Il dolore per la perdita del quinto componente del gruppo, è grande. L'amarezza per non essere riusciti comunque, a tornare negli Stati Uniti, è molta.
Tuttavia, i ragazzi arrivano in aereo ,finalmente.
Edward Word ,il pilota scelto da don Morfeo per il volo, è lì, in tutto questo tempo ha alloggiato nell'aereo ,lussuoso al massimo, sopratutto nella parte interna. È quindi pronto a pilotare.
Il gruppo invece si ferma, i ragazzi prendono il corpo di Andrea Vitale, e seppelliscono. Ancora un corpo seppellito, la morte numero cinque dei dodici iniziali.
Dopo il mini funerale concesso al defunto Andrea Vitale ,seppellito vicino l'aereo ,sotto terra, i restanti sette salgono a bordo dell'aereo , e partono per Atlantic City, abbandonando quella Sicilia, quel Castelbuono ,che non ha garantito pace e ragionamenti per risolvere il tutto, ma solo morti e spargimenti di sangue. Dopo tutto questo ,la riconciliazione dei ragazzi ,che nel viaggio hanno avuto dei piccoli scontri ,hanno avuto il loro epilogo.
Tutti ,ma proprio tutti ,in aereo, sono silenziosi. Lo sguardo vagante e raramente incrociabile, è l'unico modo di pensare e sfuggire ad un dialogo che trarrebbe solo malinconia per quello che è stato ,ma che poteva essere meglio di così. Un epilogo assolutamente inaspettato, completamente amaro nell'animo del gruppo, dei ragazzi che pur essendo killer e ,generalmente criminali, hanno comunque un animo vario e vasto, ricolmo di sentimenti,positivi e negativi.
Il silenzio termina ,quando si sente l'atterraggio.
I ragazzi sono ritornati lì,ad Atlantic City ,la città delle mille possibilità. Possibilità che i ragazzi del gruppo ,soprattutto i tre infiltrati Nando, Albert ,e George, sono intenzionati a non perdere,assolutamente.
Il gruppo fa ritorno quindi ,alla grande villa del boss Joseph Morfeo. È questo il momento della verità, il momento nella quale ognuno di loro ,deve cercare di non vacillare, ma soprattuto ,di essere freddo ,davanti ad un boss ghiacciato. I ragazzi arrivano dunque in stanza ,da don Morfeo, seduto sulla sua ormai iconica poltrona, rivolto verso l'esterno ,ammirando il panorama. I ragazzi ,hanno veramente molto da raccontare, sia in positivo, che in negativo. Giustappunto ,il primo a parlare ,è proprio lui ,Nando, il ragazzo ,l'unico, ingessato:-"Boss" ,cercando di farlo girare. Il boss allora subito:-"Boss? È la prima volta che mi chiami così Nando, chi succidiu?"
Joseph ha quindi capito subito, prontamente, che qualcosa non va.
Ma con la stessa velocità con cui l'ha capito, lo viene anche a sapere ,grazie ai pochissimi giri di parole ,di Joseph Briatta:-"Joseph ,ti dobbiamo dire delle cose"
Don Morfeo quindi ,incuriosito, si gira. Subito si accorge che ci sono molte assenze:-"Dove sono gli altr? Dov'è mio figlio?" ,con una calma sorprendente e a braccia conserte ,seduto sempre lì,dinanzi al tavolo ,sulla poltrona, anche se è visibile a chilometri di distanza ,la tensione palpabile,presente nel suo corpo.
I ragazzi sono ovviamente sudati ,hanno tutti il massimo timore che possa accadere qualcosa di irreparabile.
Perciò ,a rispondere è uno dei più giovani ,Vito Buccieri :-"Don Morfeo, mi dispiace dirle che sono morti, ne sono morti cinque don Morfè" e piange ,non riesce a trattenere le lacrime che irriverenti ma puntuali ,scorrono con tutta onestà,sul viso del diciannovenne, impotente di fronte al dolore che può provare un essere umano, unito in questo caso ,alla paura ,al timore di un possibile attacco di Morfeo.
Don Joseph Morfeo ,uomo dai mille sentimenti ,che possono variare, uomo con tanti anni di esperienza ,tanti anni di vita vissuta fino ai limiti per diventare ciò che è diventato. Una vita piena di situazioni, belle e brutte, ma che lui ha saputo,e sa ,trattare con un'estrema maneggevolezza, ma anche un incredibile senso di vuoto ,che solo lui sa provare ,quell'incredibile senso di vuoto ,passeggero nella sua anima ,accade solo in un momento :quando ammazza qualcuno. Ed è questa l'occasione giusta ,quel senso di vuoto si sente ,ahimé,anche stavolta ,complice la crudeltà e la spietatezza che ci mette in ogni suo comando ,o cattiveria diretta.
Si alza dalla poltrona ,prende la pistola poggiata sul tavolo ,e spara Vito Buccieri ,nel cuore ,diretto ,preciso ,infallibile.
Vito Buccieri cade a terra, è morto, così, d'improvviso, è terminata incredibilmente la sua vita, diciannove anni.
Ma non è finita qua :don Morfeo non si è ancora saziato ,o perlomeno,non ha ancora saziato la vena nera ,quella avvelenata ,che avvolge il suo cervello nel momento in cui sta per sparare , e nello stesso momento in cui preme il grilletto definitivamente.
Il grilletto lo preme ancora, questa volta nel cervello di
Joseph Briatta, che cade inevitabilmente a terra ,dopo la caduta a tutto peso sulle ginocchia.
I pianti sono aumentati, trattenutissimi dai ragazzi restanti ,ma non il tremolio ,il senso di paura che avvolge i loro corpi ,il senso di freddo che gli attanaglia, la paura che don Morfeo possa improvvisamente decidere di ammazzarlo, puntare ,e sparare.
Joseph non si ferma :come un vero killer professionista,crudele,senza pietà per niente e nessuno ,un cuore ormai affondato nel disprezzo ,nella diffidenza,nell'odio verso tutti, e quindi nella sola ed esclusiva voglia di avere la gloria eterna ,usufruisce ancora dell'arma impugnata nella mano destra, per colpire ancora una volta il grilletto.
Questa volta l'arma da fuoco è direzionata verso Gaetano "Tanuzzu" Inglese , che pur essendo ormai un veterano del ruolo ,chiede ,implora ,in ginocchio dal boss , baciandoli adirittura le scarpe, e leccandole, di risparmiarlo:-" Ti prego Joseph ,non farlo, ti prego", continuando ad implorare e a piangere lacrime sostanziose e amarissime.
Il boss però, come risposta,dice :-"Ci dovevi pinsari apprima ri far moriri miu figghiu ,oltre chi tutti navutri, e ùora alzati pezzo ri mmedda, uomo senza onore". Tanuzzu non accenna a volersi alzare, Morfeo quindi,inevitabilmente,alza la gamba destra ,calciando in pieno la faccia appoggiata alla scarpa ,di Tanuzzu che di conseguenza, sempre trovandosi a terra ,sbatte dietro, vicino la porta chiusa della stanza.
Trovandosi lì quindi ,continuando con :-"No perfavore,nun vogghiu moririi!!". Dopo questo grido straziante di Inglese ,lo spietato don Morfeo ,spara anche lui, senza alcun tipo di ripensamento, di rimorso.
L'incubo dei ragazzi si è quindi materializzato nel suo massimo livello di crudeltà, di oscurità, di piena cattiveria.
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Welcome To Little Italy
General FictionLa storia di un ragazzo che nonostante le difficoltà familiari ed economiche ,ha un obbiettivo: farsi un nome all'interno della criminalità organizzata italo americana,partendo dalla Little Italy di New York. La storia pur essendo incentrata sul pro...