RAQUEL: anche tu ali, più di quanto credi
mi dice con la sua mano intrecciata alla mia
ALICIA: sei riuscita a farmi piangere
rispondo asciugandomi le lacrime con la mano libera
ALICIA: non so che cazzo tu mi stia facendo, io non sono così dolce, o sensibile o una di queste cazzate
RAQUEL: si invece, ma cerchi di non mostrare questo tuo lato tenero
mi accarezza piano una guancia
RAQUEL: ma hai capito che con me non devi avere timore di essere te stessa, sono davvero felice per questo e se a volte piangi non vuol dire che tu sia debole
rimaniamo un po' in silenzio a pensare, a sorriderci quando Raquel rompe il silenzio
RAQUEL: dai andiamo, o faremo tardi a lezione
dice alzandosi e andando verso lo specchio, annuisco sorridendo appena, mi spaventa il "potere" che questa ragazza ha su di me, fa cadere tutti i miei muri e le barriere che con il tempo ho costruito per diffidenza e per difendermi dagli altri. Ma con lei è come se non esistessero, non sono più la solita Alicia, ma una persona diversa, probabilmente migliore della vera me. Raquel sembra accorgersi che nella mia testa frulla qualcosa, si avvicina velocemente a me e mi prende il viso tra le mani alzandolo verso di lei
RAQUEL: smettila di fare qualunque cosa tu stia facendo in quella testolina cocciuta, sei fantastica e non accetto obiezioni, adesso muoviti, non voglio essere io la responsabile della coppia
sorrido spostando lo sguardo altrove per poi puntarlo nuovamente nei suoi occhi, rimaniamo così per poco, ci stacchiamo interrompendo quel momento magico e finiamo di prepararci. Arriviamo a lezione in perfetto orario e ci sediamo tra le prime file. Il professore comincia a introdurci il corso e a spiegarci quali e quanti esami dovremo sostenere, sembra davvero un percorso duro. Di tanto in tanto Raquel poggia la testa sulla mia spalla, sbadigliando come un leoncino, un po' annoiata dalla lezione e io non posso fare a meno che sorridere a quella visione. Alle 13 finalmente il professore ci saluta e la campanella annuncia la pausa pranzo, Raquel scatta in piedi felice di poter terminare quell'agonia
RAQUEL: ho una fame
ALICIA: ti vedevo molto presa dalla lezione
dico ironica
RAQUEL: si tantissimo
risponde stando al gioco, afferra il suo telefono e controlla le notifiche
RAQUEL: andiamo a pranzo, ci aspettano anche Alberto e Carlos!
dice entusiasta, cosa? Anche quei due? Che palle e io che pensavo di parlare un altro po' con lei, Raquel sembra andare molto d'accordo con Alberto, ma a me non riesce proprio ad andare a genio e io ho fiuto per queste cose
ALICIA: okay
rispondo poco convinta, la mia compagna sembra accorgersi del mio scetticismo ma non ci da troppo peso. Ci dirigiamo verso la mensa e appena arrivate Raquel saluta energicamente con la mano la coppia di amici
RAQUEL: eiii
dice cordiale e io mi limito a sfoggiare il sorriso meno falso che riuscissi a fare
ALBERTO: ciao ragazze!
bacia sulla guancia Raquel, ma chi gli ha dato tutta questa confidenza non ho capito, prima che possa fare lo stesso con me mi siedo al tavoloALBERTO: dai Alicia rilassati, non mordiamo mica, non fare la ragazzina insicura del primo anno, stai un po' al gioco, prendi esempio da lei
dice indicando Raquel. Scusami? Chi cazzo si crede di essere? È meglio rimetterlo al suo posto subito
ALICIA: devi stare a tento a come parli, perchè io invece mordo e so anche fare malesputo quelle parole come un sibilo, usufruendo di tutta la antipatia che provo nei suoi confronti e della mia capacità di essere stronza. Raquel mi da una leggera gomitata
ALICIA: Dai Raquel!
ALBERTO: con lei invece sembri un cucciolo indifeso, non avrai per caso una cotta per la nostra Raquel?
il sangue mi si sta ribollendo nelle vene, come si permette di parlare di qual cosa che così tanto non lo riguarda
ALICIA: no e comunque non sarebbero affari tuoi
dico strizzandogli l'occhio, mi alzo
ALICIA: vado in camera, non ho fame
dico a Raquel che annuisce debolmente capendo che non vale la pena cercare di trattenermi oltre, odio lasciarla con loro ma non resisto un minuto di più
ALICIA: ah e Alberto
dico girandomi nuovamente verso il loro tavolo prima di lasciare la mensa
ALICIA: non sono io quella che vorrebbe farsela
sparo quelle parole come fossero una bomba
ALICIA: ti aspetto di sopra
dico a Raquel sorridendole
ALICIA: puoi puntare più in alto che a lui comunque, non lasciarti abbindolare
vado via, fiera del mio discorso e li lascio lì, senza parole.Passa circa un'ora e ne approfitto per trascrivere gli appunti presi a lezione, quando Raquel entra come una furia in camera
RAQUEL: che cazzo ti è preso eh?
non mi aspettavo questa reazione da parte sua, era ovvio che si sarebbe infastidita ma non pensavo l'avesse presa così male
RAQUEL: ti è sembrato il caso di dire così? Di oggettificarmi così? "Non sono io quella che vuole farsela", ma ti sembrano le parole di una persona che ragiona?
rimango atterrita, il mio intento non era quello di scalfire lei, solo di mettere Alberto a tacere. Vaffanculo rovino sempre tutto, io e il mio carattere di merda
RAQUEL: e non rimanere in silenzio che peggiori solo le cose
rimasi con lo sguardo abbassato colpevole
ALICIA: scusami
è davvero difficile per me ammettere le mie colpe
RAQUEL: vorrei ben vedere, le scuse sono il minimo dopo quello che hai detto
ALICIA: non ti sembra di esagerare un po'? Mi ha provocata e io ho risposto
dico incazzata
RAQUEL: cosa ti ha detto di così tanto eclatante? Ti ha chiesto se avessi una cotta per me, avresti potuto rispondere di no e finire lì la discussione invece di reagire così. E non uscirtene con la scusa che "non è da te" o "sei fatta così" perchè mi fai incazzare di più e perchè non sono giustificazioni
è davvero arrabbiata, non so cosa mi sia preso, ha ragione avrei potuto reagire meglio e in modo più maturo
ALICIA: scusami
dico riconoscendo di aver sbagliato e facendo marcia indietro per una volta
ALICIA: non mi piace quel tipo, è uno che prima ti illude e poi ti fa stare male, il tipico stronzo
RAQUEL: oggi la stronza sei stata tu alicia
quelle parole mi hanno ferita, soprattutto dette da te. E non so quale fosse il tuo intento, sta di fatto che hai fatto più male a me che a lui
silenzio
ALICIA: puoi dirlo
RAQUEL: cosa?
ALICIA: puoi dirlo che sono una merda e che ritiri tutto ciò che mi hai detto stamattina, adesso ti sei accorta di chi hai davanti
Raquel sembra dispiaciuta sentendo le mie parole, capisce che per me è difficile rimanere calma e non rispondere alle provocazioni, che con me ci deve andare piano o finirò per diventare peggio di prima, abbiamo esagerato tutte e due, orgogliose e cocciute come due muli
ALICIA: scusami
ripeto
RAQUEL: Ali, penso ancora quello che ti ho detto stamattina, dobbiamo solo un po' lavorare sulla gestione della rabbia
dice ridendo per smorzare la tensione e io non posso fare a meno che essere contagiata da quel meraviglioso sorriso
ALICIA: pace?
chiedo timida
RAQUEL: pace
mi risponde allargando le braccia per poi stringermi forte a se.
RAQUEL: devi promettermi una cosa però
dice seria
RAQUEL: che tu e Alberto chiarirete, sono irremovibile
sbuffo
RAQUEL: daiii, non ti sto chiedendo molto
ALICIA: e va bene, ma solo per te
le spunta uno di quei suoi soliti sorrisi da un orecchio all'altro e torna a stritolarmi nel suo abbraccio, sono davvero fortunata ad averla.SPAZIO AUTRICE
ecco a voi il terzo capitolo, ditemi che ne pensate, spero vi piaccia!
Hugs and kisses
E🤍
STAI LEGGENDO
Mano nella mano
Fanfictioncosa ha portato Alicia e Raquel ad "odiarsi" così tanto, cosa è successo all'accademia, erano solo amiche oppure c'era qualcosa di più? ecco la mia versione #1 aliciasierra 12.08.2021 #1 raquelmurillo 13.08.2021 #1 moneyheist 06.07.2021 #1 itziaritu...