Pensiero 46 23:32 23/05/2021

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Oggi ricorre l'anniversario della strage di Capaci. Già bella merda, 2 tizi circondati da scorte ma pur sempre soli. Se ne dà importanza da morti, quando non possono fare più nulla e i segreti se ne vanno con loro. L'agenda pure, sparita. Niente da aggiungere alla solita pantomima, credo comunque che ci sia sotto qualcosa, una trattativa Stato-Mafia. Ma tanto chi ha compreso un po' di diritto pubblico seguendo lezioni universitarie avrà sentito di Tangentopoli oppure sono stato io fortunato col prof che mi sono trovato. Insomma, niente di nuovo. Piuttosto vengo colpito da un particolare mentre scorro le storie IG di Saviano. Una fa riferimento a Frizzi, il presentatore, mi vado a vedere il video dell'epoca in cui decide di fare il programma nonostante non volesse. Poi ricordo bene, certo che ricordo bene. È morto, bello che morto. 2018. Indovinate cosa? Già, proprio io. Cancro. Mi sono rivisto l'ultima puntata de l'Eredità, la fine. “A domani”, un domani non c'è mai stato. E Conti ritorna a condurlo, quasi piangendo. E io sono empatico, forse non sembra. Mi sono quasi commosso a vederlo sopprimere le lacrime. Non so perché, un brutto difetto che avrò preso da mia nonna materna, non posso vedere le persone piangere, ma persone particolari. Mica tutte, e poi è a caso. E no, non piango davvero, non sono ai livello di una Karen con i bigodini in testa e un accappatoio color rosa mentre guarda una telenovela argentina sul divano e si mette lo smalto sulle unghie dei piedi appoggiati sul tavolino. Bene, dicevo, io stavo iniziando da poco la chemio e non ero in buono stato, ero un po' spacciato e preso male. E sentire che qualcuno fosse morto di cancro, qualcuno che guardavo da piccolo con I Soliti Ignoti, non fu proprio una buona notizia. Non la presi bene. Ovvio, non lo stesso cancro, neanche la stessa esperienza, ma quando sei dentro la malattia, non ti fa differenza un muro o una finestra: ti vorresti buttare comunque. Riguardo la questione dell'empatia invece, non stetti bene all'epoca quando venni a sapere che una troiaccia che la chemio diceva di amare venne stuprata, io rimasi lì sul letto dei miei e stavo davvero male per quella notizia. E poi quella che consideravo la mia donna e poi rivelata essere un enorme bugia, pluri-stuprata. Entrambe mai denunciato. E io sono stato male, davvero. Scrivo di aggredire, di violenza, ma poi quando le cose si fanno vicine, care, cambiano le cose. Recentemente Lady Gaga ha dichiarato altri particolari sul suo stupro, io non ne sapevo nulla. Ci sono rimasto male, mi era passata la voglia di scopare con la mia donna. Ah, la mia donna. Tira e molla, tira e molla, tira e molla, alla fine mi è rimasta accanto. Che donna, il mio amore per lei è arrivato dal nulla ed è amore vero. Non ci avrei creduto quando l'avevo conosciuta, tra la rabbia che avevo addosso per la chemio da smaltire e i suoi gesti che non capivo, troppo abituato alla cattiveria e al dolore. Ma va bene così, perdonato, tutto passato. Quel che conta è adesso, e io sono preoccupato per lei. Lo so, tutti i depravati scrivono nei direct di IG a qualsiasi donna, bella o brutta che sia, solo per farla sentire un oggetto, un giocattolo sessuale. Io spero che non le accada nulla comunque. Il passato è passato, ma non sono così coglione da dimenticarlo senza neanche averci imparato nulla. Un rapporto umano è un capello, l'ultimo capello in testa a un calvo. Spezza quello, stacca quello ed è finita. Niente più capelli. Trauma, manco un capello in testa. Cappello in testa, la soluzione è quella. Ecco, lo shock di un cazzo non consenziente di qualche bruto arrapato, vecchio o giovane che sia, indipendente da chi sia, direttore di qualche maison d'alta moda o parcheggiatore abusivo. Non mi interessa. Cerco di proteggerla per quanto mi è possibile. Riesco a provare un forte amore adesso, ne do la stessa importanza, la stessa sensazione come quando ero innamorato e non riuscivo ad avere tutte quelle stronze sbagliate del passato. E ora lei mi ha, tutto me stesso. E non è scontata, affatto. Non la do per scontata, come qualcosa che debba necessariamente esserci ogni giorno. Il che è buono perché sento lo stesso amore, la stessa cosa dentro come il nostro primo bacio, il primo forte abbraccio, ma d'altro canto non sarei pronto in queste condizioni per un possibile abbandono. È tutto un abbandono, so anche bene questo. Forse se ci penso non accade, se penso che pensandoci non accada forse accade.
Per adesso sono molto legato, tanto quanto basta per finirla qui di scrivere e vedere cosa avrà scritto.
Sì, Borsellino e Falcone avevano palle per poter rovesciare il sistema, e sono morti. Frizzi continuava a fare il suo programma nonostante la malattia, ed è morto. Io continuo a esistere tra gli schiaffi e poi c'è lì l'amore e l'affetto e gli schiaffi, le cicatrici, gli anni andati e quelli che mai arriveranno non sembrano più così amari.

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