Capitolo 24. Telepatía

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Passiamo il giorno seguente e quello dopo ancora in casa.

Visto che io non mi sento molto in forma e Chris ha delle interviste da fare per il suo progetto con Mark, un suo amico, collega attore e ora co-fondatore di un'app.

Non sapevo fosse così interessato alla politica, certo ricordo che ha sempre sostenuto con orgoglio e fermezza i suoi ideali, com'era giusto che fosse.

Trovandosi spesso a scontrarsi con altre correnti di pensiero, e spesso con importanti uomini del congresso e il presidente in carica al tempo, com'era altrettanto giusto che fosse.

Sono estremamente felice per lui che abbia trovato un'altra passione oltre alla lettura, lo sport e la recitazione.

Anche se mi sento un pochino esclusa.

Ma alla fine siamo due persone diverse, e con vite abbastanza diverse.

Io invece non ho fatto molto in questi giorni, sono stata costretta a letto tutto ieri per via dei dolori addominali.

Mentre il giorno prima ho passato il pomeriggio al parco con Dodger e un pò in giro per il tranquillo vicinato.

Mi sembra quasi di trovarmi in un film di Woody Allen.

In cui io sono la moglie noiosa, gelosa e pettegola, mentre Chris è il protagonista che vive avventure memorabili, magari mi tradisce anche.

E siamo entrambi anziani e stanchi di stare insieme tanto da non voler più neanche litigare.

E magari, dopo un'ora e mezza di film non si arriva comunque a un dunque.

Peccato che abbiamo solo trent'anni, e per quanto mi piaccia visitare nuovi posti e vivere con Chris, mi sento impotente, inutile e rinchiusa in un brutto incubo.

Sono circa le sei e mezza di mattina, è sabato, e domani sarà il compleanno di Scott.

Per questo oggi, nonostante le fitte, preferisco provare ad alzarmi insieme al mio ragazzo e andare a correre con lui.

Poggio i piedi fuori dal letto, sentendo la sveglia suonare con insistenza.

Ma Chris, ancora mezzo addormentato fa qualche mugolio in segno di negazione e mi afferra il polso per impedirmi di alzarmi.

Con la voce ancora roca e assonnata mi invita a rimanere a letto con lui, costringendomi a sdraiarmi al suo fianco sul letto.

Lentamente ritorno a letto, indossando solo slip e una sua maglia bianca.

E mi avvicino a lui, sedendomi sul suo cuscino.

Mentre lui solleva la testa e la appoggia sulle mie cosce, mentre le accarezza delicatamente con una mano.

È presto, e la luce del sole si intravede solo timidamente dalle finestre della camera.

Mi perdo nel silenzio mattutino, e nella penombra, forse nella noia e nell'invidia di Chris che si è già riaddormentato impedendomi quindi di sollevarmi.

Dopo quelli che mi sembrano essere quindici lunghi minuti, inizio ad accarezzare i suoi capelli castani.

Valutandolo il modo più gentile per svegliarlo, e infatti alza lo sguardo nella mia direzione, con il suo sorriso.

Quello che mi scalda il cuore e mi dà la forza di andare avanti ogni giorno...

- "Dobbiamo proprio alzarci, Colemann?"-

- "Credo di sì, Evans"-

- "Okay... sei sveglia da tanto?"- Mormora assonnato.

- "No, venti minuti"-

Love & Thunder | Chris EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora