"Continua a insistere"

479 22 19
                                    

"C'è Giammarchino che sorride, c'ha l'occhio un po' spento,
con Leo vicino che non parla ma c'ha il mondo dentro.
Ricordo che eravamo pochi ma sempre felici,
il paradosso è che all'aereo, sai, preferivo la bici."

Chapter 10

Che l'amicizia tra Niccolò e i ragazzi del parchetto sia da sempre un sentimento radicato e ben presente non è mai stato un segreto, ma il moro non si aspettava che potesse arrivare fino a questo punto.

A metà pomeriggio, dopo un pranzo take-away e una birra di troppo, aveva deciso di inviare un messaggio al loro gruppo, senza nemmeno starci a pensare.
"Ho bisogno di parlarvi", aveva scritto, aspettandosi una chiamata infinita o una discussione via messaggio, ma di sicuro non una cosa del genere.

Dopo essersi addormentato sul divano, davanti ad uno stupido programma TV con il volume al minimo, è stato svegliato dalla suoneria del telefono che lo avvisava che i suoi amici avevano letto la sua richiesta, avevano abbandonato qualunque cosa stavano facendo ed erano saltati sul primo treno, diretti lì.

Da quel momento sul viso di Niccolò è spuntato un sorriso di gratitudine, misto ad un calore impossibile da mandare via.

"Nun pensavo c'avreste messo così poco a venì"
dice il moro, entrando nel locale dove si erano dati appuntamento e sfregandosi le mani nell'inutile tentativo di riscaldarle, venendo accolto da una serie di saluti e pacche sulla spalla che destano l'attenzione di tutti, forse per l'eccessivo calore di quell'incontro.

"Niccolò chiama e i Miserabili rispondono..dovresti averlo capito ormai"
dice Gabriele avvicinandosi a lui e passandogli un braccio attorno alle spalle, strappando inevitabilmente un sorriso al moro, che è estremamente grato per tutto quello che stanno facendo per lui.

Si guarda attorno, osserva i loro volti arrossati dal freddo, e si sente a casa.

"Allora, Cassio c'ha già spiegato un po' che stai combinando"
esordisce Alessandro tornando a sedere e bevendo un sorso di birra, per poi voltarsi verso il moro e guardarlo mentre si sveste, in attesa di una sua risposta.

"A detta sua un disastro, Niccolò"
aggiunge poi, notando che quest'ultimo non accenna a reagire, forse perché è alla ricerca delle parole più giuste per aprire il discorso.

"Te esageri sempre"
ribatte Niccolò rivolgendosi ad Adriano con un mezzo sorriso sulle labbra, volto a maschera il fastidio che gli provoca questa mancanza di fiducia, fin troppo presente nel comportamento del riccio.

"Comunque, cioè..non lo so"
prova a dire qualche istante dopo, inciampando tra le parole e tenendo sempre lo sguardo basso, per non mostrare a tutti la debolezza presente in esso.

"Mh..interessante regà. Il prossimo treno parte tra un'ora, se ci sbrighiamo"

"Due settimane fa, più o meno, ho rivisto Giulia, e-"
comincia a dire Niccolò, ignorando quel commento da parte di Alessandro e concentrandosi unicamente sui fatti, nella speranza che qualcuno sappia dispensargli quel consiglio di cui ha bisogno, anche se in realtà non sa nemmeno quale sia.

"Non l'hai rivista, sei andato a cercarla ad ogni cazzo di campanello Nì"
osserva Adriano interrompendolo e attirando su di sé lo sguardo della sala, forse per il tono di voce che ha utilizzato, ottenendo come risposta solo le guance di Niccolò arrossate e uno sguardo che parla da solo, che lo prega di lasciarlo libero di proseguire.

"Non è importante."

"L'ho rivista e ho capito che sta con uno, ecco. Lì mi ero detto "basta", solo che poi me la ritrovo a casa mia, una mattina. È venuta per conto suo, forse voleva parlarmi."
spiega con calma, giocando con il tovagliolo di carta e riducendolo in tanti piccoli pezzettini, così come fa sempre quando il nervoso e l'agitazione prendono il sopravvento su di lui.

Rewrite the starsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora