Un dolce risveglio: Bellatrix
Quando aprii gli occhi quella mattina, lo vidi in piedi davanti alla finestra, illuminato dalla luce tenue dell'alba.
Rimasi zitta, facendomi cullare da quella bellissima luce e da quella meravigliosa sensazione di averlo accanto.
Lo ammiravo mentre guardava all'esterno con fare pensieroso, preso da ciò che gli passava per la mente.
Non si era accorto che mi ero svegliata.
Mi presi ancora tempo, mi riempii gli occhi di quei momenti, a lungo e per godermi quel dolce risveglio. Poi lentamente mi misi a sedere sul letto e lo chiamai.
Non riuscivo a comprendere come facesse a dormire sempre così poco.
Lo guardai ancora, aveva l'aria stanca e nervosa.
Si voltò quasi subito verso di me, parlò velocemente, forse dando seguito a quei pensieri silenziosi di poco prima.
"Mi serve una nuova bacchetta, ora che ho distrutto l'altra. Ed è necessario che abbia un nucleo diverso. Potente come il primo, ma diverso."
Rimasi in silenzio ancora, in modo da lasciarlo libero di continuare.
Sistemai i capelli sulla schiena mi coprii con la veste lasciata per terra accanto al letto.
Avevamo ripreso le vecchie abitudini: faceva quasi sempre l'amore con me quando tornava dalle sue ricorrenti ricognizioni, sia che fosse nervoso, sia che fosse tranquillo.
Era facile per me capire il suo umore da come si comportava: violento oppure appassionato, presente oppure distante, provocante oppure provocatorio: ogni volta imparavo a capirlo maggiormente.
"So bene che deve essere la bacchetta a scegliere il mago, non dubitare, ma devo trovare velocemente una soluzione."
Mi alzai e mi misi accanto a lui.
"Avete un'idea di come fare, mio Signore? Avete ucciso e torturato tutti i fabbricanti esistenti. Che altro modo potrebbe esserci?"
Scosse la testa nervoso.
"Tu hai già perlustrato tutti i dintorni e i luoghi magici e i paesi antichi che nascondono sapienze magiche illimitate, non è vero?"
Annuii con calma.
Lui mi guardò attento, poi all'improvviso mi prese il braccio con la mano e fece qualche passo verso di me, tanto che dovetti retrocedere davanti al suo avanzare, mi spinse sul letto, lasciandosi cadere alche lui sopra di me.
Era zitto, io chiusi gli occhi.
Lo percepii a pochi centimetri dalle mie labbra, potevo sentire il suo cuore battere accanto al mio petto. Provai ad opporre resistenza alla sua stretta, ma dopo poco mi arresi, provai a restare con le labbra accanto al suo viso, ma dovetti cedere.
Allora si avventò sul mio collo, mi baciò e mi morse ovunque, anche il petto.
Inarcai la schiena, mi avvicinai a lui, sentii che mi apriva la veste leggera, iniziò a succhiarmi il seno.
Furono attimi sublimi.
Poi tornò accanto al mio viso e mi sussurrò una frase in un sibilo.
"Vedi di impegnarti di più."
Ci guardammo intensamente, io annuii senza aggiungere altro.
Si allontanò abbandonandosi sul letto, poco distante da me, chiuse gli occhi e non disse nulla.
Lo guardai per un attimo, poi mi allontanai lasciandolo in pace, solo, come percepivo desiderasse.
Mi alzai e attraversai i corridoi in direzione della sala da pranzo. Avevo fame, avrei desiderato la colazione se solo non avessi ucciso l'ennesimo elfo.
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Sgath, che significa oscurità
Fiksi Penggemar**Completa** I segreti che racchiude il piccolo frammento di anima rimasto nel corpo del Signore Oscuro.. L'amore infuocato, dirompente e disperato di Bellatrix.. I cambiamenti nel cuore e nella mente di Narcissa.. La dolce e ambigua presenza di Pit...