Sto per scrivere 50 poesie sulla musica, io e questa dea e tutti quei collegamenti che ci sono al mondo tra chi fa merda e chi fa arte. La mia libreria musicale è costituita per lo più da arte, anche se vorrei espanderla come quella dei libri, ma in entrambi i casi sono rinchiuso in dei limiti. Brutta cosa. Spero di fare un buon lavoro, la mia mente è piena di collera, di rabbia e non so nemmeno perché. Il mio obbiettivo è comunque scrivere buona roba, credo che le persone si siano rotte il cazzo di leggere il mio dolore, così come chi lo ha letto quando il dolore non era un ricordo, ma il presente. Sono spariti quasi tutti, mangiati dalla nebbia, coperti della polvere. Un fuoco si accende e si spegne. Il normale ciclo della vita. Dovrei iniziare a smetterla con questa concezione di voler essere immortale solo perché ho provato dolori immensi troppo giovane. Gli altri si ammazzano in diversi modi, fisicamente e spiritualmente. Il problema è cosa fare di tutto questo mucchio di niente se non scriverne, trovarne tizzoni e accendere, accendere, accendere. La musica mi consola, lo stereo sarebbe mia moglie, se avesse un corpo e fosse donna. L'avrei abbracciata, compagna di vita, le avrei anche dato un nome femminile, ma non sono così psicopatico. È solo uno stereo Sony MHCV-77DW anche se, sicuramente, l'avrei tradita per un Sony Shake X70D.
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Pensieri
CasualeFaccio scorrere chiacchiere che penso in un momento in questa raccolta che non terminerà mai.