Appena vedemmo spegnersi le luci,io e le altre assieme a Toby e a Smile entrammo correndo dentro a quella gabbia per diversi. I corridoi erano spettrali,nebbia continua,buio profondo e per fortuna che noi lavoriamo in questo ambito spettrale,ma comunque sia ti aspetti comunque che possa uscire qualcuno o qualcosa da quel buio. Ci dividemmo. Toby ad esplorare il primo piano e noi a distrarre le guaride di quest'ultimo. Il piano A aveva inizio. Io e le ragazze rimanemmo insieme,uno squadrone ci passò davanti ma per fortuna non ci videro,non erano i tirocinanti che avevamo adocchiato. Correndo per quella parte di corridoio li ragiungemmo,stavano schiena ritta,petto in fuori pancia in dentro,testa alta e il fucile avanti. Non sembravano delle guardie normali,anzi,tipo quelle che teneva Hitler davanti i campi,quando entravano i vagoni con quella povera gente che andava a morire. Il problema era che loro erano i tirocinanti.
"Ragazze...pronte?"
entrambi annuirono.
S:"fino a prova contraria io sono maschio."
"A cuccia fuffy e stai nascosto,ci servi per dopo."
Il cane si zittì.
"Vado."
Disinvolta inizio a camminare davanti ai due. Non passò molto che subito iniziarono a scrutarmi il didietro.
"EHY SOLDATO COSA STAI GUARDANDO?!"
Dissi facendolo spaventare e mettere sull'attenti.
"Ahahah,proprio bambini siete."
Quelli si scambiarono uno sguardo stranito.
"non sono un superiore,sono una visitatrice,venivo a trovare un mio zio finito qui assieme a delle mie amiche."
X:"signorina ma non è orario di visite,qui non si possono ricevere visite."
"Hanno fatto un'eccezione."
X:"aspetta,hai un'aria familiare."
"Dice?"
X:"Karen?"
Quando sentii dire il mio nome mi scattò il cuore e a spegnersi fu quest'ultimo.
"Come fai a conoscermi?"
X:"sono Albert,non ti ricordi? Ero un tuo vecchio compagno."
"Non ho mai avuto amici."
X:"Albert,non dovremmo scambiare parole con queste ragazze,siamo in fase dall'erta OGNI cella è aperta e potrebbero attaccarci in ogni momento."
A:"per l'appunto,dovremmo proteggere lei e queste fanciulle."
C:"da cosa?"
Chiese con una vocina assatanata.
A:"d-dagli psicopatici che girano qui intorno."
"Psicopatici? Siamo in un carcere di massima sicurezza,non in un istituto psichiatrico."
X:"ragazzina questo lo dici tu,questo penitenziario è diviso in due parti,quello dei serial killer e quello degli psicopatici."
Jane:"mi sembra di stare in un videogioco horror."
X:"è quasi così."
A:"ma gli altri?"
X:"sono andati a perlustrare i dintorni."
A:"ma non sono tornati."
Jill:"Karen invece di chiacchierare con i tuoi amichetti,abbiamo poco tempo,vero Clock?"
C:"già."
A:"tempo? Tempo per cosa?"
"Niente che ti riguardi."
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al cuor non si comanda,tanto meno se è quello di un Killer
Randomun killer come Laughing Jack secondo voi può avere un cuore? e bene si,e sarà proprio Karen,la protagonista della storia a farglielo capire....solo che dopo una serie di imprevisti lei scomparirà...