Come solo lui sa fare: Bellatrix
Il mio Signore.
Lo potrò rivedere finalmente, la prima volta dopo la notte dell'evasione, ma quella notte non conta del tutto, ancora non capivo niente, ero troppo sconvolta dalla prigionia e dall'evasione appena avvenuta.
Questa sera invece è diverso, ho finalmente più calma e consapevolezza.Anche se calma non è esattamente quello che sento: il solo pensiero di averlo di nuovo vicino mi fa sentire un'ansia e un'eccitazione che mi sconvolgono completamente.
Il mio stomaco è talmente stretto in una morsa di agitazione e inquietudine che sento come un vuoto al suo posto.
Da quella sera lo attendo in questa grande casa, piena di gente, ma che per me è completamente vuota senza di lui."Il mio Signore Oscuro..."
Non faccio che ripetermi queste parole nella mente, mentre, sdraiata sul letto nella mia stanza, attendo l'ora della riunione.
Mi rigiro sulle coperte al buio, incapace di fare qualsiasi altra cosa.
Mi si attorcigliano i vestiti addosso, ma non mi interessa se poi sembrano un pochino spiegazzati.
Attendo con impazienza, sperando che il tempo passi velocemente.
Afferro i laccetti della maglia e ci gioco per passare il tempo, li intreccio e li sciolgo mentre penso a lui."Il mio Signore Oscuro."
Me lo ripeto nella testa in modo dolce, quasi affettuoso e mi sento felice. Sento che è vicino a me ormai e questo mi dà un senso di protezione inimmaginabile, e anche di protezione da parte mia nei suoi confronti, perché non lascerò che nessuno gli faccia del male, non rimarrò mai più sola senza di lui.
Lo strazio è troppo, non lo reggerei di nuovo.Forse mi farà impazzire tutto questo sentimento che sento per lui, oppure sono già impazzita, ma infondo che importa?
Siamo vivi e possiamo tornare uniti, questa è l'unica cosa che importa davvero.Finalmente il rintocco dell' orologio segna le dieci, lo sento nel buio della stanza, conto ogni singolo rumore del pendolo.
Sorrido nell'oscurità.
Finalmente lo potrò rivedere, potrò essergli di nuovo fisicamente vicina.Mi alzo velocemente dal letto sistemando la veste e mi dirigo verso la stanza che funge da sala riunioni.
Vorrei fossimo soltanto lui ed io, invece purtroppo sono già in tanti ad attendere l' inizio della riunione, mentre lui non c'è ancora.
Si fa aspettare. Lo so che fa così, ha sempre fatto così.Osservo dentro: la stanza è grande e le luci sono soffuse, il tavolo è molto lungo e le sedie distanziate.
La cosa migliore che io possa fare è aspettarlo sulla porta, lontano da tutti, mi appoggio quindi allo stipite e con pazienza lo attendo.Nessuno ovviamente ha pensato di fare la stessa cosa e tutti si mantengono lontani, molti sono tesi e nervosi, altri sembrano impauriti, sono quelli che hanno tradito, praticamente quasi tutti.
In ogni caso così per me è perfetto, perché sarò la prima che vedrà e che avrà vicina.Quando finalmente lo vedo incedere poco lontano da me, tutta l'ansia e l'agitazione lasciano il posto ad una felicità dilagante.
Senza pensarci, quasi autonomamente, le labbra si increspano in un sorriso appena accennato.Lui sicuramente lo nota perché mi guarda mentre sono ferma sulla porta, rallenta impercettibilmente il suo passo veloce.
Io però lo noto.
Vedo come alza lo sguardo verso di me e frena il suo incedere.
Lo guardo dritto negli occhi a lungo, come se dovessi leggergli la mente, ma voglio solo leggergli l'anima.
Voglio solo riconoscere quegli occhi che non vedevo da vicino da molto tempo.
Lui fa la stessa cosa.
Mi lascio bruciare da quel rosso fuoco delle pupille.
Lui continua a osservarmi, sento le sue fiamme sulla mia pelle.
Si ferma per pochi attimi davanti a me e non mi parla, ma mi guarda.
Ci riconosciamo lentamente, con piacere e con sorpresa, entrambi siamo cambiati molto dall'ultima volta.
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Sgath, che significa oscurità
Fanfic**Completa** I segreti che racchiude il piccolo frammento di anima rimasto nel corpo del Signore Oscuro.. L'amore infuocato, dirompente e disperato di Bellatrix.. I cambiamenti nel cuore e nella mente di Narcissa.. La dolce e ambigua presenza di Pit...