CAPITOLO 20

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Un nuovo coinquilino




“ Come va piccolo Beta? ” chiesi sedendomi accanto a lui.

“ Non ho studiato ” sbuffò aprendo il libro di economia.

“ Ma ti ho passato i miei appunti ” dissi guardandolo e annuì.

“ Si ma ieri, i miei non c'erano e Hayden è venuta a casa mia ”

Finalmente anche Liam ha una vita sessuale!

Ma... boh mi arrendo.

Ehehehhe.

“ Ahh, ho capito tutto ” risposi sorridendogli.

“ Spero solo che il coach non mi interroghi ” disse e in quel momento il Bobby Finstok entrò in classe.

“ Dopo aver parlato della partita che si terrà la prossima settimana, è ora di interrogare ” disse mezz'ora dopo.
Lesse i nomi sul registro e si soffermò a guardarne uno.

“ Dumbar, vuoi iniziare tu? ” chiese e alzò lo sguardo verso Liam.

Dunbar non DuMbar.

“ Fantastico ” sussurrò.

“ Hai detto qualcosa? ” chiese e Liam scosse la testa.

“ D'accordo, allora inizia a parlarmi dei metodi contabili ” disse il coach.

“ Hai fatto alcuni errori ma vedo che studiare con la signorina Sancler sta dando ottimi risultati ” disse sorridendomi.

Ma era così tanto difficile pronunciare il mio cognome!

SINCLER NON SANCLER.

“ Grinberg la prossima volta interrogo te ” disse, tornando serio, al ragazzo in ultima fila mentre sentivamo il suono della campanella.

“ Grazie per avermi suggerito ” disse Liam appena uscimmo dall'aula.

“ Non è stato difficile ” risposi alzando le spalle e mi sorrise. Arrivammo nell'aula di chimica e ci sedemmo ai nostri soliti posti.


“ Perché devi prendere le tue cose? ” chiese Scott.

Eravamo arrivati a casa sua da poco, ci aveva dato un passaggio Malia.

“ Vado a stare da Baby. Aveva una camera in più e si annoiava a stare da sola ” rispose e l'Alfa annuii.

“ Ti serve una mano? ” chiesi ad Isaac che stava salendo le scale.

“ No tranquilla ”

“ Baby, come stai? ” chiese Melissa spuntando dalla cucina.

“ Bene grazie. Tu? ” risposi sorridendo

" Bene" e si voltò verso il figlio.

“ Il mio turno finisce alle 2:00. Non aspettarmi sveglio ” disse prendendo le chiavi dal tavolo. Scott annuì e lei ci salutò uscendo di casa.

“ Non si ferma un minuto ” dissi voltandomi verso Scott che annuì.

“ Fa degli orari assurdi ” sbuffò e poco dopo percepii un odore pungente che si faceva sempre più forte. Sembrava ansia mista a paranoia.

Mi voltai verso Scott e vidi che anche lui aveva sentito lo stesso odore.
La porta si aprì ed entrò Stiles di fretta con in mano un foglio. Tieneva una biro in bocca e la matita dietro l'orecchio.

“ Scott devi aiutarmi ” disse all'amico.

Ecco di chi era l'odore.

“ Stiles va tutto bene? ” chiesi e annuì.

“ Sto studiando per l'esame di biologia e sto per impazzire ” disse tutta ad un fiato.

“ Quanti caffè hai bevuto? ” chiese Scott sorridendo.

“ Molti ” rispose Stiles grattandosi la testa.

“ Non ti aiutava Lydia? ” chieee Scott e Stiles si sedè sul tavolo esaminando i fogli che aveva in mano.

“ Si ma doveva accompagnare la madre in centro ” rispose e l'amico annuì.

“ Possiamo andare ” disse Isaac scendendo le scale. Tieneva per mano due borsoni e in spalla aveva lo zaino nero che usava per la scuola.

“ Ti aiuto ” dissi raggiungendolo e gli presi un borsone.

“ Grazie per avermi ospitato ” disse a Scott che gli sorrideva.

“ Quando vuoi ” rispose l'Alfa dandogli un abbraccio.

“ Ciao Stiles ” disse Isaac ma il moro non lo guardava nemmeno e scriveva qualcosa su uno dei fogli.

“ Ciao ” rispose distratto. Sorrisi a Scott e uscimmo di casa.

“ Vai nello sgabuzzino e prendi l'aspirapolvere, io tolgo gli scatoloni ” dissi entrando nella sua camera e mi annuì.

Ne presi due e li appoggiai in corridoio, lo stesso feci con gli altri due che erano sulla scrivania.
Stavo per prendere l'ultimo scatolone quando vidi al suo interno una foto.
Mi sedetti in ginocchio e la presi in mano, soffiai per togliere la polvere e un sorriso mi nacque spontaneo.
La foto rappresentava i miei genitori: mio padre indossava uno smoking nero mentre il corpo di mia madre era fasciato da uno stupendo abito bianco con dei tratti in pizzo. Sorridevano verso l'obbiettivo mentre dei coriandoli cadevano dietro di loro.

“ Chi sono? ” chiese Isaac alle mie spalle.

“ Mia madre e mio padre. È la foto di quando si sono sposati ” risposi sorridendo e si inginocchiò accanto a me.

“ Assomigli molto a tuo padre ” disse osservandoli, annuii e restaio ancora qualche secondo a guardarli. Feci un sospiro e la rimisi nello scatolone.

Aveva ragione, i capelli castani e gli occhi marroni li avevo presi da mia madre, ma sembravo la copia al femminile di mio padre.

“ L'aspirapolvere? ” chiesi voltandomi verso di lui.

“ Eccola qui ” rispose indicandola, gli sorrisi e portai lo scatolone insieme agli altri.

“ Inizia a spolverare le mensole e tutto il resto ” dissi passandogli uno straccio annuì e andò verso la libreria. Presi l'aspirapolvere e iniziai a pulire il pavimento.

“ Ci abbiamo messo tre ore ma ne è valsa la pena ” dissi guardando la camera che avevamo appena finito di sistemare.

“ Devo solo mettere i vestiti nell'armadio e poi sarà completa ” rispose sorridendo e annuii.

“ Intanto preparo qualcosa da mangiare ” risposi e mi sorrise.


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Green Eyes // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora