CAPITOLO 1

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Sentii un rumore insopportabile, senza aprire gli occhi cercai il pulsante sulla sveglia per spegnere quell'odioso allarme, trovai il tasto e lo premetti ma il suono continuava.

Aprii gli occhi e sedendomi sul letto cercai di prendere conoscenza, mi guardai intorno per capire da dove provenisse il suono e il mio sguardo cadde sul telefono che era sulla scrivania, il display lampeggiava e solo all'ora capì che il suono non era quello della sveglia ma veniva dal cellulare.

Sbuffai e mi alzai dal letto contro voglia, presi in mano il cellulare e vidi il nome di Lydia.

" Baby si può sapere che fine hai fatto! " per quanto urlava ero stata costretta ad allontanare il cellulare dall'orecchio.

" Lydia calmati, che c'è? " chiesi e subito dopo sbadigliai.

" Davvero? È il primo giorno di scuola, sono le otto meno un quarto e tu ti sei appena svegliata " rispose lei, guardai la sveglia che segnava le 7:45.

" Cazzo! Ci vediamo dopo " dissi e riattaccai al volo correndo nella doccia. Mi lavai velocemente e andai verso l'armadio avvolta solo da un accappatoio. Presi un intimo nero, un paio di jeans a vita alta neri e una maglietta corta della Nike.
Mi cambiai, misi le mie amate Vans, presi il cellulare mettendolo nella tasca anteriore dei jeans e afferrai il mio zaino correndo fuori casa. Chiusi a chiave la porta e mi diressi verso il bosco, iniziai a correre e dopo cinque minuti mi trovavo davanti scuola. Passai una mano tra i capelli spettinati con la speranza di sistemarli e mi diressi  verso  i parcheggi cercando con lo sguardo la mia biondo-fragola preferita.

La trovai accanto a una CJ5 blu, la Jeep di Stiles. Sospirai e mi avvicinai a loro, appena la ragazza mi vide incrociò le braccia sotto il seno e mi guardò con un'espressione furiosa.

Ora ti ucciderà lo sai vero?

Si lo so.

Bene, tieniti pronta perché morirai tra tre, due, uno ...

" Finalmente!" disse appena arrivai davanti a lei.

" Scusa, non ho sentito la sveglia "

Salutai Stiles con un cenno di capo e mi sorrise.

" Baby i tuoi occhi stanno brillando " disse subito dopo il ragazzo e abbassai lo sguardo all'istante. Li chiusi per un momento e quando li riaprii setii che tornavano al loro colore naturale, un bellissimo marrone.

Bellissimo? Odi i tuoi occhi.

Sta zitta, ne sono consapevole. Non serve che anche la mia coscienza mi ricordi che odio il colore dei miei occhi. E poi ero ironica.

" Scott e Malia che fine hanno fatto? " chiesi guardando Lydia.

" Li stiamo aspettando, oggi siete tutti in ritardo " sbuffò dando un'occhiata all'ora sul cellulare.

" Sono laggiù " disse Stiles indicando i due.
Scott parcheggiò la sua moto e Malia si tolse il casco scuotendo i capelli, un pò come nei film.

Ci raggiunsero e come aveva fatto con me, Lydia si lamentò per il fatto che il primo giorno dell'ultimo anno non puoi arrivare in ritardo.

Sì, loro erano dell'ultimo anno, io del penultimo.

" Allora entriamo? " chiese Scott.

Sentimmo la campanella suonare e ci avviammo verso l'entrata.

Sono arrivata tre anni fa, mi ero trasferita da New York. Bel cambiamento eh?

Potrete chiedervi: eri in una delle città più belle di tutto il mondo, 'la grande mela' , e ora sei qui in una cittadina della California. Chi te l'ha fatto fare?

Green Eyes // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora