Egoista: Narcissa
Quando mi sveglio il sole è già alto, sono riuscita a riposare leggermente più del solito, ne avevo bisogno dopo che per mesi non ho quasi chiuso occhio. L'ansia, l'agitazione e la paura riempivano totalmente e i miei giorni e mi impedivano di riposare la notte.
Dopo il voto infrangibile, che ha suggellato la promessa fattami da Severus, mi sento un po' più tranquilla.
So che proteggerà mio figlio, lo aiuterà, spero riuscirà ad evitare di farlo diventare un assassino, ma sono certa che non permetterà gli succeda nulla di orribile.
Ogni mattina, quando mi sveglio e mi preparo per iniziare la giornata, vedo la foto di Lucius e me vicino al grande specchio della camera, appoggiata sul marmo bianco del tavolo dei trucchi. Non posso fare a meno di pensare a cosa starà facendo, come starà in quella prigione, se starà resistendo giorno dopo giorno, o se è tutto troppo difficile per lui.
Sono stata sempre talmente preoccupata per Draco, che a lui non ho pensato molto.
Forse ero anche arrabbiata per ciò che ha fatto succedere, forse provo ancora del risentimento nei suoi confronti e non lo riesco a perdonare.
Vorrei fosse andata diversamente, vorrei vederlo, averlo qui, vorrei una vita normale, senza nemmeno l'ombra di ciò che ha fatto succedere.
Lucius ed io siamo sempre stati uniti, ci siamo sempre supportati a vicenda. È difficile restare separati proprio ora che stiamo affrontando una difficoltà tanto grave.
Certamente saperlo in una condizione difficile come quella nella prigione di Azkaban, non mi rende felice nonostante la mia rabbia nei suoi confronti, sono preoccupata per lui. So che, sotto quella scorza dura e fredda, quel carattere distaccato e altero, anche lui è fragile, a volte debole, ha le sue paure.
Là, da solo, riuscirà a non abbattersi definitivamente e per tenere duro?
Non ha mai avuto la forza di Bella, o la cocciutaggine di Rodolphus, loro alla galera sono sopravvissuti, ma mio marito?
Sospiro, finisco di pettinarmi i capelli e ho sempre davanti quella fotografia.
Rifletto ancora per alcuni istanti poi mi decido a parlare a Bella. Vorrei chiederle com'è davvero Azkaban, per capire cosa sta succedendo a Lucius, cosa sta vivendo e provando.
Esco dunque dalla mia camera, per far preparare la colazione che penso di portarle in camera.
Mentre attendo che sia tutto pronto, mi rendo conto di non aver mai sprecato una parola su come sia stato per lei affrontare Azkaban.
Sono stata molto insensibile.
Quanti errori si fanno con le persone, anche con quelle a cui, davvero, si ha un rapporto stretto e sincero.
Ormai è tardi per rimediare, comunque decido di parlarle, prendo quindi il vassoio appena preparato e lo porto io stessa a Bella.
Busso alla porta di una delle camere degli ospiti, dove lei si è stabilita ormai da mesi. Aspetto che mi dica di entrare.
Bella dorme sempre fino a tardi la mattina, dorme molto ultimamente.
Entro silenziosamente e appoggio il vassoio sul tavolino, mi avvicino alla finestra e tiro le tende, per fare entrare la luce e l'aria fresca del mattino. Lei si rigira nel letto un paio di volte, prima di tentare di riprendere a dormire nonostante la mia presenza.
Mi siedo accanto a lei.
"Bella, dai, smetti di dormire, ti ho portato la colazione."
La guardo, la osservo mentre protesta, tenendo gli occhi chiusi, lasciando spargere i capelli dappertutto fra le lenzuola.
Penso a mio marito e immagino come sarà Lucius, di ritorno da Azkaban.
Bella, finalmente, dopo diversi mesi, ha ripreso un po' di peso, ha ripreso a comportarsi in maniera leggermente più normale, parla anche più spesso.
Si nota facilmente però di come risenta ancora molto del freddo e di come abbia i i nervi totalmente distrutti. Si infuria per un nonnulla, scatta per ogni cosa senza quasi motivo.
Spero che Lucius non debba soffrire così tanto l'azione dei Dissennatori, ma non dovrebbero più essere ad Azkaban, per cui tiro in lieve sospiro di sollievo.
"Perché mi osservi in questo modo, Cissy?"
Bella mi guarda in viso e lentamente si alza a sedere sul letto, vicina a me.
"Scusa, ti guardavo così, per capire come stai, sei diventata più carina di quando sei uscita da Azkaban. Sei cambiata velocemente in questi mesi, ultimamente sei anche felice, mi pare."
Rimango davvero del tutto sorpresa quando vedo mia sorella Bellatrix arrossire alle mie parole e abbassare lo sguardo, cambiando poi discorso.
Un tale gesto di fragilità non sono abituata a vederlo, men che meno in lei.
Mi osserva con attenzione e si guarda attorno.
"Mi hai portato la colazione con le paste, il succo di pesca e di zucca e il cioccolato, mi devi domandare qualcosa, Cissy?" Volta lo sguardo verso il vassoio, ma le vedo chiaro un sorriso sulle labbra. Non si arrabbia, è calma e tranquilla.
È lui che la rende così felice.
Lui, che al contrario è la mia rovina.
"Vorrei sapere qualcosa di Azkaban a dirti il vero, vorrei sapere come se la potrebbe cavare Lucius."
Lei reagisce sulla difensiva, leggermente polemica.
"L'ho già raccontato al Signore Oscuro, lui è stato l'unico a volermi ascoltare, quando avevo bisogno di parlare."
Rimango zitta, ma non offesa: so che ha ragione, so di non aver mostrato molto interesse per i suoi bisogni, per i suoi problemi.
"Scusa, Bella, so di essere un'egoista, sono preoccupata per Lucius, oltre che per Draco."
Mia sorella ha sempre avuto un debole per me, non riesce mai a dirmi di no. Urla, sbraita, si arrabbia, ma poi mi fa contenta.
E anche stavolta non fa eccezione.
"Ti ho già detto che Azkaban non è più come quando l'ho conosciuto io, Cissy, stai tranquilla. I Dissennatori non ci sono più, quelli erano il peggio."
Mi guarda di nuovo e sospira.
"Perché non invii un gufo ad Azkaban proprio per accertarti che non stia troppo male? E già che ci sei, invia qualcosa di caldo per tuo marito. Ad Azkaban anche d'estate, la sera e la notte, si muore dal freddo."
Mentre mi parla afferra e addenta il croissant al cioccolato dopo averlo ulteriormente scaldato con un colpetto della bacchetta.
Non ha ripreso le buone maniere del tutto e ha sempre appetito.
"Pensi che me lo lasceranno fare? Cioè, avranno il permesso di ricevere la posta? Tutto ciò che spedivo a te, poi mi ritornava indietro."
Bella si sfiora i capelli malinconica, smettendo momentaneamente di mangiare.
"Ti ripeto che non è più così, vedrai che presto quell'incapace di tuo marito sarà libero. E potrà ricevere le tue lettere da subito."
La guardo, non scherza, pensa realmente che mio marito sia un incapace. Forse pensa lo stesso di me, o quantomeno, che io sia troppo debole, poco convinta di seguire l'Oscuro Signore.
Non mi permetto di replicare, è stata fin troppo buona con me e io sono felice di aver avuto, almeno per una volta ancora, la mia sorella maggiore tutta per me, ad aiutarmi. Colei che mi protegge e sa sempre cosa fare.
"Grazie, Bella."
Decido di restare, di farle compagnia per la colazione, invece che precipitarmi a scrivere la lettera.
Dopo poco, sorseggiando il succo di zucca, mi accorgo dei suoi indumenti e scherzo un po' con lei.
"Ma tu dormi sempre così mezza nuda?"
Lei di nuovo diventa rossa e sorride, ma stavolta non abbassa più lo sguardo, ride.
"Ma piantala, Cissy, ha ragione tuo figlio Draco, sei davvero troppo antiquata."
La guardo incantata per come si illumina, per la sua espressione felice.
Quella notte, probabilmente tutte le notti, fa l'amore con lui.
Irradia sensualità e languore. Sembra proprio innamorata.
Vorrei essere felice per questo, per lei, ma non riesco.
So bene che lui è la mia rovina.
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Sgath, che significa oscurità
Fanfic**Completa** I segreti che racchiude il piccolo frammento di anima rimasto nel corpo del Signore Oscuro.. L'amore infuocato, dirompente e disperato di Bellatrix.. I cambiamenti nel cuore e nella mente di Narcissa.. La dolce e ambigua presenza di Pit...