Ho scritto quel che sembrano un sacco di poesie con costanza e dedizione. Alcune fanno schifo, alcune sono brutte, altre fanno pena, alcune sono discrete, alcune sono buone, altre leggendarie. Non posso lamentarmi, è il processo della scrittura. È che lascio il grasso del prosciutto crudo, e chi vuole non ci metterebbe nulla a toglierlo. Qualcuno dice che da sapore, a me non piace, si incastra tra i denti bucati e di grasso ne ho già abbastanza per il mio corpo. Io comunque lo lascio, do una scelta, cioè quella di far comprendere la mia roba, che non esiste la perfezione in una raccolta di poesia bella composta e rilegata piena di poesie selezionate. Che merda sarebbe? Dove sarebbero i tentativi falliti? Troppo bello ed iconico è far vedere il frutto dei soli propri successi, e tenersi per sé i fallimenti. A me comunque piacciono tutte, ovviamente sono tutte figlie della mia mente, non le negherei mai. Alcune sono cariche di significato, altro vanno lette per quel che sono. Non è mai male entrare nella testa di qualcuno e scoprire la storia. Oggi si da poco conto alla storia di una persona perché uno potrebbe sparare merda su un negro un giorno e qualche mese dopo ce lo troveremmo a capo di un partito anti-razzista, insomma l'incoerenza gioca brutti scherzi, soprattutto quando ci sono in mezzo soldi e potere. Io ora e qui non ho nulla da perdere se non la mia vita stessa e qualche bene materiale importante. Non ho aziende, non ho capitali, non ho manager, non ho nulla. Meglio così, più tempo dedicato a farmi le ossa e non farmi soggiogare dalla mania dei soldi, brutta bestia.
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Pensieri
AcakFaccio scorrere chiacchiere che penso in un momento in questa raccolta che non terminerà mai.