Pensiero 30 22:51 10/07/2020

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In un mondo in cui artista può essere chiunque abbia un po' di soldi o di notorietà, l'arte non esiste. Non aspettiamoci più grandi artisti, grandi cantanti, grandi scrittori perché tutti quelli che passano, tutti quelli di “successo” sono persone che non hanno nulla da dire e che oggi grazie ai maledetti social possono pascolare. Prima questi artisti riuscivi anche a non vederli, ma in questo posto virtuale, questo luogo, questa gabbia in cui siamo rinchiusi, i social, questi soggetti vengono riproposti di continuo. E questi soggetti ostentano il successo, andati nelle droghe e nei soldi. La fama da giovane uccide l'artista, più la evita come evita le folle, e meglio sarà per l'artista. Abbiamo avuti grandi scrittori il secolo scorso come Bukowski, Céline, Fante che si trovavano in condizioni di miseria, di follia. Oggi non sarebbero che il nulla, perché l'epoca del loro tempo ha permesso loro di essere riconosciuti dopo la loro dipartita, ergo oggi. Non che all'epoca non fossero famosi, eccezion fatta per Fante che dovette rifugiarsi nelle sceneggiature. Oggi un'artista, come nel futuro, non può che nascere da una predisposizione alla sensibilità e al senso della morte, in un contesto familiare di miseria e con uno dei 2 elementi genitoriali ostili all'artista, in un luogo d'appartenenza di basso ceto culturale/morale/sociale. Insomma, solo dalla merda esce il fiore. Ma l'artista deve avere umiltà accettando la miseria, i susseguirsi di fallimenti, le mura scrostate, i cessi incrostati, il vino da 4 soldi. E dopo tutto questo non è neanche detto che esca un'artista buono, non è detto nemmeno che esca un'artista. Ci sono migliaia di scrittori, migliaia di aspiranti “trapper” che seguono la scia, l'onda della moda per tentare di sfondare e falliscono perché non hanno stile. Non hanno nulla da dire. Gli scrittori offrono la solita solfara di chiacchiere che si può sentire anche dal vicino di casa che non si fa i cazzi suoi e il “trapper” o anche qualsivoglia artista musicale seguirà la moda del proprio genere. E questi artisti non vedono l'ora di fare i soldi, non vogliono fare arte, vogliono fare soldi solo nel peggior sciatto modo possibile: “instupidendo” ancora di più le masse, questi poveri coglioni che ci cascano e inneggiano al plauso, al gradimento, alla approvazione. L'artista, quello vero, ne deve passare di cotte e di crude evitando il suicidio, la follia come vera malattia, l'assassinio, la propria morte. E ripeto, non è detto che esca artista. Non è detto che poi abbia un seguito. L'arte vera non è capita ed è temuta, soprattutto quando si distrugge la contemporaneità. Si va fuori dal coro. Ma il problema è imporre un limite, un limite che le masse non accetteranno spinti da qualche leader opposto alla limitazione del proprio potere personale, parlando per le masse e con le masse quando pensa in realtà solo al proprio grasso culo. Le masse non sono niente, le masse sono merda. Esco per strada e vedo la folla, la massa e vedo merda. Merda che non ha letto un libro in vita sua, merda che non ha studiato, merda che inneggia alla libertà come scusante per fare il cazzo che gli pare. L'animo umano va limitato, e questa epoca non è più quella in cui la ribellione era giusta, quella in cui si protestava per davvero, in cui c'era la beat generation che guarda caso all'epoca erano dei bruciati, dei drogati e basta. Ma da quella ribellione si cercava di ottenere qualcosa. La ribellione era quella giusta, nonostante si facessero cose strane ed estreme come tutte le epoche (il deviato c'è sempre da tutte le parti, potrei parlare di pace e qualcuno la scambierebbe per guerra). Oggi invece la protesta è moda da far ostentare sui social, oggi io con questa critica verso il genere umano sarei ripudiato come “frustato”. Il problema è che questi social hanno dato la possibilità a dei cretini, a degli analfabeti che prima erano nascosti nelle circoli di paesi, nelle campagne o nei cessi pubblici, di poter esprimere il loro inutile, sporco, sciocco, cretino parere. Ma il problema sono io, il problema è che faccio troppo l'intellettuale perché non ho pensato durante 5 anni di superiori di scaldare il banco come gli altri inneggiando a un mio deficit di capacità di attenzione o di comprensione. Sono passato nel fuoco infernale delle notti macabre, con la morte più vicina a me di quanto pensassi e sono ritornato comunque a scuola per fottere tutti e uscire con un 100 senza una lode che sa comunque di inculata perché il mondo, che in questo caso è un prof di matematica part-time ingegnere frustato decise di mettermi un credito in meno nel terzo anno, fottendomi per bene, il figlio della merda. Insomma, tutti cercano di infangare la realtà, non vedono l'ora di metterti sotto terra con i loro coltelli e proiettili e gomme di auto e la verità resta nelle mani dei pochi mortali per la quale si battono. Probabilmente sono un depravato, ma io vado matto per la realtà e più potrebbe uccidermi questa realtà e più la cerco. Una tipa non mi vuole? Mi butto nella sua mente e nelle sue risposte per capire perché non mi vuole. A supporre dagli ultimi tempi in cui non ho più un bell'aspetto e le tipe sono più sveglie e hanno profili privati, io per queste passo solo come un brutto psicopatico sconosciuto. Capite allora bene come uno scrittore non può che nascere dalla miseria, dalla follia, dalla disperazione beffarda e bastarda dopo che hai provato abbastanza morte da esserti immerso in scrittori più grandi e saggi di te. Ma questo non fotterà ai ragazzetti che vivono per le strade inneggiando alla mafiosità, all'eccesso, difesi dai genitori ignoranti e troppi liberalismi (quando poi accanto magari ci sono genitori dittatoriali e chiusi che danno vita a coscienze altrettanto bastarde, ma non estroverse), questi hanno solo interesse per i soldi, al motorino con cui impennare, alle serate in cui si beve, al taglio alla moda, dei baffetti del cazzo, un fisico da magro o da palestrato, le loro brutte facce con le quali posano con espressione da imbruttiti e tutte le puttane che andranno per volere questi soggetti, che sono anche molte, quasi tutte. Non tirava 57 anni fa uno intelligente, colto come diceva in altro modo Hank in una lettera a John William Corrington del 01/05/1963, anche se in quel caso mostra disprezzo per il colto perché è vero, anche gli intelligenti, gli intellettuali che ricoprono un ruolo o vogliono ricoprirlo si dimostrano dei bastardi altezzosi pieni di ego come le merdacce, ma figuriamoci oggi in cui tutto questo è peggiorato e le povere anime pie intelligenti, gentili e senza ego altezzoso devono pure camminare su questo mondo bastardo e cattivo. Non possiamo pensare di migliorare se ci sono selvaggi per le strade che non capiranno mai la misericordia, la grazia di un libro e magari questi prenderanno più soldi di quelli che leggono i libri e li capiscono pure, anche se la lettura di un libro, l'immersione in uno scrittore non è fottutamente compresa. Recensori di libri, editori, scrittori stessi che vengono letti e non capiti. Me ne sbatto il cazzo di che ne so, Shakespeare, Dante, Marquez perché non li ho letti e forse mai li leggerò. Ho già letto Viaggio Al Termine Della Notte, posso anche finirla qui. Il problema è che le persone non capiscono cosa voglia dire lo scrittore e dovrei mettermi IO a farlo capire, e sicuramente verrei preso per saccente perché è questo che fanno le merde: sminuire la vera arte, la vera conoscenza a favore della loro merda di arte massificante e che non diversifica e la loro conoscenza senza le minime basi. Questi parlano di avere differenze, di fare cose in libertà (che poi fanno per davvero) ma alla fine sono tutti uguali e liberi non lo sono mai stati nei loro pensieri e nei loro modi

Ed è qui che sorge

l'artista

dal nulla

di una stanza

solitaria

e trasuda

miseria e nobiltà,

bontà e umiltà.

Ma che passerà

al mondo

come un testa di cazzo altezzoso

invece di

un semplice realista

perché il mondo, le masse

non sono pronte a capire me

e se non capita

qualcosa che li scuota

per davvero TUTTI

nelle coscienze,

il che è impossibile,

non verrò mai capito.

Pazienza,

non si può ottenere tutto.

L'importante alla fine

è che ottenga io

la grazia

della misericordia

mentre

una foglia cade

come i miei capelli,

un gatto si stiracchia

come me sul mio letto

per amore della mia colonna verticale

e allora arte, miseria, gentilezza, umiltà, follia

entrano tutte

dentro

di me

e mi lasciano

solo

solo

solo.

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