Ancora tanto ha d'accadere.
Per quanto me ne dolga il cuore, la scena appena conclusasi, Aaron che sale in macchina e senza voltarsi imbocca lo stretto vialetto che separa casa mia dall'autostrada, la mia vita dal resto del mondo.
Un capitolo sembra essersi chiuso per sempre, e nel modo peggiore.
Non ho mai avuto intenzione di ferire nessuno, non quando io stessa sono ben consapevole del dolore medesimo.
Nonostante fossi stata elevata da Aaron a un temporaneo stato di benessere.
In grado di ovattarmi e scindermi dal dolore e dalla sofferenza che ancora mi pesavano sulle spalle.
Ho ferito lui tanto quanto me, un dannato circolo vizioso.
E il peggio è che io, o almeno una piccola ed anonima parte di me, l'ha sempre saputo.
Tanto quanto lui, e mi piange il cuore, ma come se non bastasse, una parte di me è ancora convinta che il bambino sia suo.
E ciò che è appena successo non aiuta di certo questa convinzione...
Mi dispiace Aaron, mi di spiace, sono una deludente protagonista.
Non meritavo questo dolore, e certamente non meritavo di ferire lui a talo modo.
Increscioso. Pessimo. Lesionante. Queste le parole con cui credo di riuscire al meglio a quantomeno accennare il mio comportamento e il mio conseguente stato mentale dovuto alle mie azioni.
Ho conosciuto una persona scontrosa e materialista, ne ho persa una matura, altruista e responsabile.
Siamo cresciuti e stati bene, insieme.
Ma è proprio qui, sull'uscio di casa mia, che mi accovaccio, nel vano tentativo di ricacciare profonde lacrime.
Insieme a lancinanti fitte che mi arrossano il viso e gli occhi, sigillati e stretti mentre nego la mia tristezza a me stessa.
Sono da sola, e posso ancora sobbalzare e singhiozzare nella mia perdita.
Ho bisogno di Chris.
Già mi mancano le sue braccia attorno a me, e il suo respiro sulle mie labbra.
Mi manca come l'aria.
Ma razionalmente parlando, ho fatto la cosa giusta a lasciar andare Aaron in silenzio.
Lasciarlo sfogare su qualcosa che lui ha capito fin da subito, anche se, onestamente parlando, avrei dovuto invece informarlo della mia gravidanza.
Avrei dovuto. Sì.
E anche di questo, mi rammarico fin nel profondo, non posso che dire altro, ma è la sola verità.
Tutto ciò che mi rimane del passato.
Rientro in casa, decisa finalmente a mettere insieme la mia vita -ancora una volta- e smettere di piangere così tanto.
Pulisco la cucina, la camera da letto, e il salone per distrarmi, non pesare, evadere dalla mia mente.
Ma alla fine, l'unica soluzione effettiva che trovo è la scrittura.
Il mio unico e saldo rifugio di essere umano, insieme alla spiaggia, la mia piccola spiaggia, la mia piccola ed inutile esistenza.
E caso vuole che la scrittura faccia anche parte del mio lavoro, recentemente trascurato per via delle premiazioni e tutti gli eventi che gli studi stanno organizzando in questo periodo, potremmo dire "morto" della produzione.
Ho del tempo per me, e per non pensare ancora ad Aaron, a Chris o Robert con la sua geniale idea di invitare Evans.
Ben cosciente del suo effetto su di me dal momento in cui sono letteralmente scappata da quest'ultimo...
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Love & Thunder | Chris Evans
Fanfic« E che anche tra i Tuoni, c'è pur sempre Amore » Chris Evans nelle vesti di un uomo che non avete mai visto, ma per il cuore di Imani, saranno più forti i Tuoni o l'Amore? BUONA LETTURA!