Destini

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Severus: Expecto Patronum

La mia vita continua, stravolta per l'ennesima volta da eventi più grandi di chiunque.
Siedo nel salotto dei Malfoy, resto chiuso nel mio silenzio, guardo gli altri parlare. Ormai prendo parte alle discussioni, riunioni, decisioni. Tutto come se fossi un normale Mangiamorte.
Ho ottenuto la fiducia totale del Signore Oscuro, come voleva Silente.
Tutto sta andando come il nostro amato preside aveva pianificato, in segreto, con me.
Eppure mi guardo intorno, guardo l'uomo davanti a me e non riconosco più il mio futuro, non so cosa farmene del mio futuro.
Non riesco più ad averne una visione chiara, come invece l'ho avuta in questi anni.
Cosa farò, a cosa servirò io, quando lui sarà sconfitto?
Se lo sarà davvero.
Lo osservo attentamente senza farmi notare.
Quegli occhi rossi, fulminanti e agghiaccianti, hanno sempre indicato il mio compito, sia nel bene che nel male.
Prima li seguivo affascinato, ora li contrasto con astuzia.
Due sono i motivi per i quali sto ancora sulla terra: il primo è rimediare a tutti i miei errori, come mi aveva indicato tanto tempo fa Silente, l'uomo che io stesso ho ucciso, per suo preciso volere.
Il secondo è proteggere il figlio di colei che amo.
Non sono contento di prendermi cura di un piccolo ragazzo borioso che immagina di sapere tutto dei tormenti della vita, ma è il compito che mi ha dato Silente, che io stesso mi sono preso e devo portarlo a termine.
Lo svolgo per lei. Tutto in nome di Lily.
Torno a porre la mia attenzione all'uomo che mi sta davanti, che parla davanti a tutti in questo momento di aggregazione.
Mi tiene in gran conto ora, grazie alla mia arguzia ed abilità, ha creduto alla mia storia, Silente ed io siamo riusciti ad ingannarlo nel migliore dei modi.
Non fosse che, per suo carattere sospettoso, giustamente incapace di dare fiducia fino in fondo, talvolta all'improvviso lancia verso di me dei Legilimens che mi colpiscono la mente come lampi potenti.
Ciò mi provoca violenti disagi per gli sforzi attuati nella difesa, ugualmente non cedo mai.
Torno a fissare i miei occhi nei suoi. Quegli occhi così rossi e selvaggi, quell'espressione fredda, che nasconde un animo inferocito contro il mondo.
Sono pronto per sconfiggerlo, per vendicare la morte della mia amata, per non creare altre morti inutili.
Ormai però, non manca molto all'epilogo di tutta questa storia.
Non manca molto per scoprire finalmente se nel futuro vedremo un mondo di morte, cosparso di sola magia nera e magia ereditaria, oppure assisteremo all'inizio di qualcosa di nuovo, positivo e puro, un mondo magico aperto a tutti coloro che avranno le possibilità di viverlo.
Io non sarò certo tra questi. La dannazione mi accompagna sempre in qualche modo. Alla fine, lo sento, non avrò motivo di rimanere in questo mondo.
Lily fa parte già di un altro.
"Potessi raggiungerla, stare accanto a lei, non avrei paura di morire, lo farei anzi, con gioia."
Mi alzo lentamente dalla sedia, quella sorta di riunione informale sembra essere ultimata.
Osservo per l'ultima volta quegli occhi, prima di prendere congedo dal Signore Oscuro. Li guardo e ci leggo paura, terrore, inquietudine, sentore di morte. Questo nonostante sembri sicuro e spietato, ma a me non sfugge nulla, sono un'abile spia, ho imparato a leggere i particolari di un'espressione, di un semplice moto del viso.
Vedo solo insicurezza e paura nel profondo dell'anima.
Un tempo ho pensato di essere vagamente simile a lui, di poter condividere le sue aspirazioni, la sua voglia di sapere, di agire e vivere attraverso la magia. Anche la sua voglia di potere, di rivalsa mi affascinava.
Che sciocco sono stato.
In lui ora vedo ciò che non ho mai visto: il terror panico di non far più parte di questo mondo terreno.
L'unica cosa che gli è stata donata nel momento della nascita è stata proprio l'esistenza, nient'altro, dunque ora non vuole perderla per nessun motivo.
Trascinato da questa inutile paura, ha perso tutto ciò che rende una vita degna di essere vissuta.
Anche io, del resto, ho perso tutto pur di rincorrere le sciocche idee che avevo in testa da ragazzino.
Ho passato la mia esistenza lontano dalla mia amata, a piangere davanti ad una sua lettera, ad una sua foto. A piangere come un fragile bimbo, incapace di sopportare il dolore e il rimpianto.
Bambini abbandonati, bambini persi, allo sbando. Destinati a commettere errori. Era questa l'unica cosa che avevo in comune con l'Oscuro Signore, ma allora non lo avevo capito.
Il mio errore è stato peggiore, tragico. Sono colpevole dell'omicidio dell'unica persona che amavo, che più contava per me. L'unica meritevole di vivere felice.
La mia esistenza è sporca del sangue di Lily.
Ormai sono pronto a vendicare lei, a pagare per il mio errore fino in fondo, fino alla morte.
L'Oscuro Signore si sta avvicinando a Harry Potter, quella sarà la sua fine. Percepisce l'odore di pericolo, della morte che si palesa davanti a lui. Del freddo e del buio perenne, del vuoto. Non capisce che è già morto da tempo, già da tanto tempo è freddo, buio e vuoto dentro.
Solo una piccola lumella di anima si agita dentro di lui e soffre abbandonata, sola e lacerata, si lamenta, si dibatte ogni volta che percepisce l'amore.
Tutti sentiamo l'avvicinarsi dell'epilogo, della risoluzione, in un modo o nell'altro, della parola fine. Tutto prosegue esattamente secondo le trame preordinate da Silente, che io seguo alla lettera, nell'ombra, all'insaputa di chiunque e sono io l'unico custode di un segreto tanto grande.
Un segreto che rivelerò a Potter non appena sarà il momento. Al lui toccherà la decisione più difficile.
Gli altri seguono queste trame inconsapevolmente, variandole di poco, o di nulla.
Quando giungo a destinazione tramite materializzazione, non mi reco direttamente nel castello della scuola, scelgo un posto appartato e solitario: la Foresta Proibita.
In quel luogo tutto è pace e silenzio, gli unici rumori sono gli animali notturni che popolano alberi e sottobosco.
Quando la solitudine e l'ombra ormai mi avvolgono, quando la quiete attorno a me si fa dolce, ecco che posso finalmente estrarre la bacchetta, creare il mio Patronus sicuro di rimanere nascosto e indisturbato. Posso rivedere i suoi occhi e riscaldare il mio cuore.
Parlo con la figura che si staglia davanti a me, calda e luminosa ed è come se parlassi con Lily.
"Guardarti attraverso questi occhi è la mia forza e la mia debolezza."
Pronuncio queste parole in un sussurro, quasi in un solo pensiero, la mia voce trema, l'emozione è sempre forte.
"Segna il mio destino come tu vuoi e io lo seguirò. Sei la mia amata e sempre ti resterò fedele."
Faccio una breve pausa per imprimere ancora una volta quegli occhi nella mia anima, per darmi la forza di affrontare tutto.
"Vai da lui, il ragazzo ha bisogno di te. Ora."
Non faccio in tempo ad aprire gli occhi per guardare di nuovo il mio splendido Patronus, che subito la figura si allontana, voltandosi e correndo via.
Va in soccorso di Harry Potter, intento nella ricerca e nella distruzione degli Horcrux.
So che ora, per qualche motivo, quel ragazzo ha bisogno di aiuto, ma non sono io a darglielo, è Lily, la mia Lily che si serve di me per raggiungerlo e aiutarlo, guidarlo nel suo importante compito.
Io servo solo lei, sono solo il suo tramite.

Sgath, che significa oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora