Capitolo 19

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Francisca
3 anni dopo

Osservo la piogga cadere al suolo accompagnata dai tuoni che squarciano il cielo, stringo tra le mani la mia tazza di cioccolata calda e ne bevo un po.

Ogni volta che piove i mei pensieri vanno al giorno in cui io e adam l'abbiamo fatto per la prima volta, a volte mi capita di pensare a lui mi chiedo come stia se sia ancora vivo oppure lo abbiano ucciso ??

Sospiro quando sento la suoneria dell mio cellulare lo prendo e sorrido quando su di esso compare il nome di kate. Dopo che siamo state liberate ho deciso di portarla a casa mia per mia madre e mia nonna e stato uno shock rivedermi pensavo che mi avessero venduta a qualche cartello messicano e che sia morta subbito dopo, perché si sa quando vieni venduta non torni più a casa sana e sarva. Dopo tutti i nostri pianti si sono accorte della presenza di kate e dopo aver spiegato tutto a mia madre a alla nonna hanno deciso che sarebbe rimasta a vivere con noi.

Kate si è dimostrata subbito per quello che è, una ragazza ferita e debole ma con un caratere forte allo stesso tempo, ora e diventata come una sorella per me, mia madre la sgrida sempre e gli dice che dovrebbe iniziare a chiamarla mamma e uguale per mia nonna, ma lei resta sempre formale.

<<Dimmi sorellina>> dico soridendo so che ama quando la chiamo cosi

<<Ma ciao sorellona volevo sapere se ti andava di venire con me a fare un giro??>> dice 

Dall altro lato dell telefono sento alcuni oggetti che cadono, e così capisco che anche se non gli ho detto di sì già si sta preparando.

<<Con questo tempo>> affermo vedendo un altro tuono che illumina il cielo

<<Si>> afferma <<Dai Francisca sai quanto ami uscire quando piove>> mi ricorda

Non posso fare a meno che immaginarla mentre apre il suo armadio e cerca qualcosa da mettere.

<<Va bene, il tempo che mi preparo>> dico

<<Grazie sei la migliore>> esclama prima di attaccare il telefono

Sorrido quella ragazza e una forza della natura non smetterò mai di dirlo.

Sospiro quando l'acqua calda cade sull mio corpo bagnando anche i miei capelli, passo su di essi lo shampo alle mandorle mentre mi lavo con il mio bagnoschiuma alla vaniglia.

Esco dalla doccia e mi avvolgo in un asciugamano e lo stesso faccio con i miei capelli,prima di uscire dall bagno mi asciugo i capelli, cammino per il corridoio lasciando le impronte dei meie piedi sull pavimento.

Ritornata in camera apro l'armadio e cerco qualcosa da mettere, mi capita a tiro un maglione nero a collo alto e dei jeans chiari a vita alta stretti, dopo aver messo l'intimo mi vesto, afferro i miei stivaletti anche essi neri, cammino un po per la stanza all ricerca della mi borsa con all interno tutto ciò che mi serve. Quando al trovo spengo tutte le luci in casa afferro il mio telefono il cappotto e chiavi dell appartamento insieme a quelle della macchina ed esco.

Da pochi mesi vivo da sola in un appartamento poco distante da casa mia così nell caso succeda qualcosa non ci metterò molto tempo ad arrivare.

Appena le porte dell ascensore si aprono, cammino in direzione della mia macchina, una fiat 500.

Estraggo le chiavi dalla borsa e sblocco le portiere, salgo in macchina e poggiò la mia borsa dietro, accanto il Motorola e con esso anche il riscaldamento, oggi fa ancora più freddo dell solito ma poi cosa mi posso aspettare siamo in pieno inverno.

Adam

Entro nell mio ufficio molto velocemente mi sfilo la maglia ricoperta di sangue, ho da poco finito un esecizione un bastardo voleva fregarmi provando a mettermi contro i meie uomini non sapendo che mi sono tutti fedeli.

Mi stendo sull divano e sospirò non ce giorno in cui non la pensi, a volte mi maledico per averla lasciata andare ero convinto che dopo essermela portata a letto la mia ossessione nei suoi confronti sarebbe svanita evidentemente non e così, oramai il suo viso mi accompagna in tutti i momenti della giornata e il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo la notte.

Ogni tanto bevo fino a star male ed e in quei momenti che la rivedo.

Afferro il mio telefono dalla tasca dei pantaloni quando inizia a suonare il nome di serkan lampeggia sullo schermo

<<Dimmi serkan>> dico con la voce stanca

<<E arrivato josh>> dice

<<Fallo salire>>

Chiudo la chiamata e mi alzo dall divano mi siedo alla scrivania incrociò le gambe sulla superficie di legno e spingo la sedia indietro. Qualcuno bussa alla porta

<<Avanti>>

Josh fa il suo ingresso con la sigaretta tra le labra e gli occhiali sulla testa e il classico idiota che vuole diventare capo.

<<El diablo>> saluta abbassando lo sguardo

<<Muoviti josh non ho tempo dimmi quello che sai>> dico sbuffando

Odio questo tizio

<<ecco>> dice consegandomi una busta gialla

La afferro aprendola, osservo le foto dell bastardo che ha ordinato di farmi uccidere.

<<Tieni>> dico dandogli un mazzetta di soldi

<<La ringrazio>> dice

Gli faccio cenno di andarsene e così fa.

Un altro problema da eliminare

Penso prendendo in mano il mio telefono e controllando le email, una però risulta ai miei occhi quella di luca un mio sicario italiano, gli ho chiesto di tenere d'occhio Francisca e di mandarmi alcune foto di ciò che fa.

Apro l'email e subbito tante foto di lei mi appaiono d'avanti sono tutte di questa settima. Mi incanto a guardare una e di due sere fa il posto e una discoteca, lei indossa un vestito bianco perla e sorride ad alcune ragazze tra esse riconosco la ragazzina che ha portato via con sé.

La obsesión del diabloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora