Non ho appena detto "Evans" invece che "Johnson" vero?
Non ne faccio una giusta...
E pensare che pochi istanti fa ero io che dal mio piedistallo di divinità onnipotente ed onnisciente descrivevo metaforicamente Aaron come un piccolo cucciolo inesperto.
E mentre rimugino sulle mie medesime parole, la mia testa rincomincia a pensare troppo velocemente perché io le stia dietro.
E la mia confusione non è così impalpabile come credo, dato che dalla risatina che il suo schiaffo mi aveva provocato nervosamente.
Lui ora ride di gusto sulle mie labbra, come incurante, e io rimango in un serio silenzio a leccargli il labbro inferiore...
Come facevo sempre con lui.
Trattengo a stento le lacrime, con gli occhi socchiusi.
Non riesco ad andare avanti.
È ancora troppo presto.
La mia mente è ancora a quei momenti.
Quella casa.
Quella persona.
- "Bambolina ma cosa mi combini? Ci assomigliamo così tanto?" -
Ride Aaron, malizioso e giustamente voglioso ed impaziente.
Mentre io, mi stacco lentamente intrecciando le mani fra le sue.
Mi vorrei mangiare anche la lingua, ricoperta di vergogna e imbarazzo.
Consapevole di essere capace solo di rovinare ogni minima ostentazione romantica e ogni momento d'intimità.
Preferendo ricoprirmi di figuracce piuttosto che affrontare le mie paure e la pura verità.
Sibilo leggere parole, rivolte più alla mia aspra coscienza che alla mente comprensiva di Taylor-Johnson.
- "È che... sono un disastro Aaron, e in meno di un giorno l'avrai già capito pure tu. Con quante ragazze hai dormito che ti hanno tirato pugni e che poi hai dovuto aiutare mentre vomitavano e ti insultavano?"-
Poggio ancora una volta la testa sul suo petto.
Rassegnata al momento ormai irrecuperabile e mortificata per lui che chiaramente voleva solo darmi qualche botta e tornare al copione del film.
Non subirsi la mia crisi psicologica.
E invece Johnson mi sorprende rimanendo quasi implacabilmente paziente e velatamente sarcastico, cercando di alleggerire la situazione.
-"Vuoi un numero preciso?" -
Mi sussurra all'orecchio mentre avvicina la mia testa al suo petto accarezzandomi i capelli.
Per mantenere quel contatto fisico che a lui sembra importare tanto, e il quale invece che evitare...
Inspiegabilmente mi tranquillizza mettendomi a mio agio.
Rispondo con una voce roca e spezzata dal pianto, che cerco di trattenere con sempre meno successo.
- "Sono seria"-
Lui però non nota il tono, e poggiando il suo mento sulla mia testa continua, serio e chiaramente spaesato.
Indeciso se usare frasi di circostanza e nel processo di comprendere che il momento che lui attendeva da stamattina di levarmi le mutandine, dovrà aspettare.
- "Piccola, queste cose non contano per me, se mi importavano davvero dei dettagli del genere non pensi ti avrei già sbattuta fuori? E poi ho sempre avuto un debole per i disastri" -
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Love & Thunder | Chris Evans
Fanfiction« E che anche tra i Tuoni, c'è pur sempre Amore » Chris Evans nelle vesti di un uomo che non avete mai visto, ma per il cuore di Imani, saranno più forti i Tuoni o l'Amore? BUONA LETTURA!