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Dylan's pov

Muovo le mani impacciato cercando di creare qualcosa di decente, ovvero una mela, ma per sbaglio pigio troppo verso una parte e finisco per rovinare tutto rovesciando, tra l'altro, un po' di argilla per terra.
Perfetto, ora Diana e mamma mi uccidono.

<<Papà cos'è quello?>> mi chiede la vocina divertita di mia figlia.

"mia figlia".
Ne è passato di tempo da quando ho cominciato a chiamarla in questo modo, eppure ancora oggi il mio cuore fa una capriola ogni volta che succede.

<<È una mela>> rispondo guardando quest'ultima. Inclino la testa un po' a destra e osservo il mio lavoro. Beh non sembra proprio una mela, <<È giusto un po' storta>> aggiungo e lei scoppia a ridere.

<<Che hai da ridere ?Stai per caso insinuando che è brutta?>>le punto il dito, sporco d'argilla, contro.

In risposta scuote la testa, senza però smettere di sorridere. È bellissima e anche se quel sorriso è dato al mio lavoro di merda, sorrido anche io.

<<Ma che è questa merdata?>> commenta mio padre. Si capisce che la delicatezza non è di famiglia.

<<Papà non dire queste parole davanti alle bambine>>lo rimprovero.

<<Vi ho portati qui per fare delle sculture, non cacchine>> mi ignora e sposta lo sguardo sul tavolino dove le bambine svolgono il loro lavoro <<Persino tua figlia ha fatto un lavoro meglio di te e ti ricordo che lei ha quattro anni>> aggiunge.

Sbuffo come un bambino offeso e alzo gli occhi al cielo.
Oggi ci ha proposto di andare in garage e fare un'attività insieme, sia per passare il tempo con me, sia per conoscere meglio sua nipote.
Siamo solo noi due e le bimbe, mentre le donne stanno sopra a chiacchierare o almeno suppongo.

Mi ricordo quando da piccolo, durante il tempo libero, papà portava un po' d'argilla a casa e insieme costruivamo piccole sculture.
Inutile dire che mamma si infuriava sempre, ma poi il romanticone e leccaculo di mio padre le regalava un cuore d'argilla e lei si addolciva.

Aah l'amore, cosa non ti fa fare.
La cosa più strana è che ormai faccio parte anche io di questo branco di romanticoni leccaculo.

<<Papà è una mela, si vede benissimo>> ribatto.

<<Ma che mela, questa qui sembra la merda delle mucche>> controbatte.

<<Non è vero, Sophia diglielo tu che questa è una mela>>, punto su di lei visto che mia figlia si è alleata con suo nonno.

<<È vero, è una mela nonno. Solo che è un po' storta>> cerca di farlo ragionare, ma so che non ci crede nemmeno lei.

<<E va bene avete vinto, la mela fa schifo>> sbotto alzandomi.

<<Ora però voglio proprio vedere cosa siete riusciti a fare voi maestrini>> li sfido avvicinandomi al tavolo di papà.

<<Vieni pure figliolo, io non ho paura>> sorride furbo mentre maneggia l'argilla esperto.
Sfortunatamente per me noto che ha già creato due sculture e quella che sta facendo adesso gli sta venendo da dio, ma d'altronde sapevo perfettamente quanto fosse bravo in questo.

È sempre stato bravo con l'argilla, con il pianoforte, con la dama, con la famiglia, con gli amici e con la vita.
Peccato che quest'ultima è una vera stronza e ha deciso di rovinargli tutto.

Ma io lo so, lo so che lui ce l'ha farà.
Lui è un eroe e gli eroi vincono sempre.

<<Che c'è stronzetto?Sei troppo ammaliato dal mio lavoro da non riuscire nemmeno a parlare?>> mi risveglia dai miei pensieri pestandomi il piede.

Sorrido scuotendo la testa.
<<No papà, stavo solo pensando>> sorrido malizioso.
Mi è appena apparsa un'idea malvagia in mente.

<<E a cosa?>>inarca le sopracciglia quasi svanite a causa della chemio.

<<A questo!>> esclamo spalmandogli l'argilla in faccia facendo nascere così una lotta d'argilla.

Mi sa che ho appena firmato la nostra condanna a morte.

*******

<<Ehi andiamo a dormire?>> domanda assonnata.

<<Vai prima tu, io vado a dare il latte a Eve e torno>>la rassicuro dandole un bacio.

Annuisce e sbadigliando si dirige verso la camera.
Quando siamo tornati dal "laboratorio" eravamo tutti pieni di argilla dalla testa ai piedi e a momenti mi cacciava da casa mia.

Ho impiegato un'ora intera solo per lavarmi i capelli, ma ci siamo divertiti molto e se tornassi indietro lo rifarei altre mille volte.

Arrivo davanti alla sua stanza e senza bussare entro attento a fare piano: Sophia sta già dormendo.
Eve invece è ancora sveglia che guarda la luna attraverso la finestra.

<<Ehi piccola, ti ho portato il latte>> sussurro per non spaventarla.
Mi siedo sul suo lettino e gliel'ho porgo.

<<Grazie>> sorride bevendone un po'.

<<Sei stanca?>>.

<<Un po', ma sono felice di quello che abbiamo fatto oggi>>.

Annuisco senza aggiungere altro e continuo ad osservarla mentre beve il suo latte.
Da quando dorme qui, ogni volta che faccio la spesa, porto un mucchio di latte nella paura che finisca, tanto che la commessa mi guarda storto ogni volta che entro nel supermercato.

Come se fosse colpa mia se ho una figlia innamorata persa del latte.
Sempre meglio del latte, che di un uomo.
Mi vengono i brividi solo a pensarci.

Col cazzo che lascio avvicinare un uomo alla mia bambina.
Al massimo ai trent'anni.

<<Papà>> mi chiama facendomi trasalire.

<<Dimmi piccola>>.

<<Perché il nonno è pelato e le sopracciglia vuote?>> domanda curiosa.
Se solo sapesse...

<<Ecco emh->> cerco di trovare una scusa decente, <<Ah sì! Perché va di moda tra i vecchi>> esclamo pentendomene subito dopo.

Se mio padre scopre che gli ho dato del vecchio mi uccide.

<<E perché nonno Gab non è calvo anche lui?>>si acciglia.
Dimenticavo di avere una figlia troppo astuta.

<<Beh perché tuo nonno Gab non segue la moda>>.

<<Mmh e tu seguirai la moda quando sarai vecchio?>>.

Ridacchio scuotendo la testa, <<No no, amo troppo i miei capelli>>.

<<Anche la mamma ama i tuoi capelli>> confessa.

<<E tu come lo sai?>>.

<<Una volta ha detto "I tuoi capelli sono belli come quelli di tuo padre. Ma non dirglielo, altrimenti il suo ego crescerà più di quanto non dovrebbe">> risponde portandosi poi la mano in bocca.

<<Ops, mi sa che non dovevi dirmelo>> le faccio notare.

<<Mi sono dimenticata! Per favore non gliel'ho dire>> mi prega.

<<E va bene. Sarà un nostro segreto>> gli porgo il mignolo per fare un giuramento.
Mi sento stupido, ma contemporaneamente sono felice di avere un "segreto" con mia figlia.

<<Sarà il nostro segreto!>> sorride unendolo con il suo.

******

Angolo autrice:

Regalatemi un Frank per favore, mi va bene sia come padre che come nonno.
L'importante che sia come lui✋🏻🤤.

Eve🤝🏻spifferare tutte le cose che gli dice Olly a suo padre.
Povera Olly🙄.

Comunque sono tornata attiva tranquilli, niente più buca. O almeno spero.

A domani<3.

The proof of our loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora