Pensiero 8 18:31 03/05/2020

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Vedo tanta oscurità: luminosità zero dello schermo del pc, stanza nell'ombra più totale. Fuori non c'è un bel tempo, ma le classiche nuvole che appesantiscono l'umore e opprimono l'anima.

Tutto è ciclico: gli odori, le sensazioni e le emozioni.

Sento l'odore delle piastrine per le zanzare, sento l'odore della pioggia estiva, sento il mio collo bruciare, il sudore in testa, sulla fronte e sulle piegature del tronco. È questo il conflitto emotivo: vengo riempito, travolto da ricordi del passato che mi riportano all'inizio, dove non volevo essere. E allora si riparte da capo.

Arriva primavera e sboccia l'amore che rinsecchisce tra lacrime nei letti e sperma nei fazzoletti nella calda estate passata sui divani, oziando nel sudore e facendo correre le giornate sperando nelle fighe che non arriveranno. Poi c'è l'autunno, la ripresa della propria anima e una sorta di indipendenza che viene assassinata dalla scuola o dagli impegni e infine l'inverno freddo, glaciale, con i suoi dolori che fa sentire freddi ed impauriti. È un ciclo, una catena. È un qualcosa che non si può distruggere nonostante tutti i bombardamenti. E allora si rimane qui e si attende il giorno successivo con la fioca speranza che qualcosa possa cambiare, nel frattempo un po' di musica a basso volume potrà ammaliare il conflitto interiore mentre auto sfrecciano fuori casa e uccelli cinguettano felici mentre si ammazza il tempo.

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