CAPITOLO 49

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"Mi fido di te"



La luce del sole entrava dalla finestra puntando dritta sul mio viso. Mugulai infastidita per poi aprire gli occhi e sbadigliare. Il sole era già alto e mi ero pentita la seranprima di non aver tirato le tende come avevo fatto nei giorni precedenti in modo che la luce non ci disturbasse.
Mi voltai verso di lui, aveva gli occhi chiusi e le labbra socchiuse come al solito. Alcune ciuffi dei capelli biondi gli erano ricaduti sulla fronte. Allungai la mano e glieli tolsi per poi far scorrere le dita lungo la tempia fino ad arrivare alla mascella che era ruvida a causa della leggera barba che era cresciuta. Continuai ad accarezzarlo incantata nell'osservare quanto fosse bello anche quando dormiva.

"Buongiorno piccola" sussurrò e sussultai. Capendo che mi aveva spaventata sorrise e mi strinse più a se prendendomi per i fianchi.

"Buongiorno" dissi sorridendo.

"Che ore sono?" chiese con ancora gli occhi chiusi e quel sorriso tenero sulle labbra. Mi voltai verso destra e afferrai il mio cellulare sul comodino, accesi il display che segnava le 10 e 05.

"Sono le 10 e 05" gli comunicai per poi voltarmi di nuovo verso di lui.

"Ho sonno" si lamentò per poi appoggiare la testa sulla mia pancia mentre mi stringeva le cosce abbaraciandomi.

"Allora dormi" risposi ovvia ma fece un verso di disapprovazione e scosse la testa.
Dio sembrava un bambino, era così carino!

"Resteresti sveglia e da quello che sento stanno dormendo tutti quindi ti annoieresti a morte" disse con voce roca e sorrisi mettendogli a posto i capelli.

"Sei stranamente dolce un questi giorni" risposi e alzò la testa cercando di guardarmi anche se aveva gli occhi socchiusi a causa della stanchezza.

" È una cosa positiva o negativa? Perché posso sempre tornare il vecchio The-"  non lo lasciai finire che poggiati le mie labbra sulle sue. Sorrise e mi staccai mentre mi guardava.

"Positiva, immagino " rispose da solo alla sua domanda e annuii.
Spostai lo sguardo sulle mie mani che gli accarezzavano le guance.

"Devo tagliarla" sbuffò riferendosi alla barba. Non risposi e continua ad accarezzarlo quando i suoi occhi si puntarono sui miei e si alzò dal letto sotto il mio sguardo confuso. Mi prese per mano e mi portò in bagno, mi posizionò davanti al marmo del lavandino e prendendomi per i fianchi mi ci fece sedere sopra.
Sussultai quando la pelle delle mie cosce venne a contatto con la superficie fredda del marmo.

"Perché sono qui?" chiesi confusa ma non rispose e sparì tornando in camera, dopo poco tempo tornò in bagno con una bomboletta di schiuma da barba e un rasoio che mi mise in mano.

"Che devo farci con questi?" chiesi anche se sapevo già la risposta.

"Mi farai la barba" rispose ovvio mentre si strofinava un occhio palesemente assonnato.

"No!" risposi subito posando il rasoio e facendolo accigliare.

"Perché no?"  chiese, abbassai lo sguardo fissando il bordo della sua maglietta nera che indossavo.

"Ho paura di farti male" ammisi, vidi una mano avvicinarsi al mio viso e peggiò due dita sotto il mio mento per farmi alzare lo sguardo. Fece in modo che i nostri occhi si scontrarono e non riuscii a non perdermi in quel verde.

"Sai che posso guarire vero?" chiese sorridendo e sospirai.

"D'accordo " risposi e il suo sorriso si allargò.

Agitai la bomboletta della schiuma e ne misi un po' in mano iniziando a passarla sulla parte inferiore del suo viso. Mi allontanai di qualche centimetro per controllare di aver coperto la parte in questione con la schiuma ma un idea si infiltrò nella mia mente e in poco tempo il mio dito indice si scontrò con la punta del suo naso macchiandolo di bianco. Non riuscii a trattenermi quando mi fulminò con lo guardo e scoppiai a ridere.

Green Eyes // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora