Capitolo 26

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Francisca

Vengo letteralmente trascinata fuori dal ristorante, il vento si scaglia su di noi mi stringo nell mio giubbotto per riscaldarsi mentre adam continua a cammina come se il freddo non lo toccasse minimamente, arriviamo nel parcheggio e adam tira fuori un mazzo di chiavi ed apre la macchina, mi trascina nel lato del passeggero mi apre la poriera facendomi salire la richiude con un forte tonfo, fa il giro della macchina e poi sale al lato del guidatore dopo aver chiuso la portiera mette in moto e partiamo.

Mi accomodo sul sedile godendomi il calore dell aria condizionata mi giro ad osservarlo, ha una mano stretta sull volante mentre con l'altra prende il pacchetto di sigarette ne sfila una con le labra richiude il pachetto lanciandolo sul cruscotto, gira a destra e io vengo schiacciata sulla portiera, adam inzia a cercare nelle tasche della sua giacca finché non trova un accendino nero semplice, ispira a fondo il fumo e poi lo rilascia, abbassa il finestrino e mette una mano fuori da esso ogni tanto butta la canere.

<<Perché Tano a qui??>> chiedo interrompendo il silenzio e non smettendo di guardarlo

Adam si volta un attimo verso di me mi osserva e poi ritorna a guardare la strada davanti a sé

<<Non lo>> scrolla le spalle ma da come contrae la mascella al solo sentire il suo nome capisco che c'è altro sotto, ma per ora decido di stare zitta.

Dopo un po nell mio campo visivo iniziano ad aparire alberi su alberi, mi avvicino ancora di più al finestrino per osservare l'immenso bosco. Passo il poco tempo restante con gli occhi chiusi ed ascoltando i suoni della notte fuori dall finestrino.

Apro la portiera dell macchina e scendo mi blocco quando davanti a me appare un imponente villa le finestre sono rotte, i muri sono ricoperti da graffiti e le erbacce che ricoprono tutto il perimetro della casa sono attaccate ai muri, la porta di ingresso e l'unica cosa intatta.

Almeno quella

<<Vuoi uccidermi??>> chiedo

Adam ghigna appoggiato al cruscotto della macchina, il solito venticello gli sconpiglia i capelli e mi fa arrivare l'odore dell fumo mischiato a quello del suo profumo.

<<No non potrei mai, poi come vivrei senza di te>> dice accendo un sorriso

<<Smetila di fare il finto romantico e dimmi perché siamo qui>> dico battendo un piede a terra e incrociando le braccia al petto

<<A voi donne non piacciono gli uomi romantici??>> chede iniziando a camminare verso la casa

<<Non a tutte>> dico segendolo ma restando a debbita distanza

<<Ah e a te che tipo piace??>> chiede

Adam apre la vecchia porta che srichilla e si blocca ma riusciamo a passare lo stesso

<<Be il ragazzo romantico >> dico calciando una vecchia bottiglia di birra

Continuiamo a camminare in silenzio finché non arriviamo davanti ad una botola che si trova nella cucina della casa, adam mi passa una torca.

<<Che devo farci con questa??>> chiedo

<<Accendila e puntata sulla botola>> dice sbuffando

Faccio come mi ha ordinato, afferra un vecchio cacciavite da terra e lo inserisce in una piccola fessura nel lato della botola fa un po di pressione e quest ultima si apre, sotto di essa si trova una cassaforte adam inserisce la combinazione e dopo aver sentito il clic apre lo sportello, dalla cassaforte prende un borsone nero.

La obsesión del diabloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora