<<Ragazzi è tutto ok là?>> domanda Kyle urlando da dentro casa.
<<Si! Arrivo adesso>> lo informo per evitare che venga qui.
<<Emh, mi sa che devo andare>> mormoro ancora sorpresa da tutto questo.
Mi ha colta di sprovvista e solo ora mi rendo conto della cazzata che abbiamo fatto.
Insomma ora che si fa? Torniamo ad ignorarci? O magicamente iniziamo a frequentarci?.<<Bene>> scioglie la presa per poi uscire dall'acqua.
Mi sa che torneremo a ignorarci.
<<Dove vai?>> chiedo uscendo anche io dalla piscina.
<<Esco con amici, dillo anche a Diana>> dice iniziando a vestirsi senza nemmeno asciugarsi.
Si prenderà di sicuro un'influenza essendo ormai Ottobre, ma non gli dico niente: d'altronde a me che importa?.
<<Ok>>annuisco rimanendo ferma a guardarlo.
E ora come ci dobbiamo salutare? Non sembra molto intenzionato a parlare, forse è meglio se lascio stare.
<<Io vado dentro, ciao>>dico e senza aspettare una risposta mi volto e me ne vado.
Sento che questo bacio sarà la nostra rovina e spesso i miei presentimenti hanno ragione.
Speriamo bene.******
<<Grazie Vi, è stata una giornata splendida>> mi abbraccia.
<<Di niente, è stato un piacere. Domani passo a prenderti dopo lavoro per andare a un pub, che ne dici?>>propongo mentre ci incamminiamo verso la macchina di Kyle.
A quanto pare il signorino Dylan è troppo impegnato a scopare con chissà chi per venire qui e riprendere sua sorella.
Che fratello di merda.
<<Certo per me va bene, le bambine le lasciamo con i ragazzi>>.
<<Hey, stronze vi ho sentito. Dove avete intenzione di andare senza noi uomini?>> si intromette Kyle.
<<All'altra parte del mondo se possibile>> ridacchio.
Non è poi così una cattiva idea eh.
<<Andiamo in un pub e no, tu non vieni con noi. Devi badare alle bambine insieme a Dylan>> risponde Diana.
Già mi immagino il casino che faranno insieme, sempre se Dylan accetterà.
Ma non credo abbia molta possibilità di rifiutare conoscendo sua sorella.<<Che palle, Dylan mi fa paura, è sempre così silenzioso e non capisco se è perché è introverso o perché sta pianificando un omicidio>> si lamenta.
<<Addirittura?>> ridacchia Diana <<È solo introverso tranquillo e comunque pensavo fossi più coraggioso, invece sei un cagasotto>> lo prende in giro.
<<Che ti aspetti da uno che ha paura dei gatti>> aggiungo io.
<<Brutta stronza non è vero che sono un cagasotto e i gatti non mi fanno paura, mi fa solo impressione il loro sguardo e la coda pelosa. Blah>> fa una faccia disgustata.
<<È la stessa cosa stupido>> gli do uno schiaffetto in testa.
<<Comunque ragazzi io devo andare, ci vediamo domani >> annuncia Diana.
<<Certo, Kyle torni qua dopo?>>.
<<No oggi dormo a casa, la mamma ha il turno tra un po' quindi devo badare a Susan>> sbuffa.
<<Ok, allora a domani ragazzi>> li saluto.
<<Dai Sophia andiamo!>> urla Diana e Sophia brava quale è corre subito da lei.
<<Ciao Eve>> si salutano con un abbraccio.
<<Ciao Zia Olly>> mi abbraccia.<<Ciao piccola>> sorrido ricambiando e quando ci stacchiamo corre nella macchina di Kyle raggiungendo sua madre.
<<Dai entriamo dentro che fa freddo>> dico a Eve prendendola in braccio.
Cammino fino al salotto dove la poso sul divano.
<<Guardiamo un film amore?>> le chiedo e lei annuisce.
Afferro il telecomando e mi sdraio vicino a lei coprendoci con la coperta blu di papà.
<<Mamma>> mi chiama.
<<Dimmi amore>>.
<<Voglio avere una sorella come Sophia!>> mi salta in braccio e mi fa il labbruccio.
Meglio di no amore.
<<Non posso decidere io tesoro, sai che è la cicogna che porta i bambini>> rispondo.
<<Ma uffa! Non glielo puoi chiedere tu?>> domanda curiosa.
Magari fosse così semplice avere dei bambini: niente pancione per nove mesi, niente dolore parto e non servirebbe un donatore di sperma.
Aah sarebbe un sogno.<<No amore, è lei che decide se e quando>>.
<<Che palle>> sbuffa.
<<Hey! Quella parola non si dice, chi te l'ha insegnata?>> la rimprovero.
<<Zio Dylan la dice sempre quando qualcosa va storto, quando gli ho chiesto che voleva dire mi ha detto che vuol dire "noia">> spiega.
Oddio, ma si può essere così stronzi?.
Scommetto che l'ha fatto apposta per farmi incazzare.<<Zio Dylan è un piccolo bugiardo, anzi grande, e tu non dire più quella parola>> le punto il dito contro.
<<E cosa vuol dire?>> domanda curiosa.
Questo lato curioso la preso da me: sono sempre stata una gran curiosona fin da piccola così tanto da gossippare con le vecchiette del paesino della nonna.
<<È una parola brutta e solo i grandi la possono dire>> cerco di dare una spiegazione adatta a una bambina di quattro anni.
Non voglio traumatizzarla spiegandole cosa sono i testicoli, arrivando poi a spiegarle anche cosa è il pene: è ancora piccola per questo.
<<E perché solo i grandi la possono dire?>> incrocia le braccia sotto il petto e inarca le sopracciglia.
<<Perché il significato di quella parola la devono sapere solo i grandi >>.
<<Si ma perché? Non è giusto dire le bugie ai piccoli>>ribatte.
<<Amore da grande capirai, ora possiamo guardare il film?>> cambio discorso.
<<Uff>> sbuffa scendendo dalle mie gambe <<Va bene, ma scelgo io>> mi ruba il telecomando.
<<Hey furbacchiona>> le pizzico il naso facendola ridere.
Quanto vorrei che non diventassi mai grande.
*****
Angolo autrice:
Scusate se ieri non ho aggiornato, ma oggi rimedierò con una sorpresa che vi piacerà molto:).
Bye<3.
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The proof of our love
ChickLitBella, indipendente e forte. Ecco i tre aggettivi perfetti per descrive Olivia White, una ormai donna, bellissima e coraggiosa, rimasta incinta a soli sedici anni. Quando ha scoperto di aspettare un bambino da un, quasi, sconosciuto, nonchè compagno...