Pensiero 35 00:01 19/09/2020

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(Le seguenti affermazioni sono frutto spassionato di anni di riflessioni, scritti su pc in una decina di minuti, spero. Non vorrei dilungarmi molto.)

La morte è una cosa semplicissima. Non ci sono dei o teorie che tengano. La morte è un fine annullamento della coscienza. Il problema è come arrivarci. Molti prendono vie lunghe, altri vie molto brevi. Un cancro ti può bruciare la coscienza in pochi secondi, un attacco di cuore potrebbe anche metterci una vita per spazzarti via e ridurti in polvere. L'essere umano è come il tempo: ciclico, noioso, senza alcuna aspettativa. E chi ha detto che questo sia sbagliato, sia il male?
L'essere umano stesso! Per scappare da questi pensieri troppo brutti, troppo angoscianti, ha creato dei e religioni per rispondere alle domande di senso quando il progresso tecnologico (e anche mentale) non ci arrivava. Il nostro punto di vista è fortemente influenzato dal presente che è tutto conseguenza del passato. Viviamo con le maschere di Pirandello, ci distinguiamo in animali e persone dai sani principi come gli uomini di Rousseau e ormai non crediamo più in Dio perché è morto come Nietzsche aveva detto. E io ho solo citato 3 uomini, pensate a tutti i filosofi, scienziati, scrittori e banchieri, imprenditori, lavoratori e ladri, puttane, assassini più influenti. Siamo una mera conseguenza di eventi più o meno spiacevoli, e questa generazione, in questo presente, ora, fa in modo che non ci siano eventi spiacevoli dal passato, cerca di distruggere barriere, cerca di fottersene spocchiosamente delle arti, delle guerre e parole. Non contano nulla ai loro occhi. Hanno una sola vita, non possono sprecarla stando a leggere. Ecco, è questo il punto. Hanno una sola vita, sono limitati, sanno già una cosa. Questi esseri allora cosa fanno? Si dedicano a Dio, si dedicano al lavoro, si dedicano a una causa e ok sì, possono fare cose buone, ma non sono altre che mere distrazioni dal senso di morte. Ma il senso di morte non può perseguitarli! Non può! Fino a quando il culo che brucia non è il proprio non si può capire il senso di morte, e non è detto che se il proprio culo inizia a bruciare intensamente, si possa capire il senso. NON bisogna confondere il dolore con la morte. Questo, chi sceglie le cosiddette strade cattive, i malavitosi, loro lo sanno. Ce l'hanno nel subconscio: preferiscono morire giovani MA con i soldi. I soldi contano tutto, sono potere, sono VITA e se questa viene interrotta, pazienza, si è provato a uscire dalla povertà che è MORTE.  Insomma, va bene tutto, va benissimo rischiare la vita pur di allontanare la morte per un po'. Il loro subconscio sa qualcosa di grande: che la morte, come la vita, non conta nulla. Ci saranno altri e ci sono stati altri. Non c'è nulla di grandioso nella funzione di spingere una società che lascia morire, allora si prendono le retrovie della società e si muore come tutti, prima o poi. Le religioni cosa hanno cercato di fare in tutto questo? Hanno indottrinato l'essere umano al rispetto reciproco, a credere in un paradiso e l'inferno come castigo per i “peccati” in vita, ma i comandamenti sono fuori moda, sono vintage ormai e l'indottrinamento è stato smascherato sotto i segni della pedofilia e delle guerre per la religione, cioè per delle STATUE di cartapesta, per degli EDIFICI di pietra, per un PEZZO di terra che non vuol dire nulla se non “Gesù è nato/vissuto/passato/morto qui”. Cristo alla fine lo hanno messo in croce per lasciarci solo una grande metafora: gli uomini soli e giusti vengono uccisi dalla massa. Ma la morte allora? La morte non è nulla di preoccupante, la morte vuol dire perdere coscienza. È sempre il maledetto modo di arrivarci: uno potrebbe essere sparato negli organi vitali e sopravvivere sfortunatamente per minuti prima di collassare in un immenso dolore, oppure pensate alle torture medievali. Sono morti tutti, come sono morti quelli nel sonno, quelli morti per un infarto rapido, o in piena botta alcolica. Che sente un morto ubriaco? Il cuore che batte a mille, il respiro flebile e nulla intorno. Niente gambe, braccia, testa. Cadrà a terra e la sua coscienza svanirà e lascerà spazio a qualcun altro fino a quando la razza continuerà a esistere, farsi guerra e vivere sotto questi giochi del cazzo, ovvero farsi guerra per religioni, per le economie, per il potere. Cosa conta il potere, l'economia e la religione una volta spariti?
La solitudine ti prepara alla morte. Siamo nati con un sacco di persone attorno solo perché siamo deboli di spirito, non sappiamo nulla, non siamo nulla. Saremo morti senza alcun che intorno, qualche macchina, qualche farmaco, qualche proiettile, qualche calcio solo perché eravamo deboli di carne, non sapremo più nulla, non saremo più nulla.
Quindi alla fine, conviene sapere l'angosciosa verità? Ma poi perché angosciosa?
L'angoscia deriva precisamente dal dolore e dall'atto di morire, che è solo una condizione reversibile che ti porta vicino alla morte, NON è morte CERTA. Se provi angoscia per colpa del dolore allora senti la morte vicina e ne capisci il senso. Il dolore può essere anche psicologico, ma la vedo difficile, il corpo viene sempre sfiorato, o meglio stuprato. Ma ripeto, una persona comune e in buona salute può tranquillamente sapere il senso della morte e il dopo-morte:
non lo toccherebbe per niente.
Non tocca neanche me adesso in questo momento, perché non provo un dolore angosciante in questo momento. Io mi baso solo sul passato e sul presente. Di certo dirvi che il dolore non conti nulla e che la morte sia il vero problema vorrebbe dire che in anni di dolore io non abbia capito nulla. Il che non è così. La nostra protezione, il nostro preservativo per preservare le nostri menti dal suicidio di massa così tanto ipotizzato da qualche mente primordiale quando ha creato le religioni sono gli ormoni. Gli ormoni che regolano il sonno, la felicità, la rabbia. Se tutti avessero un calo a picco di serotonina e un aumento netto di dolore, allora sì cazzo, sarebbe un suicidio di massa. Non sopravviverebbe più nessuno. Saremmo tutti lì a contorcerci per terra, ansimando nell'ansia e tenendoci per le braccia in preda a un attacco di cuore. Ma questa cosa non ci tocca. Le mie parole dopo 5 minuti possono essere facilmente dimenticate, anzi DEVONO essere dimenticate. Arriva una risata, arriva un buon bicchiere di vino, arriva una scopata. Quelli ci allontanano molto dalla morte. È questo che cerca di fare l'umano, no? Allontanarsi dalla morte. Facciamo creazioni con le nostre mani. Oh guarda, mani! Le stesse con cui uccidiamo, stupriamo, rapiniamo. Sanno fare anche qualcosa che possa portare giovamento alla società che sia indirizzata alla sopravvivenza dell'umano. Guardatevi bene dall'ultima affermazione: buttate nel cestino quel concetto di bene o male, non esiste, va bene solo per i bambini per spiegare le cose in maniera semplice. Se ci fossero regole che rispecchiassero la società, vorrebbe dire che le persone sono la società, no? E che succede se le persone sono ignoranti, non leggono i giusti libri che vanno letti per sopravvivere ai giorni, non sentono la musica che possa aiutare a tirare avanti, che succede se le persone iniziano a delinquere, iniziano a uccidersi? DEMOCRAZIA! Si adagia questa parola su un letto di paradiso quando in realtà è scartabile come il concetto di bene o male. Democrazia vuol dire governo del popolo, no? E se il popolo fosse costituito da imbecilli? Allora si ha un governo di imbecilli! Ecco cosa è successo nell'ultimo secolo. Che abbiamo affidato una carta, la tessera elettorale, agli stupidi che campavano tra terra e terrore, ce ne siamo fottuti della loro incapacità di scegliere con un criterio. Abbiamo detto “sì diamo anche a loro diritto di voto”! Cosa non si è fatto per ottenere voti...
Visto come è semplice sfuggire alla morte? Basta una lotta e subito è lontana e si pensa ad altro. Non ricordo manco che ho scritto nella frase precedente...
Perciò alla fine qual è il consiglio che un povero stronzo di mondo allevato a dolori e rifiuti può dare a un'intera umanità? Semplicissimo: vivere secondo delle regole, in una società giusta, nella possibilità di dirla come si pensa dopo che qualcuno abbia appurato di essere nelle facoltà di potersi esprimere. Bisogna leggere una miriade di libri e perché non avvicinarsi alle altre arti?
Si parte dalla realtà, poi si può essere creativi. Date un senso alle vostre esistenze, perché se non lo date voi, non ve lo darà nessun altro perché oggettivamente nessuno ha un senso, lo si crea, come la fortuna. Perciò leggete, studiate, siate curiosi. Non nasce nessuno imparato, ma si nasce talentuosi e purtroppo certi talenti sono più rari e valorosi di altri. E su questo non si può fare proprio nulla.

(alla fine non ci ho messo una decina di minuti, forse sarà passata mezz'ora. Merda.)

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