CAPITOLO 32

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Il ballo



Il fatidico giorno era giunto.

Quella sera sarei andata al ballo a cui tra l'altro, non volevo neanche partecipare.
Colpa di quei due.
Fosse stato per me, sarei rimasta distante chilometri e chilometri da quella stupida palestra piena di luci colorate e gente che si scambia saliva e balla un lento.

" Pronta per stasera?" mi chiese Isaac all'uscita di scuola.

" Certo" risposi con ironia e mi diede una piccola spallata.

" Andiamo, sarà divertente" rispose lui sorridendo.

" Divertente come avere una pallottola allo strozzalupo nella schiena. Forse preferirei quella, al ballo" replicai sarcastica e alzò gli occhi al cielo, sorridendo.

" Liam, Baby non la smette di fare storie come una bambina di 5 anni" sbuffò il riccio riferendosi al mio migliore amico che era di fianco a me mentre camminavamo verso la Jeep del moro.

" Smettila di rompere, tanto verrai anche tu" rispose diretto Liam e alzai gli occhi al cielo.

" Isaac se mi chiami ancora bambina, scoprirai tu, quanto è divertente avere una pallottola allo strozzalupo nella schiena" dissi facendo un sorriso sarcastico al riccio che allargò il sorriso che aveva stampato in faccia.

" Sai che ti voglio bene" rispose e mi diede un bacio sulla guancia mentre ci avvicinavamo al resto del branco.

" Ciao ragazzi" disse Liam appena Scott ci salutò.
Li salutai anche io e iniziarono a mettersi d'accordo sull'orario di incontrasi prima del ballo.

Notai subito l'assenza di Theo, dopo la sua uscita di scena di ieri non si era fatto più vivo. Si era comportato in un modo abbastanza strano, andare via senza salutare nessuno di noi. Non l'aveva mai fatto prima e non capivo il motivo del suo comportamento.
Decisi di non pensarci e mi unii al discorso che stavano facendo i miei amici.



"D'accordo iniziamo" sentenziò Lydia facendomi sedere davanti allo specchio di camera sua.

Avevo passato l'intero pomeriggio a distrarmi: musica, disegno, canto, corse nel bosco; di tutto pur di non pensare alla serata pessima che si faceva sempre più vicina.

" Non trasformarmi in un claun, ti prego" risposi e si mise a ridere.

" Ti fidi di me?" chiese prendendo una delle sue palette di ombretti.

" Non quando hai una di quelle in mano" risposi indicando gli ombretti e scosse la testa.

" Ora sta zitta e lasciami fare" replicò lei e iniziò a passarmi un pennello per tutta la faccia.

Dopo dieci minuti, le mie labbra erano rosse e un ombretto argentato mi colorava le palpebre.

" Manca solo l'abito" disse Lydia guardando la sua opera. Malia sorrise e io mi alzai prendendo l'abito rosso che Klaus mi aveva donato.

Mi diressi verso il bagno e chiusi la porta. Tolsi la maglietta nera e i leggins e infilai l'abito rosso che mi fasciò perfettamente i fianchi.
Mi guardai allo specchio: il trucco era magnifico così come i boccoli che mi aveva fatto Lydia con la piastra. Il vestito era stupendo e per un momento pensai a come avesse reagito lui nel vedermi così. Lo immaginai con la camicia bianca, la giacca e i pantaloni neri, e il papillon.

" Partetica" sbuffai guardandomi allo specchio. Tolsi quelle immagini dalla mia mente e uscii da quella piccola stanza.

" Mio dio Baby, sei stupenda!" disse Lydia guardandomi a bocca aperta. Teneva in mano ancora il rossetto che aveva usato poco fa sulle mie labbra.

Green Eyes // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora