"Perdere l'equilibrio"

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But you'll never be alone,
I'll be with you from dusk till dawn.
I'll be with you from dusk till dawn,
baby, I'm right here.
I'll hold you when things go wrong.

Chapter 9

Giulia non si aspettava niente di tutto questo.
Sì, insomma, aveva intuito che Niccolò avesse qualche intenzione nei suoi confronti, ma non pensava a tal punto dal conservare ogni cosa di loro, o dal non essersi ancora ripreso dalla loro rottura, dopo quasi un anno intero.
Lei ha cercato di andare avanti, adesso non sa nemmeno bene perché si ritrovi nel suo bagno, pronta per uscire a passeggiare con lui, ma sa che il moro non ci ha neanche voluto provare a ricominciare.

Facendosi coraggio si aggiusta i capelli allo specchio, con un accenno di sorriso che spunta nel vedere il solito disastro che invadeva anche il bagno nel loro appartamento, per poi far scattare la serratura e cercarlo con lo sguardo, senza riuscire a trovarlo.

Un rumore proveniente da un'altra stanza le dà la conferma di non essere stata abbandonata, mentre un ciuffo di capelli mori che fa capolino dalla porta, pochi secondi dopo, riesce a strapparle un sorriso.
Niccolò viene verso di lei con una scatola tra le mani ed un'espressione leggermente imbarazzata in viso, senza sapere se quella che sta per fare sarà una mossa azzeccata o, più probabilmente, o un modo per cadere nel ridicolo.

"Tieni"
le dice raggiungendola e mostrandole il contenuto della scatola, nella quale, guardandoci meglio, ci sono molte cose che avrebbe benissimo potuto buttare via.
In essa ha conservato tutti gli oggetti che la rossa aveva dimenticato a casa sua, a partire da alcuni vestiti fino ad arrivare a delle cose decisamente più banali e stupide, come uno scontrino di quell'ultima commissione o un flacone di shampoo ormai vuoto, che però preserva ancora il suo profumo.

"Hai tenuto proprio tutto"
osserva Giulia spostando leggermente alcune cose per vedere meglio, senza riuscire a trattenere una risata nervosa che contagia subito anche il moro, troppo imbarazzato per riuscire a giustificare i suoi gesti.

Evita accuratamente di dirle che ha tenuto per sé una sua maglietta del pigiama, incapace di restituirgliela, ma solo perché senza non saprebbe più come addormentarsi.

"Andiamo?"
si limita a dire, scacciando quel pensiero dalla testa ed incamminandosi verso la porta, così da impedire alla rossa di soffermarsi sul suo gesto e di commentare ulteriormente quello che ha fatto.

Forse mostrarsi debole in questo momento così delicato non è stata una decisione molto intelligente, ma ormai quel che è fatto è fatto.
Non sa che Giulia è rimasta immensamente sorpresa nel rivedere alcune cose che credeva di aver perso per sempre e, soprattutto, nel capire quanta cura ne abbia avuto Niccolò, nonostante tutto.

Senza aggiungere altro lo segue fino al portone del palazzo, e da lì fino ad un parco leggermente lontano dal centro, il tutto immersi in un silenzio imbarazzato che, per entrambi, risulta quasi impossibile da spezzare.
Niccolò non sa cosa dire, qualunque idea gli sembra sbagliata e fuori luogo, e per scappare da quella situazione decide di restare a fissarla di sottecchi, mentre cammina con lo sguardo basso ed una ciocca di capelli davanti agli occhi, che il vento non ha alcuna voglia di smuovere da lì.

"Allora..che mi racconti di bello?"
la voce della rossa lo fa voltare all'improvviso, aggiungendo al suo stato di agitazione generale anche il solito batticuore, che non lo lascia mai in pace in sua presenza.

"Di bello per definizione..niente. Il lavoro, forse. Sì, quello sì. Non so se hai visto"
risponde Niccolò, aggiustandosi meglio gli occhiali da sole sul viso e gettando un'occhiata veloce a Giulia, che gli sorride ed annuisce, facendogli capire di essere a conoscenza di come vanno le cose.

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