"Cuori intrecciati"

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"È rimasta la collana che ti avevo regalato.
Per quella corsa verso il mare sono ancora affaticato"

Chapter 2

Giulia cammina frettolosa per le strade di Milano, aggiustandosi ogni tanto una ciocca di capelli rossi dietro all'orecchio e tenendo sempre lo sguardo basso, mentre pensa distrattamente alla giornata di lavoro appena trascorsa, una delle più noiose dell'ultimo periodo: è novembre inoltrato e, come ogni anno, le persone che prima passavano dal bar ogni mattina per un caffè o per quattro chiacchiere in amicizia, ora non lo fanno più, così come i ragazzi che si fermavano lì per una brioche ed un succo di frutta, o i signori anziani che si sedevano su uno dei tavolini per leggere il giornale, donandole la loro silenziosa compagnia.

Sarà la pioggia, sarà la stanchezza dovuta ai mesi di lavoro, sarà che novembre non è mai piaciuto a nessuno, fatto sta che tutto quello che c'è attorno a lei le sembra più triste, più spento.
O forse è lei ad avere dentro queste sensazioni, e come un pittore le dipinge sulla tela bianca delle sue giornate..chissà.

Come ogni sera torna a casa dal lavoro in silenzio e, puntualmente, più si avvicina a quel posto che dovrebbe farla sentire al sicuro, più si sente agitata, spaesata: non ha voglia di salutare Tommaso con lo stesso sorriso forzato di sempre, non ha voglia di raccontargli la sua giornata e di stare ad ascoltare la sua, non ha voglia di fingere per tutte quelle ore che la separano dalla notte ma, per il momento, non esiste alcun modo per evitarlo.
Per quanto cerchi di attardarsi al lavoro, per quanto scelga sempre la strada più lunga, prima o poi il momento di alzare gli occhi ed incrociare quei tre gradini che la separano dal portone nero di casa sua arriva, che lei lo voglia o meno.

"Ciao Tommy"
dice lei a bassa voce, sobbalzando non appena il suo ragazzo le apre la porta con un sorriso smagliante sulle labbra, precedendola sul tempo.

È rimasto ad aspettarla alla finestra, domandandosi il perché di tutto quel ritardo e attendendo con pazienza di vedere quella chioma di capelli rossi spuntare dall'angolo di fronte, come d'abitudine:
"È tardi"
commenta lui facendosi da parte e permettendole di varcare la soglia, per poi aggiustarsi velocemente i capelli castani e ritornare con gli occhi su di lei, bella e incantevole come sempre, anche se avvolta dai soliti vestiti da lavoro.

"Lo so"
risponde la rossa sbrigativa, posando tutti i suoi effetti personali sull'attaccapanni e sperando con tutta sé stessa che Tommaso molli il colpo e la lasci andare, cosa che però, come temeva, non avviene:
"Perché torni sempre tardi?"
domanda quest'ultimo fermandola per un braccio ed accarezzandole distrattamente i fianchi con la punta delle dita, intenzionato a farla rilassare un po' e, di sicuro, non a farla sentire in trappola.

"Se invece che stare a casa tutto il giorno lavorassi, sapresti come funziona"
sputa lei acida, riferendosi con cattiveria alla condizione lavorativa del ragazzo e rendendosi conto, forse troppo tardi, di aver superato il limite:
"Scusa"
si corregge infatti subito dopo, cercando di rimediare con un sorriso e con una carezza veloce sulla guancia che, per sua fortuna, a Tommaso bastano ed avanzano.

"Non fa niente"
la rassicura lui stringendosi nelle spalle, per poi voltarsi in direzione della cucina con un mezzo sorriso sulle labbra, lasciandola finalmente libera di muoversi:
"La cena è quasi pronta, ti aspetto"
aggiunge ad alta voce, per riuscire a farsi sentire anche da Giulia che, come al suo solito, è già scappata su per le scale, strappandole controvoglia un piccolo, autentico sorriso.

Tommaso è un ragazzo raro, e questo lo sa fin troppo bene.
È difficile trovarne uno come lui, sempre disposto ad aiutarti, a stare dalla tua parte e che, nonostante i tuoi mille sbalzi d'umore, resta ad aspettarti alla finestra, come un cane che non vede l'ora di rivedere il suo padrone.
È solo che non fa per lei, che non è quello che vuole davvero.
Lei è uno spirito ribelle, libero, e non riesce a trovarsi a proprio agio tra tutte quelle costrizioni.
Lei è fatta per avere accanto qualcuno con il suo stesso carattere, qualcuno che si incazza per nulla ma che poi ritorna da lei, qualcuno che un attimo prima contraddice ogni sua frase e quello dopo la bacia senza lasciarle modo di respirare, e non per stare con una persona sempre uguale, a tratti monotona.

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