Subito dopo aver chiarito, siamo uscite dalla stanza con un sorriso a trentadue denti e mano nella mano andando in cucina per fare colazione insieme agli altri.
Eravamo tutti insieme ed è stato magnifico.
Sono abituata a stare in famiglia con i miei, Kyle e la sua famiglia, ma ho sempre sentito che mancasse qualcosa, quel qualcosa che vedevo nel viso e nel comportamento di Eve.
Ovvero suo padre.Tra me e lui non c'è mai stato niente più del sesso, ma ho sempre trovato triste il fatto che non conoscesse Eve e volevo che ci fosse. Che ci fosse per lei, per noi.
Ma adesso non importa più, perché lui è qui, con noi. Non abbiamo ancora risolto del tutto noi due, ma già il fatto che ha accettato di venire a pranzo da me è un passo avanti.
<<Ehi tu>> Diana mi punta la forchetta contro <<Perché non mi hai fatto conoscere tuo padre prima? È davvero molto divertente>>.
<<Grazie figliola, questa disgraziata di mia figlia non mi presenta mai i suoi amici>> mi guarda male e poi aggiunge :<<Tranne quel disgraziato del suo amico Kyle>>.
<<Ehi, sono qui, proprio di fronte a te>> esclama offeso il diretto interessato.
<<Già, anche io sono qui papà. E non è vero che non ti faccio conoscere i miei amici, solo che non ne ho altri oltre Kyle>> mi difendo.
<<Mi sento offesa>> borbotta Diana bevendo un po' del suo vino.
<<Beh adesso ho anche te e infatti vi sto facendo conoscere>> aggiungo.
<<Bene ora parliamo di cose serie, quando arriva il dolce?>> si intromette Johanna facendoci ridere, <<Che cavolo ridete? Io ho fame>>.
<<Mamma hai appena mangiato bistecche, patate e un piatto intero di insalata>>la riprende Susan.
<<E quindi? Il dolce è necessario quando sto a casa White>> ribatte.
<<Hai ragione mamma, Abigail c'è il dolce vero?>> domanda Kyle allungando il collo verso mia madre che arriva dalla cucina con un piatto di, ovviamente, torta.
<<Ovvio, ma prima gli ospiti>> afferma guardandolo truce quando prova a rubare un po' di panna.
<<Ma io sono un'ospite!>> ribatte.
<<Vallo a dire alla camera che abbiamo aggiunto per te>> controbatte lei zittendolo.
<<Oh grazie>> le sorride Diana quando le da un pezzo di torta.
E mentre mia madre distribuisce il resto, mio padre prende parola.<<Allora Dylan, hai un lavoro?>> domanda girandosi verso di lui.
<<Oh sì, lavoro da meno di una settimana in un bar>> risponde con un sorriso di cortesia.
Ah, non ne sapevo niente.
<<Congratulazioni, che bar è? Se posso sapere ovviamente>> si intromette mia madre.
<<Certo, al "Drinks with Bobby">>.
<<È lontano da qui?>> domando decidendo di prendere parola.
<<No>> taglia corto e io annuisco un po' ferita.
Ok non mi aspettavo chissà che, ma almeno una frase decente.<<Comunque propongo di fare una partita di calcio dopo, che ne dite?>> propone Kyle che come sempre capisce il mio stato d'animo e mi viene d'aiuto.
<<Certo, non vedo l'ora>> concorda mio padre e inizia a parlare di calcio.
<<Grazie>> sussurro al mio amico che annuisce sorridendo.
Non c'è niente di più bello che poter contare su un amico.
******
Come programmato prima, un'oretta dopo pranzo tutti escono chi per giocare a calcio e chi per guardare soltanto, tranne me, che rimango intrappolata in cucina a lavare i piatti.
Si sono letteralmente offerti tutti ad aiutarmi, ma io ho rifiutato: avevo bisogno di distrarmi da lui che mi ignorava.
<<Sei passata da Merida a Cenerentola>> ridacchia una voce alle mie spalle.
Parli del diavolo e ne spuntano le corna.<<E tu dall'ignorarmi a cercarmi>> rispondo acida.
Prima ero intenzionata di fare la carina per farmi perdonare, ma ora non mi sfiora nemmeno l'idea di essere gentile.<<Dovrei essere io arrabbiato non tu>>ribatte avvicinandosi.
<<Diamine Dylan ne abbiamo già parlato sono pentita e mi sono anche scusata, non puoi odiarmi per sempre!>> sbotto andandogli in contro.
<<Posso eccome, ci pensavi prima di farmi affezionare e poi ferirmi!>> mi spinge contro il muro e io quasi perdo l'equilibrio se non fosse per i miei riflessi sempre pronti.
<<Beh ormai ciò che è fatto è fatto, l'unica cosa che potevo fare, cioè scusarmi, l'ho fatta. Ora sta a te la decisione>> lo respingo indietro infuriata.
<<Fanculo non puoi fare così, non puoi riversare tutto su di me>> ribatte guardandomi truce.
<<Non ti sto riversando proprio un bel niente!>> incrocio le braccia sotto il petto e lo guardo truce.
Non risponde e comincia ad andare avanti e indietro per la cucina, pensando a chissà cosa.
Dio che odioso, non si può parlare nemmeno con lui.<<Al diavolo tutto>> sbotta infine e senza darmi il tempo di capire le sue intenzioni, mi afferra possessivamente i fianchi e fionda le sue labbra sulle mie.
Pur essendo colta di sprovvista, ricambio il suo bacio bisognosa e incrocio le braccia intorno al suo collo.
Le sue mani ovviamente passano alle mie natiche che spinge violentemente contro il suo corpo.È strano e molto confuso, ma non ho intenzione di staccarmi. Se questo è il suo stupido modo di far pace, allora mi sta bene.
Quando la sua lingua tocca la mia,sento il mio corpo scaldarsi sotto di lui.
Ci stacchiamo con il respiro affannoso e poggiamo una fronte contro l'altra.<<Sta sera vestiti bene, andiamo al bosco>> mi informa sussurrando.
<<All'ospedale abbandonato?>> domando anche se so già la risposta.
<<Si>> conferma e dopo avermi dato un bacio a stampo, ritorna fuori.
Io invece rimango qui impalata con una consapevolezza che mi spaventa e entusiasma contemporaneamente: mi sto innamorando.
****
Angolo autrice:
Io?Creare personaggi lunatici? Naaah, non è affato da me. Ma vi pare?
Beh però, per questa volta, Dylan è stato positivamente lunatico.
Quindi ci sta.Non so se oggi aggiornerò, appena lo saprò metterò il countdown su instagram<3(Se non mi segui, trovi il link sul mio profilo).
Perciò a presto<3.
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The proof of our love
ChickLitBella, indipendente e forte. Ecco i tre aggettivi perfetti per descrive Olivia White, una ormai donna, bellissima e coraggiosa, rimasta incinta a soli sedici anni. Quando ha scoperto di aspettare un bambino da un, quasi, sconosciuto, nonchè compagno...