Anima pura Anima oscura

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Mi sento diviso, diviso in due, la mia anima ha due facce, quella bianca e pura e quella nera e oscura, come in una scacchiera.

Infatti mi piacciono molto gli scacchi magici: un gioco che richiede intelligenza, tattica, calma e pazienza. Molta pratica.

Questo gioco è come me, mi rappresenta bene.
Io mi reputo intelligente, paziente, perseverante, logico, freddo e capace.
Mi impegno sempre molto per ottenere risultati nella vita e ho sempre fatto in questo modo, sono un tipo ligio e volitivo.

Importante in questo gioco è anche studiare l'avversario: davanti a me ho Lucius Malfoy.
È stato l'unico che in questa serata fredda, di attesa del Signore Oscuro, abbia voluto impiegare il tempo insieme a me per una partita a scacchi magici.

Seduti al tavolo di legno di mogano scuro siamo entrambi concentrati sulla partita, lui tiene i bianchi e io i neri. Giochiamo su una scacchiera ricca e barocca, degna rappresentante della casata dei Malfoy.

Faccio la mia mossa e man mano lo chiudo in una morsa in cui minaccio sia il suo alfiere, sia la sua torre.

Rischio così anche la mia di torre, ma lui deve essere bravo per accorgersene e contrattaccare astutamente.

Mentre lo lascio pensare alla contromossa mi guardo attorno: siamo raccolti in questa stanza, i più vicini seguaci del Signore Oscuro, in quello che ormai è il quartier generale dei Mangiamorte.

Narcissa è presente, sempre al fianco del marito nonostante lei non abbia il Marchio, lo sostiene e lo appoggia.
Senza di lei Lucius non avrebbe nemmeno metà della sua forza, già di per sé scarsa; è lei che, discretamente, sostiene e manovra tutta la famiglia.

Ora in silenzio legge un libro, il volto pallido e tirato.
Non è serena e si nota. Non è certo una sciocca e sicuramente avrà intuito subito la precarietà e pericolosità di questa situazione.
Non sono certo di poter dire la stessa cosa di suo marito Lucius.

Decido di parlarle, forse è l'unica persona qui dentro con cui valga la pena avere a che fare.

"Narcissa, penso dovresti dare qualche lezione di scacchi magici a tuo marito, perché non mi sembra particolarmente abile."

Naturalmente Lucius mi lancia un'occhiata di ghiaccio, mentre lei mi regala un sorriso gentile e raffinato.

"Ci ho provato, sai Severus? Abbiamo giocato insieme più volte, ma finisce sempre per perdere anche con me."

Lucius non accetta queste prese in giro nonostante siano veramente bonarie.

"Non distrarti, caro Severus. Ho risposto alla tua mossa e ora starei molto attento se fossi in te."

Osservo la scacchiera: ha risposto effettivamente bene, è pronto a mangiarmi un pedone, oppure addirittura un cavallo. Non si è però accorto che poteva mangiare la torre, pezzo molto più ambito e naturalmente non ha notato che lo sto accerchiando per mangiare ben due dei suoi pezzi in poche mosse.

Sorrido.
Lancio uno sguardo verso Narcissa che ricambia con un sorriso d'intesa.
Deve aver già capito che la mossa del marito non era poi così perfetta.

La vita ha regalato a quest'uomo così mediocre, che ora è seduto davanti a me, una donna molto preziosa, intelligente, bella, discreta, sicuramente in grado di portarlo sulla giusta strada nel momento del bisogno.
Lo guardo con attenzione: lui elegante e raffinato, ma senza un marcato lato positivo e lo invidio anche un pochino.
La vita, a me, non ha mai regalato niente.

Ho dovuto sudare e soffrire sempre per arrivare poi ad ora, ora che sono un uomo diviso fra il bianco e il nero, il bene e il male, la serenità e la dannazione.

Sgath, che significa oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora