Cercare il momento giusto. Questo è quello che ho fatto in più di mezzo anno. Ho quasi abbandonato la lettura. Ho quasi abbandonato la scrittura. Eppure cose ne sono successe: violenze, malattie, caos, sbronze andate male. Ho perso la scrittura tra le mani, come se questa soffrisse di timidezza. Un altro cancro per sbloccarla? Deve volare qualche dente, colare sangue dal naso? Non lo so cosa ci voglia per farmi riprendere a scrivere. C'è qualcosa che mi blocca, dentro la mia testa. Qualcosa che mi dice “non farlo o te ne pentirai”. Che problema c'è in un paio di parole mischiate nell'ombra dell'ignoranza generale? Sarei un genio pure se non le scrivessi. Almeno così dicono. Che leggo, che so scrivere bene. Ovvio, ci sono anche illustri detrattori, come un prof che interroga in diritto pubblico per affossarmi in un merdoso 18, ovviamente accettato. Non lo avrei mai rifatto per trovarmi davanti la stessa faccia di cazzo. “Non sai parlare in italiano”.
Forse sì, forse no. Forse sono indietro col cervello, o forse lo è qualcun altro. Io salgo le scale delle parole gattonando: dall'alto arriva di tutto, meglio non fare gli eroi dalle grandi parole, poi questi cadranno come birilli. Sto pensando alle scale della casa della mia bisnonna. Ogni volta mi cagavo sempre un po' in mano. Erano abbastanza alti eppure la vecchia era campata lì fino a 95 anni. Curioso è il fatto di come si sia spaccata la faccia più volte cadendo sui gradini che erano fuori da casa sua.
Vabbè, morte ai morti. Dove eravamo? Oh sì, il momento giusto. Bene, sì, avrei potuto scrivere in questo mezzo anno e passa e avreste letto le mie paure, le mie disperazioni quotidiane. Perdere la propria donna per una lunga serie delle teste di cazzo, la sanità mentale e la propria vita. Un continuo succedersi di eventi di merda. Vi sarebbe piaciuto, vero? Vero. Be', non è successo solo questo. Ci sono stati e continuano a esserci1 abbracci, baci e un po' di sesso. Ma di questo non so quanto possa importare. Di solito si vuole vedere il sangue dell'artista, vederlo crepare perché c'è questa strana concezione che l'Arte possa solo provenire dal dolore e la statistica sembra essere proprio dalla parte di chi la pensa così. Tutti gli scrittori preferiti che ho letto hanno sofferto terribilmente, e non per un'unghia incarnita o perché avevano perso il cane. Non c'è niente di meglio che vedere l'artista crepare. Ecco perché ho questa vocina nella testa, di non scrivere perché potrei pentirmene. Soffrirei. E scrivendo mi sentirei meglio.
Ammalarsi per curarsi. Peccato, sto abbandonando sia sadismo e masochismo.
Direi piuttosto che mi darei all'amore.sì. non giudicatemi se lo faccio, perché l'ho già fatto ed è fregato a meno che nessuno. Il che è una fortuna. Si parla letteralmente a nessuno, non c'è pubblico. O forse deve ancora nascere il pubblico, o forse non nascerà mai. Nel frattempo, faccio da solo.
Ah, e adesso appoggio la causa femminista, ma sono di un femminismo abbastanza moderato. Mentre ho sul cazzo ambientalisti, vegani e capitalisti (come sempre).
Be', sarebbe molto incoerente se diventassi uno di loro un giorno.A volte rimpiango di essermi attaccato alla vita nel 2018. Avrei fatto meglio a farla finita subito, invece mi ritrovo a essere un morto che cammina, uno sdoppiato, uno scoppiato.
Che non è male.
Salute.

STAI LEGGENDO
Pensieri
RandomFaccio scorrere chiacchiere che penso in un momento in questa raccolta che non terminerà mai.