L'inizio della fine

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ALICIA'S POV
non smetto di pensare alla conversazione appena avuta, ho ascoltato la sua voce, l'ho sentita pronunciare il mio nome dopo 25 anni e ho realizzato che sono completamente fottuta. Due sentimenti combattono imperterriti in me, il primo, che è la mancanza di lei, della sua persona, di tutto quello che eravamo, di riportare indietro tutte le meravigliose sensazioni che abbiamo passato insieme in quei mesi. E il secondo, che è pura rabbia, quella di una persona che è stata lasciata e a cui hanno distrutto il cuore, il bisogno di vendicarsi di chi ha infranto la sua possibilità di stare bene e di essere felice.

Perchè sono 25 anni cazzo.
25 anni che vivo a stento, che sorrido per cortesia, che non sto bene con me stessa.
25 anni di autocontrollo, per cercare di rimanere il più lontana possibile dalla mia droga, da colei per cui valeva la pena vivere.
25 anni che mi rifugio in strade secondarie, in vicoli e che non decido di percorrere la strada principale che mi condurrebbe alla felicità.

Ero troppo giovane, troppo stupida, troppo orgogliosa per capire che avrei dovuto accorgermi quando ero in tempo che l'avrei persa, che avrei dovuto comprarle dei fiori, tenerle la mano in ogni occasione e darle io il coraggio di continuare a camminare, portarla a tutte le feste perchè quello che desiderava era solo ballare. E adesso il mio amore sta ballando, ma sta ballando con un'altra persona. Il mio orgoglio, il mio ego, i miei modi di fare, hanno fatto scivolare via dalle mie dita la persona migliore che ci fosse per me. Fa male e ci penso ogni volta che chiudo gli occhi, spero solo che sia lui la persona perfetta per lei e che perlomeno, senza di me, sia felice.

Non posso lasciarmi andare così, farmi annebbiare la vista dai miei sentimenti, una cosa è certa, non farò trasparire nemmeno un'emozione.

Cammino avanti e indietro per la stanza mordendomi l'unghia dell'indice destro e rischiando di staccarla nuovamente, guadagnandomi qualche occhiata stranita dagli altri poliziotti, ma non mi importa. Mi tocco la fronte con la mano aggiustandomi la frangetta, ho bisogno di caffè, afferro il bicchiere e comincio a tirar su la bevanda ghiacciata che mi arriva direttamente al cervello facendomi risvegliare. Basta, basta pensare a lei, dovrei essere solamente incazzata eppure il primo sentimento sta vincendo sul secondo. Ho solamente bisogno di vederla prima di lasciarla andare e questo non sarà positivo solo per me ma anche per la rapina, deve essere la priorità. La voce di Tamayo e la bevanda fredda mi riportano alla realtà.

TAMAYO: stiamo valutando i rischi
dice, mi avvicino leggermente per riuscire a sentire il dialogo tra lui e Prieto, intanto continuo a fare altro: sistemare carte e ripensare ancora una volta a ciò che è successo
PRIETO: Luis guardami, ho un porta pillole sul comodino con le pastiglie di tutti colori, mi sento strano senza il pigiama, ormai da due anni ho una disfunzione rettile per colpa di questi figli di puttana, è stress post traumatico
dice prendendo per le spalle il collega
TAMAYO: devi assolutamente smettere di venire qui, prendi Merci e vai in campagna, riposati, prenditi cura di te e non accendere la fottuta televisione
PRIETO: Luis non commettere il mio stesso errore
afferma serio
PRIETO: se devi sganciarli una bomba di 20 megatoni addosso allora fallo, sganciala, non temere le conseguenze perché è molto meglio che lanciarli bombette di merda ogni due ore
continua tutto d'un fiato, non posso contraddirlo
PRIETO: perché questi stronzi se non ti mostri deciso si puliscono il culo con t-
TAMAYO: si possono pulire il culo con me quanto vogliono se non diffondono i segreti di Stato
lo interrompe non facendolo finire di parlare
TAMAYO: se entriamo lì Alfonso finiamo tutti sotto processo... o anche peggio
ALICIA: allora?
dico intromettendomi nella conversazione, ecco ciò che mi serve adesso, buttarmi nel lavoro come ho fatto negli ultimi 25 anni e facendolo arriverò anche a lei
ALICIA: pretende che restiamo così, fermi, con le mani legate?
chiedo ironica
ALICIA: se ha queste carte le neutralizziamo
si guardano tra loro e tornano a voltarsi verso di me
ALICIA: vediamo
comincio
ALICIA: la gente sa quali sono questi segreti? No, neanche Dio lo sa, be, i servizi sanno come sono fatti, che carta si utilizza, che timbro si appone, fenomenale: ci creiamo dei non si segreti
mi guardano straniti come se fossi un extraterrestre, quando in realtà sono solo l'unica con un cervello funzionante qui dentro
ALICIA: intossichiamo le redazioni di tutti i giornali e di tutte le televisioni di questo paese come se fossimo il professore
inizio a spiegare muovendo avanti e indietro le mani
TAMAYO: Sierra per favore quello che stai dicendo-
cerca di interrompermi ma non lo lascio parlare continuando imperterrita il mio discorso
ALICIA: commissari corrotti dai narcos, ministri che accettano tangenti e orge pagate con i soldi per la cooperazione: cose forti
dico con gli occhi che brillano, come un bambino davanti ad una gelateria, cazzo se li distruggeremo quei figli di puttana
TAMAYO: ma che cazzo stai dicendo? Insomma Sierra, non possiamo farlo o mineremmo la credibilità dell'intero sistema, la polizia, la politica, le istituzioni, tutto
è davvero un idiota
ALICIA: ma no!
rispondo immediatamente quasi senza aspettare che termini di parlarle
ALICIA: I mezzi di informazione cominceranno a verificare le informazioni e tutti quanti avranno un'alibi: dove era quel tale? Al suo paese! Dove cazzo doveva stare? E il ministro? In riunione a Bruxelles
dico trionfante
ALICIA: così quando il professore, il nostro amato pastore, pubblicherà i veri segreti di Stato neanche Dio potrà separare il grano dalla paglia
l'espressione sui loro volti è cambiata, la confusione si è tramutata in un sorriso soddisfatto di chi sa di essere il concorrente favorito per la vittoria
ALICIA: gli avremo tolto il suo asso nella manica e la parte migliore qual è? quando cercherà di reagire saremo già entrati e usciti dalla banca e questo te lo giuro
a volte sono stupefatta delle mie stesse idee, cazzo se sono un genio.

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