CAPITOLO 10

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" A me è piaciuto " disse Malia sorridendo quando finì il film.

Sentimmo la porta aprirsi e ci voltammo verso l'entrata.

" Che ci fate tutti qui? " chiese Melissa, la mamma di Scott.

" Li ho invitati io. Abbiamo guardato un film " rispose il figlio e lei ci guardò.

" Non vorrei fare la guastafeste ma sono le due di mattina " disse sorridendo.

" Ha ragione, lei è stanca e noi abbiamo scuola " risposi alzandomi dal divano.

" Grazie Scott. Buonanotte signora McCall " dissi a Melissa, mi sorrise e io feci lo stesso uscendo dalla casa con il resto del branco dietro.

" Buonanotte" disse Liam che mi diede un bacio sulla guancia, sorrisi e gli diedi la buonanotte. Sentii lo sguardo di Theo addosso.

Mi voltai verso di lui e spostò lo sguardo su Stiles che stava parlando con Lydia. Lo guardai stranita e mi incamminai verso di loro.

" Ehi ragazzi, io vado. Buonanotte "

" Ti serve un passaggio? " chiese Stiles e scossi la testa.

" No, tranquillo " risposi e annuirono.

Andai verso il bosco e dopo pochi minuti mi trovai sul retro della casa, aprii la porta ed entrai.

Feci una doccia e mi sdraiai sul letto addormentandomi all'istante.




" Mamma!" urlavo dal piano di sopra. Non rispose nessuno.

" Mamma!" urlai ancora ma niente. Scesi le scale ed entrai in sala.

Mi guardai intorno ma non vidi nessuno, mi voltai e amdai in cucina.

" Mamma" dissi vedendola di spalle che lavava i piatti.

" Mamma mi senti?" chiesi avvicinandomi, le toccai la spalla e sembrava congelare.

" Sei gelata. Ti prendo una maglia? " chiesi ma non rispose.

Sentì la porta d'entrata aprirsi e corrsi in sala.

" Papà com'è andata a lavoro? " chiesi mentre posava le chiavi sul mobile e andò verso la cucina, si sedette al tavolo e rimase immobile.

" Papà?" dissi avvicinandomi ma niente.

" Mi sentite?" chiesi ma nessuna risposta. Mia madre si voltò ma c'era qualcosa che non andava, era pallida e si sedette accanto a papà.

Mi avvicinai a loro e vidi un buco sul lato destro del petto. Aveva del sangue intorno e una sostanza gialla. Mi voltai verso mio padre e solo all'ora notai che aveva la faccia piena di schegge di vetro che sanguinavano. Anche lui aveva un buco sul petto con la stessa sostanza.

" Mamma, papà che è successo?" chiesi preoccupata ma rimasero immobili a fissare il vuoto. Più rimanevano fermi, più diventano freddi e pallidi mentre sul pavimento il sangue continuava a cadere dalle loro ferite.

Ad un tratto si accese il televisore.

" Sulla trentacinquesima strada, alle ore 20 e 30 di questa sera, una macchina è andata contro un camion causando l'incidente che ha portato alla morte una donna sui 35 anni e un uomo sui 40. Si sospetta che l'uomo che guidava è stato assassinato con uno sparo al petto per questo motivo ha perso il controllo dell'auto, lo stesso è capitato alla donna. Il nome delle due vittime è Alfred Sincler e la moglie Clara Sincler, il conducente del camion è, per fortuna, sopravvissuto all'incidente "

Rimasi ferma a fissare il televisore finché, di colpo si spense lasciando lo schermo nero. Le lacrime iniziarono a scendere e mi voltai verso i miei genitori che erano immobili, esattamente come prima.

" Mamma!" urlai piangendo mentre le scuotevo una spalla.

" Papà!" urlai scuotendogli un braccio ma rimasero in mobili.

"No!" dissi cadendo in ginocchio mentre il mio corpo veniva scosso dai singhiozzi e il pavimento bagnato dalle lacrime che non smettevano di uscire.

" No" ripetei alzando lo sguardo ma non c'erano più.


" Cazzo!" urlai e mi sedendomi di colpo.

Stavo ansimando e non riuscivo a respirare, quando mi accorsi di essere nella mia stanza mi tranquillizzai e asciugai le lacrime che avevo versato mentre dormivo, e quelle che stavo versando in quel momento. Guardai la sveglia che segnava le 5 di mattina, mi coricai di nuovo e mi coprii cercando di riprendere sonno. 

Tentativo inutile.

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Green Eyes // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora