagottino di amore che stringo tra le mie braccia
STOCCOLMA: come si chiama?
ALICIA: Lana
rispondo senza pensarci un secondo, mia figlia avrebbe portato solo e soltanto quel nome
RAQUEL: ragazze andate ad avvertire gli altri, qui ci penso io
fanno come dice e rimaniamo sole, per la prima volta dopo 25 anni, o meglio, noi due e mia figlia
ALICIA: che? pensavi che l'avrei chiamata Raquel? Dai non sono così disperata
domando ironica, scoppia a ridere
RAQUEL: non ti correggi proprio mai tu eh
ALICIA: no, mi piaccio così
RAQUEL: anche a me piaci così
sono a 40 centimetri da lei, il mio sguardo non fa altro che oscillare dai suoi occhi alle sue labbra e lei fa lo stesso. Viene leggermente nella mia direzione continuando ad accorciare le distanze, aspetto solo che posi le sue labbra sulle mie. Come in un incantesimo, quando la principessa ha bisogno del bacio del vero amore per svegliarsi. Bene, io ho bisogno di questo bacio per riprendere a respirare.

Sentiamo la porta aprirsi e il professore, Palermo e Stoccolma entrare, interrompendo quello che non era ancora riuscito a succedere. Raquel fa finta di dover prendere qualcosa sul letto per "giustificare" la nostra vicinanza
PALERMO: come stai?
ALICIA: bene, alla fine ho solo partorito, c'è di peggio
dico strizzando l'occhio
PROFESSORE: è davvero bella
dice riferendosi alla bimba tra le mie braccia, lo ringrazio con un cenno del capo, Raquel è ancora visibilmente scossa da quello che stavamo per fare, anche io lo sono ma sono anche un'attrice migliore di lei per fortuna.
RAQUEL: adesso è meglio che ti lasciamo sola, tra poco dovremo partire, Manila penserà a curarti
escono tutti e lei chiude la fila
ALICIA: Raquel!
la chiamo prima che varchi la porta
ALICIA: non scappare di nuovo
mi fa un cenno con il capo e chiude la stanza dietro di se, cullo Lana tra le mie braccia, non posso credere a ciò che stava per accadere. Ci stavamo per baciare, come se non fosse successo nulla, mandando tutto a puttane, seguendo il nostro istinto.
Ma mi ha fatto male più di chiunque altro al mondo, non posso lasciare che accada di nuovo, devo darmi una regolata. L'effetto che ha su di me è davvero pericoloso e devo assolutamente trovare una soluzione.

SPAZIO AUTRICE
non odiatemi troppo per favore, visto che brava che posto due giorni di fila? fatemi sapere se vi sta piacendo
hugs and kisses
E🤍

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