Dopo aver avuto un'estenuante, profonda, sorprendente, scioccante conversazione con Susan.
Finalmente lascia la mia casa, non facendo caso ai pochi fotografi ancora rimasti fuori.
E io, una volta sola, lasciata tra il mio passato e le mie ferite ora totalmente aperte.
Non so far altro che piangere ancora, fino ad esaurire le lacrime stesse, per modo di dire.
Mi rialzo dal lucido pavimento solo dopo un quarto d'ora essere rimasta sola.
A fissare le gocce scivolare da me alla pozza di lacrime creatasi nel pavimento del mio soggiorno.
Perfettamente in ordine, e ancora in totale oscurità.
Una volta in piedi però, mi prometto di non piangere, e di concentrarmi su altro.
Facendo mente locale delle parole importanti che Susan mi aveva avidamente confidato, a piccole dosi e con toni schietti.
Mi faccio forza e scossa e spossata incomincio ad aprire la casa, le tende, le finestre e il piano superiore.
Concentro i miei pensieri costantemente sul vuoto.
Sforzando le mie membra e le mie tempie al completo nulla, oppure qualcosa di semplice.
Qualche film visto, programmi per la serata.
Si fanno ormai le otto, evitando di concentrare i miei neuroni su altri esseri umani che non siano Avri.
O sua madre Susan, che in poche ore è riuscita a scavare dentro di me più di quanto qualsiasi altra persona sarebbe mai riuscita a fare, suo marito compreso.
Per cena mi preparo un porridge, e nella noia del momento anche un tè.
Leggendo un vecchio libro.
Mi rifiuto di accendere la televisione o usare il telefono, se non per le chiamate in questo periodo.
Ma sono solo le nove e mezza quando realizzo che questa apparente calma e bassa marea dei miei pensieri.
È solo la copertura di un'emicrania, e una celata bugia a me stessa.
Mentre in verità l'unica cosa che sto facendo è reprimere futilmente emozioni, pensieri e ricordi troppo importanti per rimanere muti nella mia testa.
Per questo in preda a un'inspiegabile scatto d'ira, salto giù dal divano dov'ero comodamente accovacciata.
Con la bevanda calda in mano ora assorbita dalle pagine del libro, che ho completamente bagnato con quella dolce ed insopportabile tradizione inglese.
Io odio il tè, ho sempre odiato il tè, sono una persona da caffè, cosa mi sta succedendo?
Il tè è nel libro, caduto per terra per il peso della tazza di vetro trasparente piena tra le pagine.
Che rotolando e sporcando i cuscini si è frantumata rumorosamente per terra, sporcando anche il tappeto, e spargendo tanti piccoli cocci quasi invisibili per terra.
E la cosa peggiore è che nella foga del momento, non ci faccio nemmeno caso.
Non mi spavento e non mi curo del disastro appena creato.
E rapidamente cerco carta e penna, che sono sempre in qualche angolo della casa.
Dentro cassetti o negli spazi vuoti e bui, nel caso mi venissero idee nei posti e nelle ore più strane per il lavoro.
O semplicemente per non dimenticare poi varie aggiunte che mi saltano in mente.
Una volta impugnata la penna, nel totale silenzio, incomincio a scrivere, come mai avevo fatto.
STAI LEGGENDO
Love & Thunder | Chris Evans
Фанфик« E che anche tra i Tuoni, c'è pur sempre Amore » Chris Evans nelle vesti di un uomo che non avete mai visto, ma per il cuore di Imani, saranno più forti i Tuoni o l'Amore? BUONA LETTURA!