Opzione 2

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Mi lavo la faccia e tolgo le lentine, indosso gli occhiali e sciolgo la coda, spazzolo i capelli, ormai troppo lunghi, e indosso dei vestiti più comodi. Mi dirigo verso la cassetta di sicurezza nascosta dietro un quadro, devo prendere dei soldi contanti e una pistola. Apro lo sportello e trovo qualcosa che non pensavo fosse lì, prendo il piccolo oggetto tra le mani e istintivamente scoppio a ridere. Lo infilo nella zaino "non si sa mai" penso.

Prendo l'auto e comincio guidare più veloce che posso, devo precedere il telegiornale se voglio poter scoprire qualcosa. Parcheggio davanti alla casa di Antoñanzas e, guardando dallo specchietto retrovisore, noto quella che sarà la svolta della mia ricerca. Scendendo dall'auto fingo di proseguire e mi giro di scatto chiamando:
ALICIA: Marisa!
saluto la moglie di Antoñanzas
ALICIA: sono una collega di Benito
MARISA: si, la conosco
posso notare dal suo sguardo pieno di sdegno che sa perfettamente chi sono, ma che allo stesso tempo non ha ancora guardato i notiziari, per mia fortuna
ALICIA: vediamo, da dove comincio, ho notato Benito un po' strano in questi giorni, distante, sai se è successo qualcosa?
è pensierosa, probabilmente qualcosa c'è, ma non so se si fida di me e me la dirà
MARISA: sì, effettivamente qualche giorno fa si è buttato in piscina ubriaco con due suoi amici e questo non è minimamente da lui
mi dice immediatamente, non mi aspettavo che sarebbe stato così facile.

La ringrazio e mi avvio verso la portineria del suo palazzo, cercando di non dare nell'occhio. Mi siedo davanti al custode delle telecamere e gli chiedo "gentilmente" di darmi le registrazioni
GUARDIANO: non posso consegnarle nulla
mi risponde
GUARDIANO: Deve avere un permesso dal giudice o perlomeno dall'amministratore di condominio
"che palle", penso, non ho tutto questo tempo
ALICIA: oh, guarda chi mi sta chiamando
dico estraendo la pistola dalla tasca e poggiandola all'orecchio come fosse un telefono
ALICIA: L'amministratore di condominio!
simulo un telefonata mentre lui mi guarda terrorizzato, gli punto la pistola contro
ALICIA: adesso può darmi la registrazione dell'ingresso, delle scale, della piscina, di tutto!
obbedisce immediatamente e io sorrido, convinta di aver già vinto questa battaglia, perché è quello che farò.

Ormai si sta facendo tardi vado in macchina e guido fino a un punto sperduto, di tanto in tanto controllo le notizie, è già arrivata quella della mia scomparsa, sono arrivati in casa mia e non hanno trovato nessuno, adesso sono ufficialmente una criminale, ne ho visti tanti nella mia vita ma non avrei mai creduto di dover diventare una di loro. Guardo le cassette una ad una mentre addento una focaccina, fino a trovare proprio quello che stavo cercando: un video del professore, di Antoñanzas e di un altro uomo, che evidentemente deve essere un suo complice, che recuperano il poliziotto che si è buttato in piscina. Vedo il tutto da un'altra inquadratura e trovo la targa dell'auto, adesso finalmente una pista da seguire. Prendo il telefono e compongo veloce il numero di Raul, è una persona poco raccomandabile ma con una personalità e un carattere pari a zero, non ci vuole molto a tenerlo per i coglioni
ALICIA: ei bello
lo saluto quando risponde
RAUL: Alicia che c'è?
ALICIA: devi dirmi dove posso trovare quest'auto
RAUL: Alicia sei ricercata, è un rischio troppo grande
anche il suo coraggio è pari a zero
ALICIA: quante volte ho rischiato io per te Raoul? Devo ricordarti l'ultima? Non rompere il cazzo
è sempre utile avere un aggancio che possa fare qualcosa di illegale per te, soprattutto se lavori per la legalità. È un paradosso ma è la verità. Gli leggo la targa e chiudo la chiamata, non ci vorranno più di due ore prima di ottenere le informazioni.

Come previsto mi richiama dopo poco
RAUL: via Alcantara 33
prenderò quel figlio di puttana, imposto l'indirizzo sul navigatore e parto, comincia ad albeggiare e parcheggio il più vicino possibile al punto esatto, devo fare un tratto di strada a piedi. Infilo il cappuccio e cammino in questa zona deserta, è aprile e la temperatura è meravigliosa. Arrivo in un capannone un po' isolato, entro lentamente e per fortuna trovo una delle finestre aperte, percorro lunghi corridoi quando lo vedo. È di spalle, seduto a una scrivania, con le cuffie e un microfono, probabilmente starà parlando con gli altri all'interno della banca. Sente che qualcosa non va e si gira, appena mi vede prova a scappare ma sparo immediatamente. Crede davvero che lo farò fuggire così? Si gira verso di me e pian piano avanzo nella sua direzione, mi abbasso lentamente il cappuccino continuando a puntargli contro la pistola.
ALICIA: scacco matto figlio di puttana
dico denti stretti, sospiro pensando a quello che farò con lui, lo faccio sedere e lego con una pesante catena di metallo trovata nella stanza, prendo una sedia e mi posiziono davanti a lui. Non abbiamo proferito parola, soffio una risata isterica e comincia a guardarmi
ALICIA: era davvero convinto di riuscire ad ingannarmi professore? Ma sa chi sono io? Deve scegliere meglio i suoi nemici la prossima volta
ghigno e accavallo le gambe
ALICIA: bene, ti illustro le opzioni dato che non mi sembra tu abbia intenzione di essere di compagnia
dico ironica
ALICIA: 1 ti vendo alla polizia, acquisisco di nuovo credibilità, non perdo il mio lavoro e non vado in carcere, tornerà tutto alla normalità
comincio
ALICIA: 2 ti aiuto, mi unisco alla banda e ti aiuto a farli scappare, mi darete una parte dei soldi e una via di fuga. E 3... ti uccido, ma per quanto mi piacerebbe non porterebbe a nulla di conveniente per me oltre che la pura vendetta personale
mi guarda con degli occhi terrorizzati e allo stesso tempo confusi e arrabbiati, probabilmente gli rode il fatto di essere stato battuto e che, a differenza della prima volta, non ci sia nulla che possa fare per salvarsi.
ALICIA: sai che c'è, credo che opterò per la seconda, non perché mi facciate pena, mi senta in colpa o sia d'accordo con questo teatrino che avete messo in piedi, ma perché non ho intenzione di aiutare di nuovo gli stessi che mi hanno tradita. Sarebbero capaci di farlo nuovamente quindi adesso spiegami il piano prima che cambi idea
È alquanto sorpreso, non se lo aspettava minimamente, tira un sospiro di sollievo e comincia parlare, per la prima volta da quando sono arrivata qui
PROFESSORE: dobbiamo fondere loro, in modo tale da poterlo colare per il sistema idrico al di sotto della banca e farlo arrivare qui, se ne stanno già occupando, successivamente scapperanno dal tet-
ALICIA: non faranno in tempo
dico interrompendolo
ALICIA: entreranno il prima possibile dovete temporeggiare, non vogliono un altro blindato al centro di Madrid ma non si faranno scrupoli a mandare agenti delle forze speciali dentro, anche perché con me non più dalla loro parte sono come pesci fuor d'acqua, l'unica cosa che possono fare di "intelligente" è agire
annuisce debolmente e cerca di pensare a qualcosa
ALICIA: devono contrastarli, li devono lasciare entrare e far credergli di star vincendo,  gli dovrebbero poi attirare, non so, in una camera senza uscita con dell'alotano o qualcosa di simile
propongo, non posso credere di starlo facendo sul serio
PROFESSORE: non funzionerà, lo abbiamo già fatto, se lo aspettano, tuttavia hai ragione, dobbiamo lasciarli entrare...
mi risponde cercando di mantenere la calma, mi alzo e decido di slegarlo, alla fine è per il bene di entrambi
ALICIA: più comodo?
annuisce
PROFESSORE: devo prima richiamarli, quando sei entrata ho tranciato la conversazione non sanno come sto o cosa sia successo, devo parlare con loro
ALICIA: dobbiamo vorrai dire
lo correggo
ALICIA: ascoltami bene, io impiegherò tutte le mie forze per farli uscire, perché se mi metto una cosa in testa la porto a termine e non credere che possa tradirvi perché non lo farò. sono fedele alla parte con cui decido di stare, ho lasciato la polizia semplicemente perché non ha fatto lo stesso con me, non ho intenzione di "lavorare gratuitamente". Chiaro?
PROFESSORE: certo
ALICIA: molto bene, adesso chiamiamoli

attiva il collegamento e dopo poco ci rispondono dall'interno della banca
RAQUEL: Professore! Va tutto bene?
è lei. Il motivo principale per cui sono qui, perchè non posso permettere che vada in carcere o peggio ancora che sia uccisa, devo difenderla. Il professore fa per rispondere qualcosa ma lo precedo
ALICIA: va tutto benissimo
dico avvicinandomi al microfono
RAQUEL: Alicia?! Che cazzo gli hai fatto?
chiede preoccupata
PROFESSORE: Lisbona tranquilla, sto bene, ha deciso di aiutarci, gli altri ci sentono?
RAQUEL: si..
dice Raquel poco convinta, probabilmente non si aspettava una cosa del genere e non so come l'abbia presa, la sua ex e il suo ragazzo, che per altro sono nemici giurati, che cercano di andare d'accordo e lavorare insieme
PROFESSORE: bene, dobbiamo decidere in quale modo sia più conveniente agire
RIO: ma siete seri? vi rendete conto di cos'è capace quella squilibrata?
chiede incazzato nero
ALICIA: ciao anche a te Rio, ti sono mancata?
il professore mi rivolge uno sguardo omicida e io rido lievemente
ALICIA: ascoltatemi, sono qui per salvare il culo a tutti voi, quando mi metto una cosa in testa la ottengo e vi tireremo fuori da quella banca, intesi?
riceviamo un debole "si" come risposta
PROFESSORE: cercate di sopravvivere, Marsiglia ci avviserà se cercheranno di entrare, state pronti a tutto
ALICIA: noi intanto penseremo a qualcosa
ci salutiamo e chiudiamo il collegamento, sono fottuti, ma in qualche modo faremo, non posso lasciarla così.

SPAZIO AUTRICE
ciao ragazzx! vi prego non odiatemi ma in questo periodo avevo pochissima ispirazione, btw preparatevi per i prossimi capitoli, non vedo l'ora che escano dalla banca KDJSJ
hugs and kisses
E🤍

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