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<<Dove sono?>> domanda impaziente.

<<Li sto cercando, sii paziente per una volta>> sbuffo trascinandolo.

<<Sappi che sono ancora incazzato con te per aver preferito festeggiare con i tuoi colleghi invece che fare sesso con il tuo ragazzo>>mi ricorda cingendomi la vita.

<<Abbiamo tempo per il sesso, ora taci che devo concentrarmi>> rispondo passando lo sguardo su tutto il locale.

Tra la folla vedo una mano alzata che sventola salutandomi.
Oh è Sara.

<<Eccoli! Ora andiamo da loro, ci sediamo, chiacchieriamo, beviamo, balliamo e poi torniamo a casa ok bambinone?>> mi raccomando sottovoce.

<<Non sono un bambinone>> sussurra al mio orecchio dandomi un pizzicotto nel sedere.
Alla faccia dell'adulto.

<<Ehi che sexy che sei stasera>> esclama Sara abbracciandomi.

<<Grazie, anche tu>> sorrido staccandomi.

<<Salve ragazzi>> saluto i miei colleghi con un cenno.

<<Tu sei Dylan vero?>> domanda Sara porgendogli la mano.

<<Sì>>risponde con poco entusiasmo, ma quando nota il mio sguardo omicida aggiunge un sorriso cortese andandosi a sedere vicino a George e gli altri.

<<Grande amica te lo sei scelta bene>> mi fa l'occhiolino trascinandomi a tavola.
Qualcosa mi dice che è già brilla.

<<Sara quanto hai bevuto?>>.

<<Solo tre bicchieri, sono ancora lucida tranquilla>> mi rassicura.
Beh, se lo dice lei.

<<Allora Dylan da quando sei qui ad Atlanta?>> domanda George porgendogli un bicchiere di tequila.

<<Da Agosto>> risponde e questa volta sorride di suo. Bravo soldato, hai fatto la scelta giusta.

<<E prima dove stavi?>> si intromette Aron.
Non l'avevo nemmeno visto e il fatto che si sia spostato proprio davanti al mio ragazzo non è rassicurante.
Possibile che c'è sempre un problema?

<<A Portland>>.

<<Che bella Portland! Voglio andarci in vacanza>> esclama entusiasta Sara.
Sì, è decisamente ubriaca.

<<Comunque non vedo Chanel, come mai non è qui?>> domando a George per spostare l'attenzione dal mio ragazzo a me.

Ormai ho imparato a conoscerlo e se c'è una cosa che proprio odia è essere al centro dell'attenzione, specialmente con le persone che non conosce.

<<Oh purtroppo oggi ha il turno di notte in ospedale, lo ha saputo all'improvviso. Le sarebbe piaciuto venire, ma non è stato possibile>> spiega.

<<Tranquillo,la vedremo la prossima volta>>.

<<Come sta Eve invece?>>.

<<Alla grande, oggi voleva venire con noi ma non mi sembrava il caso>> dico dando un'occhiata fugace all'ambiente.

Tutto sommato non è tanto male, ma festeggeremo fino a tardi e domani ha scuola.

<<Oh Eve, la bambina senza padre>> ridacchia Aron zittendosi non appena lo fissiamo male.

<<In realtà un padre ce l'ha e come>> si intromette Dylan. Ecco, sapevo che non sarebbe stato zitto.

<<Ah giusto, mi sono dimenticato che sei tu>> ridacchia l'altro.
Che testa di cazzo.

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