Capitolo 37

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Adam

Mi passo le mani sulla faccia cercando in qualche modo di eliminare il nervosismo che mi porto adosso da diverse ore.

<<Chi lo avrebbe mai detto tano mi dichiara guerra>> rido da solo alzando leggermente un sopracciglio

<<Quel coglione che non sa tenere in  mano una pistola pensa di poter vincere contro di me?? Se non fosse per il sottoscritto so troverebbe già sette metri sotto terra>>

Quel bastardo pensa di potermi sconfiggere povero illuso, i capi mafia della turkia e della Francia non mi hanno mai visto di buon occhio, per loro sono solo un ragazzino che gioca a fare il grande capo,  quindi su di loro non ci avrei cantato lo stesso, invece la Russia è mia alleata non credo che Ivan mi tradirà.

Ivan petrov e un vero figlio di puttana ma un ottimo alleato, non ha mai tradito nessuno dei suoi soci e sono sicuro che non lo farà con me.

<<Dovresti smetterla di parlare da solo sei inquietante.>> accendo un soriso al suono della sua dolce voce

<<Stavo rifeltendo a voce alta>> mi giustifico sbotonando un bottone della mia camicia

Sollevò lo sguardo ed incontro il suo volto rilassato, dio solo a vederla sento tutto lo stress accumulato in poche ore sparire.

<<Su cosa riflettevi??>> chiede avvicinandosi si guarda intorno posando il suo sguardo sulla libreria per poi riportarlo su di me

<<Nulla>> dichiaro schiarendomi la voce

<<Sicuro?? Mi sembravi arrabbiato>> fa il giro della scrivania poggiando una mano sulla superficie in legno per poi spostare la sedia creando così una spazio che le consente di sedersi a cavalloni su di me stringe le braccia al mio collo.

<<Qualsiasi cosa essa fosse mi è passata appena ti ho vista>> dico lasciandole un bacio a fior di labbra

<<Umm... da quando sei così romatico??>> chiede

<<Da quando la mia donna è così intraprendente?>> accenno al fatto che lei sia su di me

<<E da quando sono la tua donna, non ricordo che tu melo abbia chiesto>> dice alzando un sopracciglio

Accendo un soriso per poi spostare di lato i suoi capelli.

<<Vedi francisca pensavo che tu avessi capito che tipo di uomo sono, io odio chiedere le cose se voglio qualcosa o nel tuo caso qualcuno io mela prendo>>  dico accarezzandole il collo con la punta delle dita

Le mie mani fredde a accontento con la sua pelle calda le provocano la pelle d'oca, sposto lentamente la mano alla base del suo collo per poi avvolgerlo tutto ed avvicinandola a me in modo che ci troviamo viso contro viso.

<<Io odio quando non mi chiedono le cose>> controbatte lamciando uno sguardo alle mie labra per poi riportarlo ai mie occhi.

Riesco a percepire dal suo tono di voce che è seria ma i suoi occhi dicono che ha paura, lei non vuole le parole ma i fatti, vuole la proposta ufficiale perché le parole oramai non servono più con lei, vuole essere sicura che io non finga che non la prenda in giro.

Francisca

Il suo sguardo mi incanta adoro i sui occhi ma allo stesso tempo li odio e come se avvesero un muro non sempre riesco a capire cosa gli passi per la testa e mi sento tagliata fuori dalla sua vita, ma se come dice lui sono la sua donna perche ci sono ancora tutte queste barriere tra di noi? Perché non rieclsce a parlare con me in modo chiaro senza filtri.

<<Vuoi diventare la mia donna>> lascio perdere i miei pensieri appena sento la sua voce e chiara ma allo stesso tempo roca.

Ci metto un po a capire cosa mi ha detto e nel mentre rifletto sulle sue parole lui riprende a parlare.

<<So che ti saresti aspettata una proposta ben diversa e in un altro luogo magari in un ristorante costoso ma io non sono quel tipo d'uomo che spende tanto per quattro parole voglio che le cose siano fatto bene e con sincerità, non ti chiederò di diventare la mia ragazza perché lo considero una cosa da ragazzini io ti voglio come la mia donna voglio farti sentire come non ti ha mai fatto sentire nessuno. Voglio che tu mi parli liberamente e di tutto che ti senta a casa accanto a me e solo cone me perché tu mi ha fotutto il cervello sei entrata nella mia vita come una sfida personale ma poi sei diventata qualcosa di più grande avevo ed ho tutt'ora costantemente bisogno di averti accanto. Voglio che tu sia la regina del mio inferno e che mi resti accanto>> le sue parole mi toccano nel profondo facendo sì che le mie guance assumano un colorito roseo.

<<Ripetilo>> dico guardando i suoi occhi che piano si scaricano

<<Non amo ripetere>> afferma

<<Ripeti l'ultima parte adma>> lo supplico con lo sguardo

<<Voglio che tu sia la regina del mio inferno e che mi resti accanto>> ripete sorrido per poi tuffarmi sulle sue labbra e baciarlo

Lo bacio con frenesia e eccitazione con bisognio e amore, lo bacio cone se fosse l'ultima volta che assaggio le sue labbra.

<<Voglio essere la tua donna>> affermò ansimante per poi tornare a tuffarmi sulla sua bocca

La obsesión del diabloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora