Capitolo 4

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Francisca

Il giorno dopo quando mi sveglio, mi alzo dal piccolo divano per vedere se la porta e aperta e fortunatamente e cosi,  sulla postazione trucco trovo una rosa rossa, un sorriso nasce spontaneo sul mio viso, io adore le rose rappresentano l'amore e la passione, inevitabilmente mi viene in mente la storia di Afrodite che presa da un attaco di amore e passione corse incontro ad Adone per abbracciarlo, Afrodite passo in mezzo a dei roghi di rose, e si punse con le spine, le sue gocce di sangue finiro sulle rose e fu così che nacquero le rose rosse. Rigiro la rosa tra le mie mani mentre l'annuso il suo dolce profumo mi inebria le narici mentre il mio sorriso si allarga ancora di più.

Chi sa chi la lasciata qui??

Penso mentre esco dalla stanza per andare nella mia camera, arrivo davanti alla porta ma prima di aprirla mi fermo subito da essa sentendo qualcuno parlare al interno.

<<No quiero que el este aqui, no no no (Non  voglio che stia qui, no no no)>> riconosco la voce si ada rotta dal pianto, non capisco cosa sucede così decido di entrare.

Appena ada mi vede scaccia via le  lacrime e mi sorride un sorriso forzato un soriso non suo non è vero come tutti quelli che mi rivolge di solito sono tutti sorrisi sinceri ma questo è triste, uno che nasconde tante emozioni dietro, la guardò attentamente e il suo aspetto e orribile, gli occhi sono rossi e gonfi per colpa del pianto, i capelli arruffati, le labbra screpolate.

<<Ada tutto bene??>> chiedo in italiano, visto che gli ho insegnato a parlare la mia lingua

<<Sisi tutto bene, invece tu dove sei stata tutta la notte signiorina>> chiede  maliziosa cercando di cambiare discorso

Mi siedo sul mio letto e prendo un cuscino poggiando sulle mie gambe, mentre la guardo.

<<Come dove sono stata, lo sai>> rispondo ovvia

Inarca un sopracciglio, sedendosi sulla poltrona posta accanto alla finestra, accavalla le gambe e punta il suo sguardo nel mio.

<<Non so di casa stai parlando Franisca>> risponde

<<Ma come non lo sai la notte scorsa sono stata chiusa in camerino come tutte>> rispondo

Ada si accigliata, alzandosi dalla poltrona e venendomi incontro, si siede sul mio letto e prende le mie mani nelle sue.

<<Francisca ieri sera nessuna di noi e stata chiuda in camerino, questa cosa non succede da un anno ormai>> dice

Da un anno ???

<<Ada ti giuro che sono stata chiusa in camerino, cerano delle guardie fuori da esso, poi stamattina mi sono svegliata, e ho trovato un rosa sulla postazione trucco>> spiego mostrandogli la rosa che ho portato in camera con me.

<<Non so Francisca forse si saranno sbagliati a chiuderti dentro>> risponde

<<Si forse hai ragione>> dico

Mi alzo dal letto pensierosa, non so chi mi abbia chiuso in camerino, forse sarà stata carola perché le ho mancato di rispetto sicuramente e per questo, scacciò via questi pensieri, ed esco dalla stanza andando verso il bagno con le doccie. Qui non siamo libere di fare la doccia da sole ci deve sempre essere una guardia che ci sorveglia, la cosa mi fa molto schifo, non il fatto che un uomo mi veda nuda cioè si quello in parte, ma che possano allungare le mani e nessuno gli dica niente.

Arrivata nella stanza delle docce così la chiamo io, davanti alla porta trovo robert un ragazzo sui trent anni che accorgendosi della mia presenza mi fa entrare nella stanza e subito dopo entra lui, mi giro di spalle e mi spoglio velocemente per poi infilarmi nella doccia infondo alla stanza. Il getto del acqua calda mi rilassa per l'ennesima volta ripenso alla mia vita precedente. Prima che venissi rapita mi frequentavo con un ragazzo André era bellissimo aveva i capelli rossi e gli occhi scuri un fisico da dio greco ed era dolce, affettuoso e molto responsabile, era la persona con il quale avrei voluto passare la mia intera vita, mettere su famiglia e anche invecchiare in una casa sul lago. Invece mi ritrovo a lavorare in uno strit club contro la mia volontà.

Dopo una ventina di minuti esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo in un asciugamano. Sempre scortata dalla guardia ritorno nella mia stanza, chiudo la porta e mi avvicino al armadio per prendere un pigiama di seta bianco con delle strisce nere.

Mi Siedeo sul letto e affero il libro che si trova sul mio comodino, il lato nascosto del mio cuore, parla di una ragazza che e chiusa in sé stessa ma poi dopo aver incontrato un ragazzo qualcosa in lei cambia

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Mi Siedeo sul letto e affero il libro che si trova sul mio comodino, il lato nascosto del mio cuore, parla di una ragazza che e chiusa in sé stessa ma poi dopo aver incontrato un ragazzo qualcosa in lei cambia. Sono arrivata quasi alla fine del libro quando nella stanza entra cristal un altra ragazza che lavora qui. Mi metto a sedere sull letto mentre la guardo nel suo sguardo notò molta tristezza e preoccupazione?

<<Hey cri>> la saluto

<<Mi dispiace Francisca mi dispiace>> dice mentre Sul suo volto scendo calde lacrime

<<Per cosa??>> chiedo interrogativa

Cristal corre verso di me e mi abbraccia , logicamente ricambiò, sono molto confusa perché sta piangendo.

<<Io ti voglio bene e non vo-glio che ti capiti niente>> dice un po insicura

<<Cri di cosa stai parlando??>> chiedo staccandosi un po da me

Cristal mi guarda sembra molto scossa e spaventata, il suo labbro inferiore trema e gli occhi sono contornato dall mascara che e colato a causa delle lacrime.

<<Lui vu-o-le vederti>> dichiara cercando di non singhiozzare

Rabbrividisco molte ragazze qua dentro non lo chiamano con il nome che gli e stato affibbiato, alcuni lo chiamano il mostro altre si rivolgo a lui come signior Fernàndez, altre ancora lo chiamano solo lui perché hanno paura di nominarlo.

<<El Diablo intendi??>> chiedo lei annuisce mentre si asciuga le lacrime con le maniche del suo pigiama rosso

<<Come lo sai??>> mi alzo avvicinandomi al armadi appogiandimici con le spalle.

<<Ho sentito sasha che ne parlava con una guardi gli aveva detto di trovarti e di portarti dal capo>> esordisce

Sasha quella donna e molto più insopportabile di più di carola, e sempre pronta a criticare, alcune volte ha anche alzato le mani su alcune ragazze quando ci ha provato con me non gli e andata bene, non mi sarei mai fatta picchiare da quella strega.

Non faccio in tempo a parlare che nella stanza entrano sasha con due guardie.


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