Mi presento, mi chiamo Imani, ho 32 anni, e vengo da New York.
Ammetto subito di essere una vera fangirl, seriamente sfegatata del MCU e chiaramente di tutti gli attori che recitano nella saga.
Sono sempre stata una persona molto curiosa, ma anche timida e riservata. Sono una persona pratica, ma pur sempre una sognatrice cronica, quindi posso dire di avere davvero caratteristiche contrastanti.
Non mi manca la determinazione necessaria a coronare il mio sogno, quello di diventare una regista per la Marvel, ottenendo quindi un contratto Disney.
Attualmente vivo a Los Angeles, precisamente a Malibù, per questo ammetto di essere già abbastanza vicina a Burbank, dove si trovano gli studios...
Domani ho un colloquio proprio lì, sono elettrizzata, dato che si tratta del sogno di una vita, dopo anni e anni di sacrifici e duro lavoro a scuola e in ambito lavorativo.
Non ho avuto un'infanzia per niente semplice, e questo credo si è poi rispecchiato nella mia adolescenza e la persona che sono diventata crescendo.
Indipendente e forse troppo, forse addirittura egoista. Ho dovuto arrangiarmi per tutta una vita, e ciò, da un altro lato, mi ha portato grande forza interiore.
Avevo puntato la sveglia alle 6.oo, ma da grande procrastinatrice quale sono, striscio fuori dal letto solo alle 6.30.
Dopodiché spalanco le finestre, tiro su le tapparelle e accendo le luci calde e soffuse che illuminano completamente le perfettamente bianche pareti della mia camera, insieme alla mia playlist. Poi scendo al piano di sotto della villetta in cui abito, con una vista proprio sull'oceano, che ogni mattina mi illumina la giornata.
Apro la portafinestra e respiro a pieni polmoni l'aria, la stessa aria che mi affascinò la prima volta a 14 anni in cui visitai Los Angeles, da quel momento ho semplicemente avuto la costante certezza che sarei appartenuta per sempre a questo posto magico.
Inizio ad accendere la macchina del caffè tra qualche sbadiglio e comincio a pensare a come mi vestirò per andare a correre (so che nel mio lavoro la forma fisica non è fondamentale, ma è una specie di fissa personale).
Poi torno verso camera mia e mi dirigo alla cabina armadio, dove indosso dei leggins scuri, un top sportivo, e una felpona che sicuramente toglierò una volta finita la corsa.
Prendo le chiavi della macchina, le airpods, e mi dirigo verso la strada dove è parcheggiata la mia auto, dopo aver chiuso casa mia e aver messo l'allarme.
Guido fino a Laurel Canyon, che sinceramente non mi piace molto come strada, ma ne vale la pena per la vista incredibile che di mattina all'alba dà.
Adoro correre presto, anche se prima di uscire dalla mia mercedes passano 10 minuti buoni, visto che fa davvero un freddo cane fuori, e la caffeina non ha ancora fatto il suo effetto. Dopo circa un'ora fuori, mi riavvicino alla macchina e mi ridirigo verso casa.
Appena entro, tolgo le scarpe, mi lancio al piano di sopra per fare una doccia, della quale necessitavo terribilmente, cerco di non pensare troppo al colloquio e di rilassarmi stando per una lunga mezz'ora sotto il getto di acqua bollente, infine esco dalla doccia all'italiana in pietra grigia, mi vesto con dei pantaloni della tuta grigi e un top bianco.
Inizio a sistemare la mia camera da letto e successivamente vado in salotto, accendo in computer e controllo per la milionesima volta il mio curriculum e la sceneggiatura che ho preparato durante l'estate.
Non era minimamente richiesto o necessario preparare un intero film solo per un semplice colloquio di lavoro, ma voglio giocare tutte le mie carte migliori, e credo di essere discretamente brava nella scrittura, la mia unica salvezza, la mia unica compagna da sempre e per sempre.
Dopo pranzo, inizio a vestirmi con largo anticipo, decido quindi di darmi il tempo per provare vari outfit, ma alla fine opto per un classico intramontabile, presente in ogni film anni novanta che si rispetti.
Degli eleganti pantaloni beige a palazzo in un taglio da uomo e pence sul davanti, sopra infilo una semplice ma fresca e professionale camicia di cotone bianco. Finisco con una cintura in pelle marrone e delle scarpe vintage.
Mi trucco un pò, sistemo la frangia e con il phon creo dei boccoli alle punte dei capelli.
Prendo tutte le scartoffie che mi servono, la borsa, e con la musica a palla mi inoltro nell'autostrada con destinazione Burbank sulla mia decappottabile bianca.Una volta all'ingresso degli studios, in preda all'estasi e sul punto di piangere di gioia, tento di orientarmi alla ricerca di un parcheggio, per poi incamminarmi verso gli edifici della direzione e i casting, dove avrò il mio colloquio.
Dopo un'interminabile ora d'attesa e un lunghissimo colloquio, Kevin Feige in persona, ovvero il presidente della Marvel, oltre che suo importante produttore cinematografico, si alza in piedi, e mi porge la mano destra pronunciando testuali parole -"Va bene Miss Colemann, le faremo sapere al più presto, la ringrazio molto per il suo tempo e la sceneggiatura, la leggerò io personalmente" -.
Le mie gambe si fanno di gelatina, e mi sento cadere il mondo addosso, mi sento come in un sogno, uno di quelli irrealizzabili, e ancora incredula, cerco le parole giuste per ringraziarlo senza dare a vedere le lacrime di gioia che sento riempire le mie palpebre - "Grazie a lei per l'opportunità signore, a presto" -.
So che è presto per dirlo, o per sentirsi così sollevati come mi sento io, ma quello che è appena successo è la conseguenza di una vita di duro lavoro e sacrifici, e sono solo entusiasta di come sia andata.Per questo, anche se non mi richiameranno, saprò di aver avuto un colloquio privato con il presidente della Marvel, e sono estremamente soddisfatta con me stessa per tutto ciò che ho fatto e detto.
Mentre cammino verso l'uscita, in questo luogo magico e inspiegabilmente familiare, riesco a sentire ogni vena del mio corpo pulsare, i miei occhi lucidi dalla felicità, la testa altrove, e il cuore fuori dal petto.
Ma come in un film, in cui la protagonista distratta, timida e spaesata si imbatte nel futuro amore della sua vita, io, tra i miei passi lenti ed incerti, vado a sbattere la mia spalla contro quella di Lui.
STAI LEGGENDO
Love & Thunder | Chris Evans
Fanfic« E che anche tra i Tuoni, c'è pur sempre Amore » Chris Evans nelle vesti di un uomo che non avete mai visto, ma per il cuore di Imani, saranno più forti i Tuoni o l'Amore? BUONA LETTURA!