CAPITOLO 12

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" Buongiorno" disse sorridendo con voce rauca.

" Giorno" risposi. Gli spostai alcuni capelli che gli erano caduti sulla fronte e sorrise chiudendo di nuovo gli occhi. Era bellissimo.

" Che ore sono? " chiese stiracchiandosi.

" Le 7 e 15 " e sbuffò. Mi alzai dal letto e presi i vestiti dall'armadio.

" Io faccio la doccia tu alzati. Tra poco dobbiamo andare a scuola " dissi prima di chiudermi in bagno. Feci la doccia e uscì.

" Vai a piedi? " chiese mentre scendevamo le scale.

" Si " annuì.

" Se vuoi ti do un passaggio "

Annuii sorridendo e lui fece lo stesso mentre uscivamo di casa e chiusi a chiave la porta.

" Prima passiamo da casa mia, devo cambiarmi " disse mentre si sedeva sul sedile dell'auto.

" Va bene " risposi e accese la macchina.

Casa sua non era molto distante dalla scuola.
Gli esterni erano dipinti di bianco con dei dettagli in legno. All'interno era ben arredata ma un po disordinata. Sul divano c'era una felpa, sulla ringhiera della scala c'erano  due magliette. C'erano dei libri accatastati sul comodino di fianco al divano.
Mi sedetti spostando le felpe e lo aspetto mentre si cambia.

" Possiamo andare " disse mentre scendeva le scale, mi alzai e lo raggiunsi. Indossava dei jeans, sotto la giacca di jeans nera si vedeva la felpa grigia. Si passò una mano tra capelli per pettinarli.
Annuii e dopo poco arrivammo a scuola.

" Ma che fine avevate fatto? " chiese Lydia appena li raggiungemmo in corridoio. Eravamo in ritardo di dieci minuti e tra poco iniziavano le lezioni.

" E poi perché siete insieme? " chiese Stiles confuso e alzai le spalle.

" Mi ha offerto un passaggio " risposi e presi, dal mio armadietto, il libro di economia.

" Già tanto se riesci a stargli vicino, immaginiamo nella stessa auto "commentò Scott e sorrisi.

" Si, infatti siamo stati in silenzio per tutto il tempo " rispose Theo e annuii.

" Altrimenti non sarebbe qui a raccontarlo " aggiunsi chiudendo l'armadietto. Theo scosse la testa mentre gli altri sorridevano.

" Vado in classe. Ci vediamo a pranzo " dissi e mi incamminai nel corridoio.

" Buongiorno ritardataria " mi salutò Liam appena mi sedetti accanto a lui.

" Buongiorno rompi palle. Come va stamattina? " chiesi e alzò le spalle.

" Bene. Ti ricordi di quella ragazza che ho incontrato. Hayden " diase e annuii.

" L'ho invitata ad uscire " aggiunse e sulla mia faccia si dipinae un'espressione sorpresa.

" Dove l'hai preso il coraggio per chiedergli di uscire piccolo Beta? "chiesi e sentendo quel nomignolo alzò gli occhi al cielo.

" Il coraggio c'è l'ho sempre avuto " rispose e aprì il libro.

" Beh quello lo so, ma con le ragazze diventi scemo quando ti parlano "ammisi e mi diede una gomitata.

Ricordo ancora la figuraccia che aveva fatto con una ragazza bionda l'anno scorso. Lei le aveva chiesto il nome dopo essersi complimentata con lui dicendo che giocava bene a Lacrosse
" Si chiama Liam " avevo risposto io perché lui era rimasto immobile a sorriderle come un' ebete.

" Non rompere " sbuffò sorrisi.

" Va bene. Dove la porti? "

" Non lo so, magari al cinema " rispose e annuii.

Green Eyes // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora