Olivia's pov
Non mi sono mai sentita più a disagio di così.
Sono in questa festa, organizzata dai compagni di università di Kyle, insieme al mio ragazzo e ai miei amici.
Kyle e Sebastian conoscendo già tutti si sono allontanati con i loro amici, Diana sta parlando con un ragazzo e io e Dylan siamo seduti su un divanetto a non fare niente.
Se pensavo sarebbe stata una noia mortale, non sarei venuta.Ho proposto a Dylan di andare a ballare,ma ha rifiutato e da allora non ha detto più niente.
Da una parte lo capisco: i suoi genitori se ne sono andati da due settimane e quando, ieri, abbiamo parlato a telefono con loro, Frank non sembrava star molto bene.Ma dall'altra vorrei che si sciogliesse un po' e smettesse di pensare sempre al peggio.
Un'impresa davvero impossibile.<<Dylan che ne dici di prendere qualcosa da bere?>> propongo.
Non ricevo nessuna risposta e quando lo guardo in faccia capisco che è con la testa fra le nuvole.
Ecco cosa intendevo.<<Dylan mi hai sentito?>> domando sventolando una mano davanti alla sua faccia.
<<Eh?>> mi guarda spaesato facendomi sbuffare.
È una causa persa, mi arrendo.
<<Vado a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa anche tu?>>.
<<No>> taglia corto e torna a guardare il vuoto.
Prendo un respiro profondo e mi alzo dirigendomi nel tavolo dove c'è l'alcol.
Nel tragitto alcune persone ubriache mi vengono addosso e altre mi scambiano per altre persone facendomi innervosire.
Le feste universitarie sono davvero un incubo.Finalmente arrivo al tavolo e prendo un po' di tequila, abbastanza da non farmi ubriacare: non lo faccio da quando sono madre.
Purtroppo essere madre giovane comporta a sacrifici come questi, ma infondo ubriacarmi non è mai stato nei miei piani.
Nemmeno quando sono stata tradita.C'è chi affronta il dolore ubriacandosi e chi richiudendosi in se stesso.
Io invece ho sempre affrontato il dolore ignorandolo, solo per non farmi vedere debole dalla mia piccola Eve.
Dovevo e devo essere sempre forte per lei.Prendo il mio bicchiere di plastica e ritorno dal mio ragazzo, ma inaspettatamente trovo una ragazza seduta al mio posto.
E che ragazza.È terribilmente bella, occhi azzurri e capelli neri, guance rosse per l'alcol e sorriso perfetto.
Sta provando a conversare con lui e anche se lui sembra risponderle controvoglia la mia gelosia precede.Mi affretto a raggiungerli e quando la ragazza si accorge di me, il suo sguardo passa da dolce a infastidito.
Dovrei essere io quella infastidita.<<Questo è il mio posto>> affermo sorridendo falsamente.
Calco "mio" come se non mi riferissi solo a quello.<<Oh scusa, era libero e ho pensato di sedermi. Spero non ti dispiaccia sederti da un'altra parte>> risponde con un sorriso fintamente innocente.
<<Sì mi dispiace>> dico spiazzandola, <<Mi dispiacerebbe non sedermi vicino al mio ragazzo>> aggiungo.
Mi guarda spalancando leggermente gli occhi e passa lo sguardo da me a Dylan che nel frattempo è tornato a guardare il vuoto.
Oh prima ci parlavi con lei eh?<<I-io non lo sapevo, ma comunque stavamo parlando amichevolmente. Non ci stavo provando>> si affretta a dire alzandosi.
<<Ma io non ho mai detto che ci stavi provando>> le faccio notare sorridendo amaramente.
Si è messa nella trappola da sola.
<<S-ì volevo solo assic- senti lascia stare, io devo andare>>balbetta andandosene.
Continuo a guardala male finché non se ne va, dopodiché mi siedo nel mio posto e rivolgo le mie occhiatacce taglienti al ragazzo di fianco a me.
<<Non hai niente da dire?>> sbotto non sopportando il suo silenzio.
<<Che vuoi che ti dica?>> risponde senza distogliere lo sguardo dal muro.
<<Smettila di ignorarmi e guardami>>ordino girandogli il viso verso di me,<<Perché non gli hai detto che stavi già con un'altra?>> domando offesa.
<<Perché era appena arrivata e a malapena mi ha detto il suo nome>>.
<<Ma se stavi parlando con lei!>> alzo la voce.
<<No, mi ha chiesto qual'è il mio nome e io, da persona educata, le ho risposto. Se avesse continuato l'avrei rifiutata, non c'è bisogno che fai tutta questa scenata>> sbuffa.
<<Oh certo, io non posso dire niente se non dici alle ragazze che ci provano con te che sei fidanzato, ma tu puoi benissimo arrabbiarti se parlo con Aron>>ribatto.
È successo giusto due giorni fa: stavo aspettando che venisse a prendermi da lavoro, visto che la mia macchina si è rotta, e mentre aspettavo, Aron è venuto a chiedermi una cosa di lavoro.
Fatto sta che lui è arrivato mentre stavano parlando e durante il tragitto mi ha fatto la predica.E poi sarei io quella troppo gelosa.
<<Ti prego Olly non sono dell'umore di litigare, ne riparliamo a casa ok?>>mormora massaggiandosi le tempie.
<<Oh certo a casa>> borbotto portando il bicchiere di tequila sulle labbra.
Ho cambiato idea sul non ubriacarmi, quasi quasi lo farei.<<Ehi ragazzi, siete qui. Vi abbiamo cercato dappertutto>> esclama la voce di Sebastian alle nostre spalle.
Appena arriva vicino alla mia visuale noto che con lui c'è il suo gruppo: Kyle, Cameron, Justin e...Jasmine.
Oh ma dai! Ci mancava solo lei.
<<Allora è vero che state insieme>> commenta quest'ultima.
Ecco che comincia.<<Sì, avevi qualche dubbio?>>rispondo aggressiva.
Sono talmente arrabbiata che risponderei male a chiunque mi parli. Anche se quest'ultimo non mi ha fatto niente.<<No no>> scuote la testa e sorride, o meglio sorride al mio ragazzo.
Giuro se inizia a provarci la prendo per i capelli.
<<Che ne dite di parlare di qualcosa di più interessante?>> si intromette Sebastian saggio uomo quale è.
<<Di te magari?>> sorride maliziosa l'oca.
Adesso non sarò l'unica a definirla tale e lo sguardo accanito di Kyle mi da la conferma.
<<Molto gentile, ma a parte gli scherzi, io direi di parlare di quanto sia stato geniale Brendon a manipolare la prof per farci andare in gita in Italia. Cazzo, se non ci fosse stato lui saremmo dovuti andare in Russia. Scherziamo?In Russia?>> fa una faccia disgustata dando inizio a una lunga discussione sulla famosa gita di maggio.
Nel frattempo io mi sforzo ad ascoltare, ma tra la scarsa attenzione del mio ragazzo e le occhiate che gli rivolge quell'oca di Jasmine il mio tentativo va a puttane.
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Angolo autrice:
Olivia ti invito a bere una camomilla insieme, anche se serve più a te che a me.
Povero Dylan, appena tornerà a casa dovrà subirsi la predica, o magari succederà altro😏....E non fatevi ingannare dalla faccina mi raccomando 😉
A presto<3.
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The proof of our love
ChickLitBella, indipendente e forte. Ecco i tre aggettivi perfetti per descrive Olivia White, una ormai donna, bellissima e coraggiosa, rimasta incinta a soli sedici anni. Quando ha scoperto di aspettare un bambino da un, quasi, sconosciuto, nonchè compagno...