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Dylan's pov

Dopo una buona mezz'ora in cui aspetto come un coglione appoggiato alla macchina, decido di allungare la mano dentro la finestra e clacsonare.

Non capisco perché ci mette così tanto, l'ho avvertita letteralmente tre ore fa, cosa ha fatto per tutto questo tempo?.

Non ci penso molto visto che nello stesso momento la porta si apre, ma al posto di vedere Olly, esce una piccola Eve che mi corre incontro.

<<Zio Dylan!>> mi salta in braccio.

<<Ciao piccoletta>> l'abbraccio.

In questi ultimi mesi abbiamo creato un buon rapporto, cosa al quanto sorprendente visto che l'unica bambina sulla terra che ho mai sopportato è Sophia.

<<Sei venuto a prendere la mamma vero? Si sta ancora truccando, mi ha detto di intrattenerti>> mi racconta per poi interrompersi e tapparsi la bocca, <<Ops, questo non dovevo dirlo. Ti prego non dirgli che te l'ho detto, mi rimproverà>> mi prega.

<<Tranquilla, sarà un nostro segreto>> ridacchio baciandole la fronte.

<<Grazie, sei il migliore>> mi guarda con i suoi occhietti tremendamente dolci.

È strano, ma spesso mi capita di pensare a quanto Eve assomigli al me da bambino, soprattutto gli occhi.

<<Ehi, io sono la migliore non lui>> esclama una voca, la sua voce.

Alzo lo sguardo pronto a ribattere e stuzzicarla come sempre, ma alla vista delle sua bellezza mi blocco.
Porca puttana.

Olivia è sempre bella, ma cazzo quel vestito celeste le calza a pennello, così come i capelli sciolti lasciati ricci naturali.
Mi sono sempre piaciuti i suoi ricci.

È davvero splendida sta sera e probabilmente lo sa già visto il suo sorriso soddisfatto della mia reazione.

<<Mamma sei bellissima, sembri come Cenerentola>> si complimenta Eve.

Beh, se dovessi collegare Olivia a una principessa di sicuro non sceglierei Cenerentola, o almeno non per il carattare.
Facciamo che è più Merida: bella, intelligente e forte.

<<Grazie amore, ora però entra dentro che fa freddo>> si china dandole due baci in guancia.

<<Va bene, ciao zio Dylan! Fate i bravi>> si raccomanda per poi rientrare a casa.

In tutto questo io sono ancora fermo a guardare la madre; forse dovrei dire qualcosa.

<<Ti ho detto che ti volevo fuori casa, non ancora dentro a prepararti>> rompo il silenzio mentre lei si avvicina.

<<Non mi stavo preparando, stavo chiacchierando con mamma>> mente.

Se non avessi promesso a Eve di stare zitto, l'avrei sputtanata. Ma non dico niente lasciandole credere che la credo.

<<Comunque stai bene>> cambio discorso e la prendo dai fianchi dimezzando la distanza fra i nostri corpi.

Quando sto con lei ho sempre bisogno di un contatto fisico.

<<Grazie>> risponde, stranamente, senza il suo solito tono altezzoso.

Caratteristica che ho sempre odiato, ma che adoro in lei.

Le afferro le guance e unisco le nostre bocche in un semplice bacio.
Per adesso dobbiamo accontentarci, già siamo in ritardo.

<<Oh Dylan che mi bacia in pubblico, facciano progressi>> mi prende in giro.

<<Oh Olivia che fa le sue solite battute del cazzo, non facciamo progressi>> ribatto.

<<Ha ha, divertente>> alza gli al cielo.

<<Come sempre>> le faccio l'occhiolino.
<<Dai adesso andiamo>> aggiungo prendendola per mano e dirigendoci in macchina.

*****

<<Non ci credo, allora è vero che la stronsaggine ce l'hai proprio nel sangue>> ride facendo voltare alcune persone verso di noi.

<<Fa piano scema, e avevo dieci anni. Che ti aspettavi?>> la riprendo.

Le ho raccontato di quando a dieci anni scoprì che Babbo Natale non esisteva e quindi, ferito, sono andato a dirlo a mia sorella di otto anni.
Inutile dire che ha pianto per mesi, facendomi sentire in colpa e quindi per farmi perdonare mi sono travestito da Babbo Natale e sono saltato giù dal camino per farle una sorpresa.

Cosa ho ottenuto? Lei che piange di più perché mi ero rotto la gamba per colpa sua.

<<Scusa ma non ce l'ha faccio, che coglione che eri>> continua a ridere.

Cerco di fare l'incazzato, ma l'unica cosa che faccio è sorridere: la sua risata è troppo contagiosa per non farmi effetto.

<<Dai zitta o non ti racconto più niente>> la rimprovero pestandole poi il piede.

<<Antipatico>> borbotta.

<<Ti sento, e comunque è ora di andare>> mi alzo.

<<Oh di già?>> si rattrista alzandosi anche lei.

Allora ti piace la mia compagnia piccola Olly eh?.

<<Non a casa, prima devo portarti in quel posto che ti avevo detto>> la informo facendola sorridere.

Quel dannato sorriso.

<<Ok. Oh aspetta, facciamo a metà>> mi ferma quando sto per poggiare i soldi sul tavolo.

<<No, ti ho invitato io e pago io>> ribatto, <<E non provare a ribattere, io ti ho invitato e io decido>>la fermo prima che apra bocca.

Sbuffa mettendo il broncio, e mi precede uscendo.
Almeno ho la vista del suo bel culo.

<<Lo so che mi stai guardando il culo Diaz>> borbotta una volta arrivati in macchina.

Ma come cazzo ha fatto? Era letteralmente girata.

<<L'ho intuito>> aggiunge come se mi avesse letto nel pensiero.

<<Non ti stavo guardando il culo, controllavo se fossi sporca>> mento dandole un bacio sulla punta del naso, con l'intento di addolcirla.

E per fortuna ci riesco, visto che torna a sorridere e a fare le sue domande infinite.

<<E dov'è il posto in cui andiamo? >> domanda curiosa.

<<Non te lo dico>>.

<<Ma dai,come faccio a sapere se vuoi rubarmi o vendermi al mercato nero?>> ribatte.

Io ci rinuncio.

<<Non lo farò, ora sali in macchina e non fare storie>> le apro la portiera.

Sbuffa come una bambina, ma non aggiunge altro e obbedisce.

Non so se portarla lì è una buona idea, ma se proprio devo condividere quel posto con qualcuno allora lo farò con lei.

*****

Angolo autrice:

Come promesso, oggi doppio aggiornamento.
Spero che vi piaccia, domani ci sarà la pt.2 del pov di Dylan😊.

The proof of our loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora