salvi...

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QUEL PICCOLO LAMPO DI GENIO INVASE LA SUA TESTA SENZA PERDERE TEMPO...SUBITO LA PRESE IN BRACCIO E LA PORTÒ VIA,VIA DA QUEL LUOGO DI ODIO E TENEBRE. LA PAURA REGNA E LEI STAVA SUCCUBE DI QUESTO MA ADESSO NON PIÙ..>>

Lui...lui è tornato..lui mi ha salvata...lui è tornato qui..ma perchè?

Lui ti ama...

Se mi amava veramente non mi avrebbe mai tradita..

Il beneficio del dubbio,sei dotata di questo piccolo dono di Dio..

Ma non lo so..

Fidati di lui...

Un colpo..due colpi...un colpo fatale,lancinante è la pancia mia,dolore nel profondo di me,il bambino...il bambino vuole venire alla luce e mostrarsi ai miei occhi;vuole mostrare la sua mestosità e dolcezza,la sua giovinezza,vuole vedere in faccia il suo acerrimo nemico da quel momento:il mondo.

Fa male...un grande dolore che mi spinge ad urlare. Jack agitato si alza subito guardandomi e passando una delle sue gelide e cadaveriche mani sulla fronte.

"Che hai.."

Sento sussurrare preoccupato.

"Il..il bambino.." dico a malapena. Dolore insopportabile. Spinge,spinge verso fuori.

Jack si agita scendendo giù di corsa e chiamando tutti a raccolta,corrono per le scale,li sento...un urlo..un urlo ancora...ed infine slender davanti a me. Tutti sono nella stanza e io con il bambino che tenta di guardare in faccia il prossimo ostacolo. Ho paura non lo nego,tutto questo non lo avevo mai programmato,non sappiamo neanche che nome dare al bambino ma è maschio me lo  sento..le ragazze mi asciugano la fronte sudata mentre Jack mi tiene una mano e l'altra è tenuta da Toby: Entrambi doloranti a causa mia e della mia stretta troppo forte. Continuo a spingere come il bambino vuole che io faccia...questione di minuti,questione di secondi...ecco..il dolore svanisce...tutto torna in posizione iniziale,un vaggito...ecco adesso posso rilassarmi,la mia prima missione da mamma è compiuta.

Poce parole sento dire tra di loro,strano..sento Jack mormorare e guardare il bambino quasi infastidito ma allo stesso tempo compiaciuto dalla creazione che ha tra le braccia. Mi porgono il bambino...già ha gli occhi aperti,squadra chiunque abbia davanti a se tranne me,squadra persino il padre. I suoi occhi sono quasi trasparenti,tipica particolarità di quelli di Jack,i suoi piccoli capelli,quella nuca spelacchiata mostra dei piccoli filetti scuri come la pece...esattamente il colore dei miei capelli ma la cosa che mi sorprende è...il suo visino paffutello ha i tratti di una figura angelica. Mi volto verso Jack che non si paventa a quella vista,di solito un demone non sopporta la vicinanza di un angelo.

"Jack..che hai da dire?" Chiedo seria.

Lui mi guarda e poi guarda gli altri...c'è qualcosa sotto e lo so,lo conosco bene.

"Jack...sincero.."

Jack:" non è facile ammetterlo a se stessi ma se devo dirla tutta una volta per tutte,voglio dirlo tondo e chiaro..."

"Va avanti..."

Jack:"quello che non ho mai detto,quello che non ho mai accettato di me stesso è il fatto che un tempo ero un angelo...venni creato apposta da un serafino per rendere felice un bambino che poi però rese infelice me trasformando la mia anima pura in un'anima impura,di conseguenza in uno sporco demone."

Disse tutto d'un fiato guardando il bambino con occhi malinconici.

Sorrido e guardo il bambino. E sì avevo ragione io:è un bel maschietto.
Sta bene,è in salute ed è meraviglioso. Subito tutti mi si riuniscono al capezzale iniziando a guardare il bambino con occhi dolci.

Adesso inizia il mio viaggio verso il mondo,adesso inizio a giocare a regole mie. La vita mi ha donato un giocatore a cui badare,futuro re degli scacchi,erede al trono di questo posto nella scacchiera mantenuto su da Jack. Il mio compito,quello da regina bandita,sarà  quello di stare a passo con la vita del futuro. Io soltanto potrò stargli accanto come nessun'altro. Il bambino mi guarda e sorride,sorride con il suo viso da angelo ma con un'anima da demone;il piccolo bimbo non ha denti e al momento sicuramente è affamato,cerca il mio seno annusando esattamente vicino al mio petto. Guardo gli altri che capiscono e Slender scompare,guardo Jack che non si smuove dalla stanza.

"Jack esci,devo allattare il bambino."
Dico ferma.

Jack:"voglio rimanere con lui fino a quando non si addorme."

"Per che fare?" Chiedo,in realtà ho già delle mie idee.

Jack:"per vedere la nostra creazione."

"La mia creazione." Correggo.

Jack:"è nostra...è anche grazie a me se lui è nato."

"Tu hai solo fatto il tuo lavoro impiantando il seme in me,io ho fatto tutto il resto ed io l'ho dato alla luce."

Jack:"sei arrabbiata con me?"

"Non dovrei?"

Sento il bambino iniziare a singhiozzare e lo guardo con occhi lucidi.

"Scusa piccolo..." dico abbassando la maglietta tirando fuori il seno al quale il bambino si aggrappa velocemente iniziando a bere la sua parte.

Continuo a fissarlo con un sorriso speranzoso mentre sento quelle punte inesistenti addosso.

"Jack...che cosa vuoi?"

Jack:"voglio che tu mi perdoni...io ammetto di aver sbagliato ma giuro che l'ho fatto sotto ordine di Slender."

"Se mi amavi veramente ti saresti chiamato fuori dalla missione." Dico sussurrando e cercando di non agitarmi,il bambino sente i miei stati umorali e non vorrei che si agitasse.

Jack:"ma io Karen ti Amo..."

"Stai zitto ed esci dalla stanza,voglio rimanere sola con il bambino"

Jack:"ma..."

"Osi contraddirmi? Sarai anche un demone ma io sono pur sempre la madre del tuo bambino." Dico ferma.

Lui mi guarda in cagnesco ma poi stende il suo viso in un sorriso,ha capito che gli ho dato un'altra opportunità e quindi senza controbbattere e guardando un'ultima volta il bambino esce.

Rimango io,il silenzio e un nuovo bambino nel mondo. Come un tempo solo che lui è qui,vicino a me e succhia il suo latte senza voracità;ha capito che sono abbastanza tirata e come se niente fpsse reagisce cercando di non provocarmi dolore o fastidi,il bambino reagisce ai miei stati...non pensavo portasse così rispetto a me;a colei che di rispetto non ne ha mai ricevuto. Questo bambino,luce dei miei occhi,luce della mia speranza nato dalla disperazione. Sono felice;adesso so che una vittoria in questa vita ce l'ho di sicuro e mi impegnero per far diventare lui quello che non sono mai stata io...

al cuor non si comanda,tanto meno se è quello di un KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora