Pensiero 43 00:04 17/04/2021

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Certe volte ci so fare anche con le parole dette a voce, nel districarmi in quel meccanismo complesso che porta a far uscire quel che ti passa dalla testa regolando bene le corde vocali, usando l'espressività del proprio corpo per esprimersi. Stavamo parlando io e mia nonna oggi pomeriggio riguardo l'avvento della generazione d'odio da me teorizzata e l'epoca del regime del buonismo e del politicamente corretto nel quale viviamo oggi. Peccato che non rimarrà più nulla di quel discorso. Né un video, né una foto, né un audio. Nulla. La testimonianza di mia nonna e delle mura senza anima. Sostanzialmente ho parlato di come i fenomeni da baraccone che provengono dai quartieri popolari e si atteggiano a capi mafia rappresentano esattamente il modello che lo Stato cerca di affrontare perché quando artista e persona diventano stessa identica cosa e un artista parla di tematiche come la violenza, l'uso del gang come intercalare non è più così divertente e spensierato come potrebbe essere per qualcuno. L'unico modo che un povero ha per riscattarsi come un essere umano è avere in mano la conoscenza e applicarla nel campo in cui si troverà a suo agio. Non serve a nulla, neanche artisticamente, rappresentare certi modelli malavitosi per sentirsi superiori. È solo una grande dimostrazione di insicurezza. Vogliono scatenare la sensazione di impotenza, di paura davanti al loro cospetto questi giovincelli. Dimostrano solo di essere soli e meschini, perché sanno di aver bisogno qualche idiota che la pensi come loro per poter far numero, per poter far branco, per poter far gang da chiamare “famiglia”. Lo Stato li mette pressoché tutti insieme e poi li abbandona senza lasciar loro nulla. E che colpa dai a loro? Se lasci crescere l'erbaccia, l'erbaccia crescerà. Prova a piantarci dei semi, tu Stato, forse forse e dico proprio forse le cose potrebbero cambiare. Nessuno è completamente nel giusto, neanche nel torto. Bisogna semplicemente ricominciare, comprendendo gli errori commessi, comprendendo il passato e il presente, così si saprà del nostro futuro. E a me non sembra tanto roseo. Io vedo umani che si staccano la carne di dosso per avere qualche feature robotica, vedo le concezioni che ci siamo imposti crollare nei confronti dell'anarchia. La sregolatezza dei pochi che verrà pagati da tanti poveri schiavi di qualche macchina economica. E l'essere umano più va avanti, più affonda. È dedito all'autodistruzione. Non ne vuole sapere di comprendere.
Per esempio, nel discorso con mia nonna a una certa ho parlato della creazione di nuove idee, di un sistema sociale nuovo, di una nuova tipologia di pensiero riguardo il concetto di lavoro e mi soffermo su quest'ultima parte. Riferendomi alla situazione attuale ho fatto questo paragone col secolo scorso: ci troveremo tra non molto in una situazione di grave crisi economica, quindi una situazione di povertà, gente senza lavoro e c'è già l'indecisione politica. Insomma, capiamoci bene, non ci vuole molto a instaurare qualche pseudo-dittatura mirando allo stomaco del popolo, soprattutto quello italiano e meridionale che per lo più pensa a riempirsi alla pancia e a divertirsi. Ebbene sì, questo è un pregiudizio bello e buono! Prova a parlare alla famiglia meridionale di queste idee. Ti zittiranno, ti costringeranno a chiudere la bocca perché a queste cose non bisogna pensare. Mangia, mangia! Hai mangiato? Cosa hai mangiato? Quanto hai mangiato? Ma sei sicuro di aver mangiato? Mangia! Ti preparo qualcosa, mangia! Ci si riempie la bocca e si sta zitti.
Il meridione d'Italia lascia seccare il genio come se fosse un peperoncino calabrese, lo sbatte a terra come un polpo barese, gli lascia l'amaro in bocca come una granita siciliana al limone. Tutto, tutto, tutto pur di eliminare il genio. Perché le cose devono andare così. Verga, che ho ben studiato ma non altrettanto letto, ci ha visto lungo, anche troppo, con quell'ideale dell'ostrica. Ritornando a noi, la lama è sempre puntata allo stomaco, per questo si dà un lavoro. Ma questo lavoro è dato per avere qualcosa in cambio, e non parlo della paga del lavoratore ma dei favori di qualsiasi tipo chiesti dal datore: la scopata alla segretaria, voti per le imminenti elezioni, favori piccoli e grandi, acclamare una possibile dittatura. Ovvio, il prossimo dittatore non sarà così cretino. Può usare tranquillamente il buonismo, può essere tranquillamente ipocrita e andare dappertutto. Per ora si può solo attendere.
E aspetteremo in attesa di un po' di pace in qualche cassa da morto scelta di fretta dai nostri cari.

Comunque, per concludere. A una certa ho parlato della diffusione di possibili nuove idee, dell'importanza della libertà d'espressione per poter progredire. Ho preso mia nonna vecchia e le ho detto “vedi questo tavolo? Quale è la sua funzione? Secondo te posso sedermi sul tavolo?” e lei “no...” e io invece mi sono seduto e le ho detto “ecco, eppure l'ho fatto, ti ho dimostrato una altra funzione, un altro punto di vista, secondo te adesso potrei anche stendermi come se fosse un letto?” e lei “sì, ma adesso scendi che non è morto il padrone di casa”, io sono sceso e ho detto “Ecco, vedi! Un detto, una regola che limita la libertà. Una consuetudine con un criterio materiale, ergo il comportamento ripetuto e un criterio psicologico, cioè sapere dell'esistenza della regola. Ovvio, non vi è una punizione per la violazione di una consuetudine del genere ma ti voglio dimostrare come esista la privazione di una libertà e come si possano creare nuovi punti di vista con lo scambio di pareri.”, è ovvio comunque che alla fine un tavolo è un tavolo, ha una sua funzione. Forse avrei dovuto fare l'esempio su come ci si può sedere su una sedia. Comunque bisogna sempre trovare questo fottuto equilibrio tra libertà e repressione, senza estremizzare nessuna delle 2. Ma vi faccio notare come la Cina, quei cani, abbiano ben sfruttato le conoscenze e le risorse umane e materiali per poterci tenere adesso per le palle. Si pensa troppo al piccolo e quando si arriva al grande si lascia che siano gli altri a pensare, perché si vuole vivere nella idiozia, si lascia vivere nella idiozia. Per questo difficilmente si costruiscono dibattiti democratici e costruttivi. Ed è per questo che creperemo. Perciò bottiglia bella in mano, butta un sorso giù, che sia piscio o birra.

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