"L'amore è lacuna, si ama ciò che non si ha come il giorno ama la luna.
E lui la chiama da lontano, è disperato.
"Sei ubriaco" lei gli dice, "il sole è appena arrivato."
"E come posso non esserlo? Guardami, insomma.
Ho gli occhi di un grande ricordo, ma vissuto di fretta. "Chapter 21
Adriano non sa più cosa fare per aiutare Niccolò.
Essendo al corrente del rifiuto di Giulia non si aspettava di certo che il suo amico sarebbe tornato a Roma felice e sereno, ma stasera ha davvero toccato il fondo.Oggi è il compleanno di Gabriele e, dopo aver preparato assieme a tutti gli altri una festa a sorpresa, il moro non si è presentato.
Non ha avvisato, non ha detto nulla, ha semplicemente deciso di dare buca tutti nonostante sapesse di essere fondamentale per la buona riuscita della sorpresa.Era lui quello che doveva accompagnare tutti al locale prima dell'arrivo di Gabriele, ed è stato lui quello che ha buttato tutto all'aria.
Gabriele, ovviamente, ha riso nell'essere arrivato da solo nel locale in cui ci sarebbero già dovuti essere tutti i suoi amici, ma ad Adriano non è andata giù.
Se ha cercato di chiudere un occhio sulle continue assenze di Niccolò, sui messaggi criptici che gli invia una volta si e venti no, stasera non ci riesce più.
È una questione di rispetto, e basta.Una volta arrivato davanti a casa sua bussa un paio di volte, senza ottenere risposta.
"Niccolò!"
lo chiama spazientito, prima di provare ad aprire la porta e scoprire che non è nemmeno chiusa a chiave.
Le ipotesi sono due: o Niccolò è stato rapito, o era talmente ubriaco da non essersene nemmeno accorto."Niccolò, dove cazzo..?"
domanda Adriano varcando la soglia ed evitando il disordine sparso sul pavimento, ricevendo in risposta un lamento sommesso proveniente dal soggiorno.Niccolò, addormentato con un braccio a penzoloni e una bottiglia vuota abbandonata accanto a lui, si gira su un fianco e cerca di aprire gli occhi, con la testa che scoppia dal dolore.
"Adrià.."
biascica tentando di mettere a fuoco la stanza attorno a lui, con scarsi risultati."Che cazzo stai facendo?"
sbotta Adriano raggiungendolo e squadrandolo dalla testa ai piedi, completamente deluso dal suo comportamento.Niccolò, dal canto suo, sente ogni rumore amplificato, e non sopporta già più la voce del riccio.
"Parla piano.."
si lamenta tirandosi a sedere e strizzando gli occhi per il dolore, che non accenna a diminuire."Ti rendi conto che c'hai lasciati come dei deficienti sotto casa di Valerio per un'ora, rovinando la sorpresa a Gabriele?!"
domanda Adriano retorico, cercando inutilmente di guardarlo negli occhi.A queste parole Niccolò si prende la testa tra le mani e sospira: si era completamente dimenticato della festa, e di sicuro l'aver bevuto due bottiglie di vino da solo non lo aiuta a rimanere lucido.
Ora vorrebbe solo tornare a dormire e non pensare più a niente: non ha alcuna voglia di ascoltare la ramanzina di Adriano.
Quest'ultimo, nel frattempo, si è guardato attorno, notando come non sia cambiato assolutamente nulla rispetto a qualche mese prima.
Ogni volta che c'è la sua vita non va nel verso giusto Niccolò rifugia nell'alcool, e di conseguenza il disordine in casa, l'aria viziata e l'odore di fumo sono gli stessi di sempre.
"Dai, vestiti."
ordina Adriano aprendo la finestra e lasciando filtrare in soggiorno un po' di aria pulita, ma Niccolò scuote la testa."Non me la sento Adrià.."
protesta il moro, sdraiandosi di nuovo sul divano e scuotendo inutilmente la bottiglia, vuota da un pezzo.Adriano sospira, ma non si dà per vinto.
Intenzionato a trascinare Niccolò alla festa, che lui lo voglia o no, sposta un po' di oggetti e si siede sul tavolino, abbassandosi alla sua altezza."Senti...passare una serata diversa ti farebbe solo che bene. Fidati."
cerca di convincerlo, ma il moro, in tutta risposta, non fa altro che girarsi dall'altro lato e dargli le spalle."Non ce la faccio."
nega a bassa voce, avvertendo di nuovo il terribile bisogno di bere qualcosa, per allontanare la mente dall'unico pensiero fisso che ha da due settimane a questa parte: Giulia.A volte la odia per quello che gli ha fatto, a volte arriva a convincersi che la sua vita senza di lei sarà molto più semplice, mentre altre, come adesso, avverte la sua mancanza in ogni fibra del corpo.
Vuole sentirla ridere, vuole ascoltarla mentre gli parla piano, vuole semplicemente cancellare quella sua maledettissima decisione di rovinarsi e rovinargli la vita.
"Devi darti una svegliata Nì! È finita, punto. Mettitelo in testa."
Adriano ha capito benissimo quale sia il problema del moro, e lo riporta bruscamente alla realtà.Non sopporta più questo tira e molla e, anche se sa che dovrebbe farsi i fatti suoi, non può trattenersi dall'intervenire.
Che non sia mai stato d'accordo con la scelta di Niccolò di riprovarci, questo è vero, ma adesso sa per certo aver ragione
Forse, l'ha sempre avuta."Ce ne sono milioni là fuori che aspettano solo te"
aggiunge poi senza ragionare, rendendosi conto troppo tardi che avrebbe dovuto evitare quest'ultima considerazione.Niccolò, però, non l'ha nemmeno sentita.
Con un lamento si è girato sulla schiena, con gli occhi socchiusi e tutte le sue forze unite nel cercare di ignorare la nausea che sta provando in questo momento."Non è finita."
sussurra qualche secondo dopo, scuotendo di poco la testa e sforzandosi di non dare ascolto al suo stomaco, sempre più provato."Dio Niccolò, ha deciso di sposare un altro!"
sbotta Adriano spazientito, lasciando perdere la sua intenzione di restare calmo e rilassato.Non vuole sembrare arrabbiato, ma spera che Niccolò, sentendo la verità ad alta voce, smetta per un attimo di convincersi che nella relazione con Giulia ci sia ancora qualcosa da salvare.
Lui, però, non vuole ascoltarlo.
In fondo sa che ha ragione, ma non riesce a spegnere quella parte di sé che gli sta urlando di andare a riprendersela.
Quello che ha letto negli occhi di Giulia prima di andarsene da Milano non era sollievo.
Non era amore per Tommaso.Chi ha appena detto "sì" non piange, non corre da un altro ragazzo pregandolo di sistemare le cose, non ha quell'espressione spaventata sul viso.
"Ohi..ci sei?"
Adriano lo scuote per un braccio, risvegliandolo da quello stato di trance in cui era caduto.In silenzio annuisce, e allontana il più possibile lo sguardo dal riccio.
Non si è nemmeno accorto di avere le lacrime agli occhi."Mi dispiace vedere il mio migliore amico conciato così, quando..quando potrebbe essere con noi a divertirsi e a fare il coglione."
prova a dire Adriano qualche secondo dopo, buttandola sul sentimentale e cercando di non far pesare a Niccolò la sua situazione.
Non vuole portare altro dolore nella sua vita, anche se, certe volte, vorrebbe solo sputargli in faccia tutte le cose che sistema al posto suo, per non farlo stare peggio."Non ho bisogno del tuo aiuto. Lasciami in pace."
ribatte però Niccolò, freddo e distante: non gli interessa di cosa pensa Adriano.
Non gli interessa più niente.Non gli interessa della sfuriata del riccio, dei mille insulti che gli sputa addosso.
Non gli interessa di essere stato etichettato come "amico di merda".
Non gli interessano tutte le mail che ha sul telefono, delle mille sollecitazioni di presentare una canzone entro la fine del mese, se non vuole buttare tutto all'aria.Non ci trova più il senso.
E se due settimane fa credeva di avere il mondo in mano, se aveva già preso due biglietti per la partita della Roma, con tanto di magliette e sciarpe giallorosse, ora non gli resta più niente.
Niente, tranne l'ennesima birra e un po' troppa solitudine.
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Fiksi PenggemarNon passa giorno senza che Niccolò si maledica per quello che ha fatto. Non passa giorno senza che Giulia pensi a lui, e senta forte la sua mancanza. La vita è fatta di momenti, momenti che passano veloci e che lasciano ricordi. La vita è fatta di e...